Animali
In questa pagina sono
raccolti tutti i passeriformi (europei)
Indice:
Passeriformi in generale (ordine Passeriformes)
Allodole
(fam. Alaudidae)
Allodola
del Dupont
Calandrella
Pispoletta
Calandra
Calandra siberiana
Calandra
nera
Cappellaccia
Cappellaccia di Tekla
Calandra asiatica
Allodola
Tottavilla
Allodola golagialla
Rondini
(fam.
Hirundinidae)
Topino
Rondine
montana
Rondine
Rondine rossiccia
Balestruccio
Pispole Cutrettole e affini
(fam. Motacillidae)
Prispolone
Prispolone indiano
Pispola siberiana
Calandro maggiore
Prispolone di
Blyth
Pispola
Calandro
Pispola golarossa
Spioncello di montagna
Spioncello
Cutrettola
Cutrettola testagialla orientale
Ballerina gialla
Ballerina bianca
Ballerina
nera
Averle
(fam. Lanidae)
Averla
piccola
Averla
isabellina
Averla
mascherata
Averla
capirossa
Averla
cenerina
Averla
maggiore
Rigogolo
(fam. Oriolidae)
Storni
(fam. Sturnidae)
Storno roseo
Storno
Storno nero
Beccofrusone
(fam. Bombycillidae)
Corvi e affini
(fam. Corvidae)
Ghiandaia siberiana
Ghiandaia
Gazza ali azzurre
Gazza
Taccola orientale
Nocciolaia
Gracchio corallino
Gracchio
alpino
Taccola
Corvo
Cornacchia nera
Cornacchia grigia
Corvo
imperiale
Merlo
acquaiolo
(fam. Cinclidae)
Scricciolo
(fam. Troglodytidae)
Sordoni
(fam. Prunellidae)
Sordone
Passera
scopaiola asiatica
Passera
scopaiola gola nera
Passera
scopaiola di Radle
Passera scopaiola
Silvidi
(fam. Sylviidae)
Usignolo di fiume
Salciaiola
Locustrella fluviale
Locustrella di gray
Cannaiola di Jedron
Locustrella di Pallas
Forapaglie macchiettato
Locustrella lanceolata
Forapaglie castagnolo
Pagliarolo
Forapaglie
Beccamoschino
Cannareccione beccogrosso
Cannaiola di Blyth
Cannaiola verdognola
Cannaiola
Cannareccione
Canapino maggiore
Canapino
Canapino levantino
Canapino pallido
Canapino asiatico
Bigia
padovana
Bigia
grossa
Beccafico
Capinera
Sterpazzola
Bigiarella
Silvia
di R�ppel
Occhiocotto
Occhiocotto di M�n�tri�s
Sterpazzolina
Sterpazzola nana
Sterpazzola di Sardegna
Magnanima
Magnanima sarda
Usignolo d'Africa
Lu� grosso
Lu� piccolo
Lu� verde
Lu� pallido
Lu� scuro
Lu� di Schwarz
Lu� bianco
Lu� forestiero
Lu� boreale
Lu� verdastro
Lu� del Pallas
Regolo
Fiorrancino
Pigliamosche e Balie
(famiglia Muscicapidae)
Balia nera
Balia caucasica
Balia dal collare
Pigliamosche pettirosso
Pigliamosche
Pigliamosche beccolargo
Culbianchi, Monachelle e affini
(famiglia Turdidae)
Culbianco
Culbianco
isabellino
Monachella dorsonero
Monachella
Monachella di Finsch
Monachella codarossa
Monachella del deserto
Monachella nera
Stiaccino
Saltimpalo
Codirossone
Passero solitario
Codirosso
Codirosso di G�ldenst�dt
Codirosso spazzacamino
Pettazzurro
Pettirosso
Codazzurro
Uignolo
Usignolo maggiore
Pettirosso golabianca
Calliope
Tordi (famiglia Turdidae)
Tordi accidentali
Tordo nano
Tordo di Swainson
Tordo eremita
Tordo usignolo bruno
Tordo oscuro
Cesena fosca
Cesena di Naumann
Merlo dal
collare
Merlo
Tordo
golanera
Tordo
siberiano
Tordo
migratore
Tordo
sassello
Tordo
bottaccio
Tordela
Cesena
Tordo
dorato
Cincie
(famiglia Paridae)
Cincia
bigia
Cincia
bigia alpestre
Cincia
dalmatina
Cincia
siberiana
Cincia dal
ciuffo
Cinciarella
Cincia
azzurra
Cincia mora
Cinciallegra
Codibugnolo
(famiglia Aegithalidae)
Basettino
(famiglia Timalidae)
Pendolino
(famiglia Remizidae)
Picchi muratori
(famiglia Sittidae)
Picchio
muratore
Picchio muratore
corso
Picchio
muratore di roccia
Picchio muratore
di Kr�pper
Picchio muraiolo
(famiglia Tichodromadidae)
Rampichini
(famiglia Certhidae)
Rampichino alpestre
Rampichino
Astrildidi
(famiglia Estrildidae)
Bengalino
comune
Passeri
(famiglia Passeridae)
Passera oltremontana
Passera
d'Italia
Passera
sarda
Passera
mattuggia
Passera lagia
Passera
lagia del Caucaso
Fringuello alpino
Fringillidi &
affini
(famiglia
Frigillidae)
Fringuello
Peppola
Ciuffolotto
Frosone
Venturone
Verzellino
Verzellino testarossa
Verdone
Lucherino
Cardellino
Fanello
Fanello
nordico
Organetto
Organetto artico
Trombettiere
Ciuffolotto scarlatto
Ciuffolotto scarlatto del Pallas
Ciuffolotto scarlatto maggiore
Ciuffolotto delle pinete
Crocieri
(famiglia Fringillidae, genere Loxia)
Crociere
Crociere
di Scozia
Crociere
delle pinete
Crociere fasciato
Zigoli
(famiglia Emberizidae)
Strillozzo
Zigolo
minore
Zigolo boschereccio
Zigolo dai sopraccigli gialli
Zigolo
muciatto
Ortolano
Ortolano
grigio
Zigolo collogrigio
Zigolo
testa aranciata
Zigolo
rutilo
Zigolo
golarossa
Zigolo
cenerino
Migliarino di palude
Migliarino del Pallas o polare
Zigolo
giallo
Zigolo
dal collare
Zigolo nero
Zigolo
capinero
Zigolo
di Lapponia
Zigolo delle
nevi
Passeriformi in generale
In questa pagina sono raccolti i passeriformi che vivono, migrano
o arrivano occasionalmente in Europa. L'ordine Passeriformes
� immenso, raccoglie oltre la met� delle famiglie di uccelli del
mondo, sono tutti uccelli di dimensioni variabili tra quelle di
un corvo imperiale a quelle del piccolo, grazioso regolo, hanno i
piedi prensili, con tre dita in avanti e una all'indietro e sono
quasi tutti canori (richiamo, chiacchiericcio o canto). L'ordine
dei passeriformi � diviso in famiglie che comprendono uccelli con
caratteristiche comuni tra loro per la forma del becco, per i
colori del piumaggio e per le abitudini di vita. Dalla forma del
becco si hanno indicazioni relative al tipo di alimentazione
dell'animale: gli insettivori di solito hanno becchi pi� deboli e
sottili (detti becco-sottile), i granivori forti e conici. Di
norma i granivori integrano la dieta anche con insetti nel
periodo della riproduzione. Alcuni passeriformi compiono
migrazioni, anche extracontinentali come il culbianco, altri
rimangono sempre nei pressi dello stesso territorio. I
passeriformi, oltre che essere compagni delle nostre giornate
all'aperto, ci accompagnano anche nella letteratura, nella musica
e nella pittura sia nella cultura occidentale e sia in quella
orientale.
TOP
Allodole
Le allodole (famiglia Alaudidae) sono di taglia piccola o
media, con colori piuttosto uniformi in prevalenza nei toni del
bruno. La maggior parte delle specie si trova nell'Europa
meridionale. Vivono in ambienti aperti. Piuttosto simili alle
pispole, ma pi� massicci e con ali pi� larghe e code pi� corte. I
sessi di solito sono simili (eccetto nella calandra nera). Sono
buoni cantori, di solito compiono lunghi voli canori in quota. Si
nutrono d'insetti e semi. Nidificano sul terreno. Covate di 3/5
uova. 12 specie.
TOP
Allodola del Dupont
L'Allodola del Dupont (Chersophilus duponti cm 18) si �
stabilita recentemente
nella Spagna centrale con una piccola
popolazione, altrimenti nidifica nell'Africa settentrionale. Vive
in steppe aride con arbusti isolati. Il becco � piuttosto lungo,
sottile e leggermente ricurvo. Sul capo non ha nessun accenno di
cresta.
Il sopracciglio � chiaro e le timoniere esterne bianche. Non ha
bianco sulle ali. E' poco appariscente, spesso sta tra la
vegetazione. Corre velocemente. Ha zampe lunghe e sta pi� eretta
di altre allodole. Il canto, emesso in volo, consiste in note
emesse lentamente, sia flautate e chiare sia raspanti e
stridenti.
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Calandrella
La Calandrella (Calandrella brachydactyla cm 15) nidifica
in Europa meridionale in zone aperte secche, spesso su distese di
fango asciutte. E' simile a una piccola allodola chiara con becco
pi� massiccio e sopracciglio chiaro, netto. Nel piumaggio mutato,
il vertice � ruggine. Piccole copritrici color sabbia e
copritrici mediane scure. Parti inferiori non striate, solo
diffusamente macchiettate sul petto nel giovane (piumaggio da
adulto gi� in agosto-settembre). Macchia scura ai lati dei collo
nell'adulto, difficile da vedere e non sempre presente. Molto
simile alla Pispoletta, ma l'adulto si riconosce dalla mancanza
di striature sul petto, pi� chiaro e di tono pi� ruggine, e
spesso dalla macchia scura ai lati del collo (da vicino) e dalle
terziarie pi� lunghe (che coprono le punte delle primarie). Il
richiamo � simile a quello dell'Allodola, ma � un cinguettio
secco. Il canto � composto di brevi e semplici frasi, con poche
variazioni, meno spesso di
imitazioni, soprattutto un cinguettare secco simile al richiamo.
Una seconda lunga frase segue a un secondo di distanza, in
sincronia con i battiti alari del volo ondulato, simili a quelli
dell'allodola (veloci e sfarfallanti). La planata � effettuata ad
ali chiuse. Volo canoro disordinato ad alta quota.
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Pispoletta
La Pispoletta (Calandrella rufescens cm 14) nidifica
localmente nell'Europa meridionale, sia orientale sia
occidentale, anche in zone aperte, secche e in praterie un po'
pi� umide della calandrella. E' molto simile a quest'ultima, ma
l'adulto � distintamente striato sul petto e (pi�
indistintamente) sui fianchi, di solito pi� scuro e pi�
bruno-grigiastro e ha terziarie pi� corte. Il richiamo � un
ronzante drrrr-drr o semplicemente prrrrt (tipo Balestruccio, ma
secco come nel topino o simile a quello di un passero). Il canto
pu� essere difficile come quello della Calandrella, ma � lungo,
variato, piacevole, denso di buone imitazioni. Spesso assomiglia
a quello della Cappellaccia, con imitazioni di Calandra,
Piro-piro culbianco o piccolo, fanello e altre specie. Volo
canoro alto e in cerchio, battiti a volte lenti e calibrati, come
nell'esibizione del Verdone o nella Calandra.
TOP
Calandra
La calandra (Melanocorypha calandra cm 20) � grande, con
la coda che sembra corta in proporzione al corpo, le ali sono
lunghe con margine posteriore bianco, il sottoala � tipicamente
scuro in volo e il Il becco � massiccio. La grossa macchia nera
del petto pu� essere difficile da vedere ed � meno evidente nella
femmina. Il volo basso � ondulato, con battiti lenti (tipo
limicolo). Ha un richiamo potente, un rauco secco tscrrit (come
lo Storno in lite). Il canto tipo Allodola � melodioso, ma pi�
potente e ricco di imitazioni, emesso durante voli circolari in
quota, con battiti lenti e calibrati.
I
canti nuziali sono eseguiti dai maschi mentre volano a una decina
di metri di altezza dal suolo.
Nidifica nell'Europa meridionale in zone secche e aperte. Il nido
consiste in una coppa di steli secchi d'erba posta in una
depressione poco profonda del terreno, spesso protetta dall'erba
o da un cespuglio. Ogni anno vi sono allevate due nidiate,
ciascuna delle quali � composta da 4/5 uova (fino a 7) covate per
circa 16 giorni esclusivamente dalla femmina. I nidiacei,
nidicoli, sono assistiti da entrambi gli adulti e restano nel
nido per circa 10 giorni. Il cibo della Calandra � composto
prevalentemente da semi di graminacee e, secondariamente, da
insetti (importanti nell'alimentazione della prole).
TOP
Calandra siberiana
La Calandra siberiana (Melanocorypha leucoptera cm 19)
nidifica nelle steppe del Kazakistan, a ovest fino al Mar Nero.
E' un po' pi� grande dell'Allodola. Ha un caratteristico disegno
alare tricromatico: margine anteriore bruno, banda nera centrale
e largo margine posteriore bianco, che fa sembrare le ali strette
in volo. Il vertice, ha una banda alare e il sopraccoda
bruno-rossi nel maschio, pi� sbiaditi e striati nella femmina. Le
zampe sono bruno chiaro. Il canto � come l'Allodola, ma un po'
pi� secco e aspro, senza note chiare.
TOP
Calandra nera
La Calandra nera (Melanocorypha yeltoniensis cm m2 1, f19)
nidifica nelle steppe del Kazakistan, in zone umide. Stanziale,
grande e massiccia. Il maschio � tutto nero in estate ed a
distanza pu� essere scambiato per uno storno (posato). In inverno
il piumaggio � pi� sbiadito con larghe sfrangiature color
camoscio. La femmina � molto pi� piccola, simile alla calandra,
compresi un segno scuro simile ai lati del collo e il sottoala
scuro, ma non ha il margine posteriore dell'ala bianco e le zampe
sono scure. Il maschio compie il corteggiamento saltellando
intorno alla femmina, con le penne del vertice arruffate, le
carpali sporgenti e la coda tondeggiante. Vola basso e
tentennante, il volo dimostrativo � lento e sfarfallante, di
solito non canoro. Ha un abbozzo di canto tipo allodola, emesso
dal terreno.
TOP
Cappellaccia
La cappellaccia (Galerida cristata cm 17) si trova in zone
aperte e secche con vegetazione sparsa, anche in spazi cittadini
aperti. E' una specie caratteristica (anche se in calo) di una
parte dell'area costiera dell'Europa nord-occidentale e della
Spagna. Spesso vicino a muri e granai, sili di cereali, argini e
zone portuali. Trotterella ai lati delle strade o scorazza su
terreni sabbiosi fermandosi spesso per lanciare un rumoroso
fischio flautato. Ha una evidente cresta a punta (talvolta
l'allodola solleva le penne del vertice in un ciuffo smussato),
che solleva prima di spiccare il volo e che la distingue da tutte
le altre allodole
eccetto
la cappellaccia di Tekla. Il becco � abbastanza chiaro, lungo e
massiccio. La cappellaccia � di colore bruno chiaro (tono ocra),
macchiettata sul dorso. Spesso � molto confidente. Corre
velocemente. In volo ha le ali larghe, arrotondate e la coda
corta. Non ha il margine alare posteriore bianco e i lati della
coda sono ocra. Nei giovani la cresta � pi� corta e il dorso meno
squamato. Canto non molto articolato, con pause e note chiare
emesse da un posatoio, in parte emesso in volo, fluido e ricco
d'imitazioni, tipo calandrella. Il nido � costruito sul terreno e
consiste in una coppa di erbe secche e crini, approntata da
entrambi i membri della coppia. Ogni anno vi sono allevate due o
anche tre covate, ciascuna delle quali � composta di 3/5 uova
(fino a 6) incubate esclusivamente dalla femmina per 12/13
giorni. I nidiacei, nidicoli, sono nutriti dai due sessi e volano
all'et� di 18 giorni circa. Il cibo � composto soprattutto da
sostanze vegetali (semi di graminacee) ma anche da insetti che
formano buona parte dell'alimentazione della prole. Il maschio
della cappellaccia delimita il proprio territorio cantando sia al
suolo, sia in volo.
TOP
Cappellaccia di Tekla
La cappellaccia di Tekla (Galerida theklae cm 16) nidifica
nell'Europa sud-orientale in zone aperte secche con vegetazione
sparsa. Di solito predilige zone pi� elevate e rocciose rispetto
alla cappellaccia. E' molto difficile da distinguere da
quest'ultima, un po' pi� piccola, ha il becco pi� corto e
leggermente pi� scuro, con mandibola inferiore convessa (nella
cappellaccia � dritta), e di solito � pi� grigia sopra e pi�
chiara sotto, con petto pi� striato e sottoala bruno-grigio
(rosa-brunastro chiaro nella cappellaccia). Il sopraccoda � di
tono ruggine, contrastante con il groppone e le timoniere pi�
grigie (il contrasto � minore nella cappellaccia), differenza
per� poco apprezzabile sul campo. Spesso vola sugli alberi (mai
la cappellaccia). Il canto � somigliante, ma pi� dolce e
melodioso, molto variato e complesso.
TOP
Calandra asiatica
La calandra asiatica (Melanocorypha bimaculata cm 17)
nidifica nelle pianure secche dell'Asia sud-occidentale, compresi
Caucaso, Turchia e Israele nord-orientale. E' simile alla
calandra nella struttura e nella punteggiatura (per esempio ha
marcate macchie nere ai lati del collo), ma ha il becco meno
massiccio, la coda pi� corta e le ali pi� appuntite. Banda
terminale caudale bianca, ma senza bianco ai lati della coda. Il
sottoala � bruno. Il richiamo � tipo allodola, il canto � molto
simile a quello della calandra. Il volo � canoro come l'allodola.
TOP
Allodola
L'allodola (Alauda arvensis cm 18) vista da vicino � un
piccolo, insignificante uccello, con striature marroni. Non �
dunque l'aspetto a rendere l'allodola uno degli uccelli pi�
famosi del regno animale, ma � il suo canto splendido, argentino,
che riempie di note melodiose ed alte nel cielo, le nostre
passeggiate in aperta campagna. Purtroppo le allodole sono in
declino quasi ovunque, a causa della meccanizzazione in
agricoltura, in particolare nello sfalcio, ma continuano a
rimanere fra le pi� diffuse e numerose specie di piccoli uccelli
europei. Non amano cespugli e alberi,
ed � difficile vederle vicino ai bordi di un campo o sotto un
muro o siepe di arbusti, rimanendo sempre fuori all'aperto.
Maschio e femmina tendono a passare inosservati grazie al loro
piumaggio mimetico che li confonde efficacemente con l'ambiente
circostante. Quando sono disturbati scappano via "di corsa" o si
acquattano semplicemente al suolo, ma se si sentono in pericolo
spiccano un volo basso e ondulato, emettendo qualche nota forte e
chiara mentre si allontanano. Le allodole frequentano
diversi
habitat, dalla tundra artica alle steppe meridionali, dagli
arativi alle marcite e agli acquitrini. Si distingue dalla tottavilla, di dimensioni analoghe, per il margine posteriore
delle ali biancastro e per la coda pi� lunga.
L'alto numero e la
piccola taglia ne fanno prede ideali per falchi e sparvieri. Un
modo per sottrarsi agli artigli di questi rapaci � quello di
riunirsi in stormi numerosi. In questo modo possono anche
alimentarsi con maggiore sicurezza poich� vi sono pi� occhi in
grado di avvistare per tempo un predatore e ogni individuo ha
minori possibilit� d'essere attaccato. L'allodola � terricola,
macchiettata di bruno piuttosto chiaro, con margine alare
posteriore bianco, coda di media lunghezza marginata di bianco.
Ha una piccola cresta (nella cappellaccia pi� lunga e appuntita).
I giovani hanno un piumaggio squamoso fino a tarda estate, senza
margine alare posteriore bianco. Il canto � un'interminabile
sequenza di note modulate ripetute in serie, spesso con
imitazioni. Inizia alle prime ore di luce e si pu� udire per
tutta la giornata. Di solito comincia a cantare da terra o da un
palo, ma continua per la gran parte in aria, per 10/15 minuti
ininterrotti (in alto con ali sfarfallanti e difficile da
localizzare). Durante il periodo di nidificazione l'allodola
s'innalza spesso in volo a qualche centinaio di metri dal suolo
cantando controvento, ridiscende poi a terra con le ali serrate
riaprendole a poca distanza dal suolo. Sul finire dell'estate
diventa silenziosa. In autunno stormi sparsi visitano campi di
stoppie. In inverno gli stormi sono pi� numerosi con clima rigido
si vedono stormi densi e
forti movimenti migratori.
Nidifica
sul terreno, in una depressione del suolo riparata da ciuffi
d'erba,
costruendo un
nido fatto di erbe secche e radici che risulta essere
difficilmente
visibile. Depone due o tre covate, costituite da 3/4 uova
(talvolta 5, raramente 7). L'incubazione, effettuata dalla
femmina, dura 11 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono nutriti da
entrambi i genitori, lasciano il nido a 9/10 giorni e volano bene
a 20 giorni di et�. Si nutre prevalentemente di sostanze
vegetali: chicchi di grano semi, germogli, ecc., ma in primavera
ed estate l'allodola � insettivora.
TOP
Tottavilla
La
tottavilla (Lullula arborea cm 15) � nidificante scarso in
brughiere con alberi sparsi, anche in zone disboscate, terreni
bruciati e a volte anche vivai. Assomiglia all'allodola, ma ha la coda
molto pi� corta. ha un evidente sopracciglio chiaro che si incontra
sulla nuca. Breve cresta, di solito non sollevata. Il carattere
maggiormente distintivo � rappresentato dalla tipica macchia scura tra due
parti bianco-brune sul margine anteriore dell'ala. Ha un volo
pi� ondulato dell'allodola; vista da sotto ricorda un pipistrello
per le ali larghe e la coda decisamente corta. La coda � priva di
timoniere esterne bianche, ma ha una banda chiara in punta. Spesso
sta posata su alberi e cespugli (esposta), ma si
ciba
sul terreno. Il canto � costituito da una cascata di note
gentili,
melodiose e malinconiche, che inizia accelerando, cresce in intensit� e quindi
ricade di tono. Si
sente soprattutto di prima mattina e di sera, in giugno (seconda
covata), talvolta in piena notte. Canta soprattutto durante voli
canori in quota, ma anche da posatoi (alberi, pali, fili, anche
sul terreno). In
Italia � nidificante residente e, come le altre allodole, migra
in grandi stormi.
TOP
Allodola golagialla
L'allodola golagialla (Eremophila alpestris cm 17) � una
specie alpina in Europa. La razza nordica (flava) ha subito di recente un declino
in Europa
occidentale come svernante. Raramente si osserva in migrazione. In inverno si trova
lungo coste marine e in coltivi, pressapoco negli stessi ambienti
dello zigolo delle nevi. Ha un disegno nero e giallo sulla testa.
I giovani hanno piumaggio completamente diverso: dorso, vertice e
guance di colore bruno scuro macchiate di crema, sopracciglio e
gola crema, banda pettorale bruna, piedi neri. In Grecia e
Turchia presenta pi� nero sulla testa e anche parti superiori pi� grigie. Distinguibile in
volo dall'allodola per il maggiore contrasto tra l'addome chiaro
e il sottocoda nerastro. Vola come un'allodola. Di solito comunque
si allontana bassa tipo spioncello.
Canto: breve, tintinnante golare, somiglia a quello dello zigolo di Lapponia e delle nevi.
E' di solito emesso da una roccia, ma anche durante voli
circolari in quota, con le ali distese; la coda in tali occasioni
appare sorprendentemente lunga.
Nidifica sul terreno, tra la vegetazione o tra le pietre. Depone
due covate, costituite generalmente da 4 uova (talvolta 2/7) che
sono incubate dalla femmina per 10/14 giorni circa. I nidiacei,
nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori e lasciano il nido
a 9/12 giorni di et� circa. L'allodola golagialla si nutre
d'invertebrati (molluschi, crostacei, insetti) e sostanze
vegetali (semi, germogli, gemme).
TOP
Rondini
Le rondini (famiglia Hirundinidae) sono di taglia piccola,
con ali lunghe e appuntite, code nettamente forcute. Sono eccellenti volatori,
hanno un volo elegante con colpi d'aia pi� fluidi dei rondoni. Le
zampe e il becco sono corti e l'apertura boccale � larga. Cacciano
insetti in volo. Spesso si posano su cavi elettrici, raramente sul
terreno. Sono migratori a lungo raggio, la gran parte lascia l'Europa
per svernare in Africa. Spesso si uniscono in stormi misti. Molte
specie nidificano in colonie, diverse costruiscono tipici nidi di
fango, fili d'erba e saliva. Covate di 4/7 uova bianche o
macchiettate. 5 specie.
TOP
Topino
Il topino (Riparia riparia cm 13) arriva in Italia ai
primi di marzo, prima delle altre rondini. Si pu� vedere spesso
vicino all'acqua. Durante la migrazione si riposa in immensi
dormitori comuni nei canneti. E la rondine pi� piccola, ha parti
superiori brune senza bianco, una tipica banda pettorale bruna.
Richiamo raspato.
Nidifica generalmente presso l'acqua in cavit�, in banchi
verticali, naturali o artificiali, di terra o di sabbia. La
cavit� � costruita da entrambi i sessi e termina in una zona pi�
ampia dove sono deposte 2 covate costituite generalmente da 4/5
uova (talvolta 3/7). L'incubazione � effettuata da entrambi i
sessi e dura 12/16 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da
entrambi i genitori e restano nel nido per circa 19 giorni. Il
topino si nutre di invertebrati.
TOP
Rondine montana
La rondine montana (Ptyonoprogne rupestris cm 15)
� sicuramente la migliore, in volo, di tutte le rondini, anche se
meno conosciuta perch� vive in luoghi pi� remoti. Quelle delle Alpi migrano a sud in inverno
(alcune rimangono sui laghi prealpini) mentre quelle spagnole
possono restare nei luoghi di nidificazione spostandosi gi� nelle
valli per passare i mesi freddi. E'
pi� grande e massiccia del topino, non ha la banda pettorale, e
il sottoala � decisamente scuro, contrastante con il resto delle
parti inferiori.
Le
ali sono pi� larghe che nel topino e la coda solo leggermente
forcuta. Il volo � pi� acrobatico rispetto alle altre rondini.
Durante le virate la coda viene aperta mostrando le tipiche
macchie bianche. E' un uccello tranquillo, poco appariscente, ma
lo si pu� vedere su una parete rocciosa, in coppia, mentre lancia
note corte, taglienti e cinguettanti. Il nido � posto su pareti,
costruito col fango, localmente in colonie nell'Europa
meridionale, vi depone dalle tre alle cinque uova che si
schiudono dopo 13/17 giorni. I piccoli volano fra i 24 e i 27
giorni di vita.
TOP
Rondine
La rondine (Hirundo rustica cm 19) � il simbolo
dell'estate. Inutile fare finta di nulla, chi di noi pensando
alle rondini non pensa alle calde giornate estive, alle vacanze,
alle corse nei prati dell'infanzia? E chi non � mai rimasto
incantato ad osservare il loro modo di volare pazzo, alto e poi
di colpo radente ai prati appena sfalciati? Il tipo
d'alimentazione, mosche a "bassa quota", le distingue dai rondoni
e dai balestrucci che invece si nutrono volando alti. Essendo
diminuite le mosche, a causa della diminuzione delle piccole
stalle, ed a causa dell'uso di veleni, le rondini sono
drasticamente diminuite. In autunno i piccoli gruppi familiari
iniziano a radunarsi in stormi via via pi� numerosi.
Caratteristica � l'immagine autunnale delle rondini posate in
lunghe file sui cavi elettrici, ma enormi stormi si fermano per
la notte sui canneti,
riunendosi all'imbrunire e
prendendo velocemente posto fra le canne. Durante le migrazioni
possono essere costrette a scendere di quota, allora � possibile
sorprenderle in immensi stormi mentre ricercano gli insetti sui
laghi o sui fiumi. Le rondini svernano nelle aree rurali e nella
savana africane, spesso al seguito di grandi mammiferi che
snidano gli insetti dall'erba al loro passaggio.
Alcuni individui svernano in Sardegna. Le timoniere esterne sono molto
allungate e assottigliate. La fronte e le guance rosse sono tipiche, ma
difficili da vedere a distanza, mentre � riconoscibile il sottogola e
la
gola
scure (il balestruccio ha la groppa bianca). Il volo � agile e sfarfallante (le
planate sulle ali distese sono brevi e rapide, non come nel balestruccio). Nidificante comune in zone
coltivate e aperte, generalmente nelle vicinanze dell'acqua.

Nidifica, in coppie singole o piccole colonie, in nidi di fango e strame, di solito al riparo di edifici
o
ponti.
Dove non � disturbata nidifica anche in luoghi molto frequentati
dall'uomo (ho visto dei nidi alle terme in Ungheria, sotto i
tetti delle piscine). Purtroppo qui da noi c'� la barbara
abitudine di distruggere i nidi perch� "sporcano" i muri (�
reato).
E'
gregaria, escluso il periodo riproduttivo. Il nido �
costruito da entrambi i sessi. La rondine depone 2/3 covate,
costituite generalmente da 4/5 uova (talvolta 3/8) incubate
principalmente dalla femmina per un periodo di 17/24 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori e
lasciano il nido all'et� di 17/24 giorni. La rondine � una tipica
divoratrice di insetti che cattura in volo.
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Rondine rossiccia
La rondine rossiccia (Hirundo daurica cm 18)
� abbastanza comune in
Europa meridionale, in zone aperte in preferenza rocciose. Il nido
ha un'entrata a tubo costruito interamente di fango, ed � posto sotto a rocce
sporgenti, tetti, ponti o edifici. Nidifica in coppie singole o piccole
colonie lasse. Assomiglia alla rondine, ma ha il
groppone chiaro,
con tonalit� ruggine, e una sottile banda nucale, il sottogola chiaro e
le timoniere esterne non cos� allungate. Il sottocoda � nero lucido
(bianco nella rondine). (Nota: ibridi tra rondine e balestruccio
assomigliano a questa specie.) Il volo � tipo del balestruccio, con planate ad ali distese.
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Balestruccio
Il balestruccio (Delichon urbica cm 14) � sicuramente uno
egli uccelli pi� conosciuti e popolari, nidifica sotto i nostri
cornicioni, ma la maggior parte delle persone lo confonde con la
rondine. Dorme nel nido o
sulle cime degli alberi. Le parti superiori sono nero-blu lucido con
groppone bianco, parti inferiori bianche. La coda non � molto forcuta.
Il volo � pi� disordinato di quello della rondine, con planate
tranquille ad ali distese. Nidificante comune in colonie in paesi
e citt�, ma anche in regioni montane.
Nelle Alpi questa specie si riproduce anche fra i 2200 e i 2400
metri di altitudine e si spinge molto pi� in alto per la ricerca
dei cibo.
Il
nido � costruito in una piccola colonia sotto i cornicioni degli
edifici e sulle pareti rocciose naturali. Consiste in una sfera
di fango e pagliuzze (materiali raccolti sul terreno). Ogni anno
sono allevate due o tre nidiate, ciascuna delle quali � formata
da 4/5 uova (da 2/6). L'incubazione � compiuta da entrambi i
sessi per 13/19 giorni. Gli adulti curano e nutrono insieme la
prole, nidicola, che vola all'et� di 19/25 giorni. I giovani
delle prime covate possono rimanere presso il luogo di
nidificazione e collaborare all'alimentazione dei nidiacei delle
ultime covate. I Balestrucci si nutrono d'insetti (soprattutto
ditteri) catturati in volo. Quando se ne vanno, a fine estate
lasciano dietro di se il freddo inverno
per dirigersi verso l'Africa tropicale e, nel viaggio, si
uniscono anche ad altre rondini. In aprile e maggio fanno ritorno
portando la bella stagione.
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Pispole e cutrettole
Le pispole e le cutrettole (famiglia Motacillidae) hanno
la taglia di un passero,
pi� slanciati, con code lunghe con esterno bianco, becchi sottili
e appuntiti. Vivaci e sempre in movimento, sono prevalentemente
terrestri, in grado di camminare e correre bene. Sono
simili alle allodole per il loro comportamento terricolo, le
pispole sono brune, ma pi� snelle e con coda pi� lunga delle
allodole. Le cutrettole sono vivacemente colorate (ricordano la
ballerina gialla) e hanno code lunghe
che muovono su e gi� e gli serve da bilanciere durante la corsa.
Si trovano spesso in zone aperte, talvolta in stormi. Sono
insettivori. Depongono covate di 4/7 uova. 13 specie.
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Prispolone
Il prispolone (Anthus trivialis cm 15) � un estivo
abbastanza comune in boschi aperti, radure e aree pi� aperte con
alberi e cespugli. Assomiglia alla pispola, ma ha colore pi�
bruno-giallastro, non cos� verde-grigio, addome pi� bianco,
fianchi pi� finemente striati, groppone quasi del tutto non
striato e unghia posteriore in proporzione pi�
corta
e ricurva. Il richiamo � un tipico aspro spiiz. Il grido
d'allarme � un tranquillo, ma distinto sit ripetuto lentamente. A
volte canta dalla cima di un albero, ma solitamente durante un
breve volo canoro in cui l'uccello discende sulle ali rigide
(volo a paracadute). Depone dalle due alle sei uova sul terreno
che si schiudono dopo 12/14 giorni di cova. I pulcini, nidicoli,
volano a 12 giorni d'et�.
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Prispolone indiano
Il prispolone indiano (Anthus hodgsoni cm 14,5) nidifica
nella taiga della Russia nord-orientale e in Siberia. Si presenta
raramente in autunno nell'Europa nord-occidentale. E' molto
simile al prispolone, ma un po' pi� piccolo, pi� verde-oliva
sopra con striature indistinte sul dorso. Ha un sopracciglio
largo e distinto e alcuni individui hanno una piccola macchia
chiara e una scura dietro le copritrici auricolari. Il groppone
non � striato. Il richiamo � un sottile tsiit, pi� chiaro di
quello dei prispolone. Canta da posato, in modo simile al
prispolone, ma con meno variazioni, con cambi di frasi pi� veloci
e trilli.
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Pispola siberiana
La
pispola siberiana (Anthus gustavi cm 14,5) nidifica nella tundra
della Russia nord-orientale e in Siberia. Arriva accidentalmente
in Europa nord-orientale ma � difficile da localizzare perch�
nascosta. Assomiglia al Prispolone ma � un po' pi� scura, ha
unghia posteriore pi� lunga, due strie chiare sul dorso, becco
forte piuttosto chiaro, sopracciglio indistinto, mustacchio
accennato e groppone striato. Le timoniere esterne sono
bianco-camoscio e non candide (difficile da vedere sul campo). E'
abbastanza
silenziosa durante la migrazione. Il richiamo � un tipico ripetuto tsip aspro,
il canto � ronzante e poco variato.
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Calandro maggiore
Il callandro maggiore (Anthus novaeseelandiae cm 18)
� un raro visitatore annuale in Europa occidentale, soprattutto a fine
settembre-ottobre, proveniente dall'Asia. Solitamente sosta su
prati costieri e campi di erba alta. E' grande e con zampe lunghe,
postura eretta, unghia posteriore molto lunga, parti superiori
striate e banda pettorale di brevi strie. Il becco � lungo e spesso.
Si pu� confondere con il giovane di calandro per il petto striato
in estate e inizio autunno, ma differisce nel richiamo,
nell'unghia posteriore, nella parte sopra il becco pi� chiara e
spesso anche nella taglia e nella postura. Talvolta si libra sul
terreno prima di posarsi (il calandro lo fa molto raramente).
Il richiamo � un esplosivo e sonoro scriip, aspro durante
l'ascensione o il volo.
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Prispolone di Blyth
Il prispolone di Blyth (Anthus godlewskii cm 17) arriva
accidentalmente e molto raramente dall'Asia. La taglia � una via
di mezzo tra calandro e calandro
maggiore e, sul campo, � quasi indistinguibile da quest'ultimo. In
mano si identifica per la lunghezza della zampa e dell'unghia
posteriore. Il richiamo � pi� simile a quello di una cutrettola che
a
quello del calandro maggiore.
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Pispola
La pispola (Anthus pratensis cm 14,5) ama
frequentare i prati e i pascoli, ma anche gli altopiani, le
brughiere e le lande. Ha il dorso striato di bruno oliva, una
struttura minuta, il becco sottile, la coda piuttosto lunga con
le timoniere esterne bianche e l'unghia posteriore pi� dritta e
pi� lunga del prispolone. Quando � appostata su uno steccato �
possibile notare come la striatura sul petto confluisca in una
macchia scura . Al di fuori della stagione degli amori, �
difficile distinguere la pispola dal prispolone, se non per il
diverso richiamo, uno "tsip" di solito ripetuto 2-3 volte.
S'invola emettendo un sottile ist-ist bi- o trisillabico, molto
simile a quello dello spioncello. L'allarme � un bisillabico
tremolante tirrii. Brevi voli canori. Il canto � semplice, poche
rapide serie di note, zi zi zi zi-zi-zi-zi-zu-zu-zurrrr siie siie
siie siie siie siie siie. Nidificante comune in brughiere,
pascoli, praterie costiere, dune, in inverno in coltivi, paludi
di pianura e sulle coste. Nidifica sul terreno, tra la
vegetazione. Depone
generalmente
due covate, costituite in media da 3/5 uova, talvolta da 7.
L'incubazione dura circa 11/15 giorni ed � appannaggio della
femmina. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i sessi
e lasciano il nido all'et� di 10/14 giorni. La pispola si nutre
soprattutto d'insetti e altri invertebrati nonch� di qualche
essenza vegetale (come i semi).
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Calandro
Il calandro (Anthus campestris cm 16,5) � color sabbia,
con striature accennate sia sopra sia sotto, ha un sopracciglio chiaro in genere marcato
e le copritrici mediane scure,
con la punta chiara nel piumaggio mutato. I giovani in estate-inizio
autunno, sono striati sopra e macchiettati sul petto, come il calandro
maggiore, ma il becco meno spesso, l'attaccatura del becco pi�
scura, le zampe pi� corte e il richiamo
molto simile al cilp della passera oltremontana, ma pi� articolato. Nidificante localmente
comune in zone aperte, secche e sabbiose con vegetazione
sparsa, in Europa meridionale, talvolta in brughiere alpine.
Nidifica sul terreno, nelle depressioni del suolo riparate dalla
vegetazione. Depone in genere una sola covata, ma pu� farne anche
due. Le uova sono generalmente 4/5, pi� raramente 6, e vengono
incubate da entrambi i sessi, prevalentemente dalla femmina, per
13, 14 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i
genitori e lasciano il nido all'et� di 12/14 giorni. Si nutre di
insetti e altri invertebrati.
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Pispola golarossa
La pispola golarossa (Anthus cervinus cm 14,5) � nidificante sparso
in saliceti o acquitrini subartici, soprattutto oltre il limite
della
vegetazione arborea. Migra a sud attraversando l'Europa orientale e
centrale (raro accidentale nell'ovest). In estate � facilmente
riconoscibile per la gola, le guance e il sottogola che sono
rosso-ruggine. L'adulto perde questo colore in autunno. I giovani
sono simili alla pispola, ma con
groppone pi� striato, colore pi� bruno-ruggine, due evidenti
strie chiare sul dorso e mustacchio prominente.
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Spioncello di montagna
Lo spioncello di montagna (Anthus spinoletta spinoletta cm 16)
� una razza
dello spioncello (da alcuni ritenuta specie distinta). Nidifica
in Europa meridionale oltre il limite della vegetazione arborea,
di solito lungo torrenti, in inverno si trova in zone aperte a
quote inferiori. In abito estivo ha il vertice e la nuca grigi,
il dorso e le ali
bruno caldo, il dorso molto debolmente striato con evidente
sopracciglio bianco e le parti inferiori non striate (o quasi) con
sfumatura pi� o meno rosa, le barre alari sono chiare evidenti e
le timoniere
esterne sono candide (eccezioni). Ha le zampe bruno scuro. Occasionalmente lo
spioncello in estate ha le parti inferiori camoscio rosate quasi non
striate, ma in tal caso sopra � pi� olivaceo e ha le timoniere
esterne grigio-bruno chiaro. In inverno lo spioncello di montagna
� brunastro sopra, biancastro sotto, sparsamente ma distintamente
striato. Voce: come lo spioncello.
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Spioncello
Lo
spioncello (Anthus spinoletta petrosus cm 16)
� l'unico fra le pispole che
nidifica sui pascoli alpini oltre il limite della
vegetazione arborea. Alle latitudini inferiori � sostituito dalla
pispola, dalla quale differisce per il dorso grigiastro con
marcature scure poco definite, per il piumaggio estivo con le
parti inferiori rosa scuro, per alcune striature sfumate di nero
lungo i fianchi e per il becco pi� grosso. Le zampe, a differenza
di pispola e prispolone, sono nere o bruno scure (bruno-rossiccio
nei giovani in estate). In inverno il rosa delle parti inferiori
scompare. Si distingue dalla pispola anche per il sopracciglio
biancastro pi�
evidente e per le timoniere esterne bianche. Diversamente dagli
altri uccelli canori europei, in autunno alcuni individui
dell'Europa centrale si spingono verso nordovest, probabilmente
seguendo il corso dei grandi fiumi, per svernare in Paesi come
l'Inghilterra. In inverno � possibile incontrarlo vicino agli
stagni d'acqua dolce e lungo i fiumi. E' piuttosto comune
sulle coste rocciose dell'Europa settentrionale la razza
scandinava littoralis. Canto
tipo pispola. Richiamo tipo pispola, non cos� breve ed eccitato,
ma pi� enfatico e mono- o bisillabico. Allarme tipo
prispolone, sit-sit.
Nidifica sul terreno, tra le depressioni e gli incavi, talvolta
presso la vegetazione. Depone una o due covate, costituite in
genere da 4/6 uova, incubate dalla femmina per un periodo di
circa 14 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi
i genitori e lasciano il nido a circa 16 giorni di et�. Si nutre
particolarmente di insetti e altri invertebrati.
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Cutrettola
La cutrettola (Motacilla flava cm 16,5) � un uccello
canoro molto comune in estate soprattutto nei prati e nei campi
aperti. Spesso � possibile sorprenderle nelle vicinanze di
bestiame al pascolo, alla ricerca d'insetti. Muovono
continuamente la coda su e gi� come le ballerine. Hanno un areale
molto vasto (copre tutta l'Europa e oltre) e di conseguenza il
piumaggio della cutrettola pu� subire diverse variazioni da un
luogo all'altro. In Europa, ad esempio, ne esistono diverse
"razze". Il maschio presenta sempre le parti inferiori di un
giallo zolfo carico, quelle superiori grigiastre e una
lunga
coda bruna con timoniere esterne bianche. Il colore della testa �
variabile: i maschi della sottospecie M. fflavissima hanno la
testa gialla, quelli di M. fflava presentano il capo
grigio-bluastro con il sopracciglio bianco e quelli di M.
thunnbergii possiedono una testa grigio scura con i lati neri
opachi. Le femmine sono tutte molto simili fra loro: hanno una
colorazione pi� spenta e sono prive di grigio sulla testa. La
cutrettola effettua lunghe migrazioni fino alla savana delle
regioni africane. Durante la migrazione spesso sta vicino ad
animali pascolanti, dove cerca insetti. Volo ondulato. Prima
della migrazione si accalca in dormitori nei canneti. Parte ad
agosto-settembre, ritorna in marzo-maggio. Il piumaggio giovanile
(mutato prima della migrazione verso sud) � bruno-grigio sopra,
bianco sporco sotto, la gola bordata da banda pettorale e
mustacchio nero-brunastri, il sopracciglio chiaro con margini
scuri.
Nidifica sul terreno in depressioni, spesso tra la vegetazione.
Il nido � una piccola coppa.
Depone
una o due covate, costituite generalmente da 5/6 uova (raramente
7) che sono incubate prevalentemente dalla femmina per 12/14
giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i
genitori, lasciano il nido a 10/13 giorni e volano all'et� di 17
giorni circa. Trattandosi d'una specie a vasta diffusione, ha
un'accentuata variabilit� genetica; in alcune sottospecie sono
diversi il ritmo e il momento di maturazione degli organi
sessuali nonch� le date di partenza verso i terreni di
nidificazione.
Motacilla flava: capo grigio-blu, gola gialla, sopracciglio
bianco.
M. thunbergi: capo grigio scuro, copritrici auricolari nerastre,
gola gialla, sopracciglio assente.
M. flavissima: capo giallo-verdastro, gola gialla, sopracciglio
giallo.
M. iberiae: capo grigio, gola bianca, sottile sopracciglio
bianco.
M. cinereocapilla: capo grigio, gola bianca, sopracciglio
assente.
M. feldegg: capo nero, gola gialla, sopracciglio assente.
M. beema: capo grigio (spesso chiaro), sopracciglio bianco e
striatura sulla guancia.
M. lutea: capo e gola gialli, copritrici auricolari verde-gialle.
Il complesso di razze della cutrettola � rende complicato il
riconoscimento e alcuni
preferiscono, per esempio, porre la flavissima e la lutea in una
specie separata. All'interno della variabilit� cromatica
individuale alcuni maschi erranti possono sembrare appartenenti ad altre
razze, ma
pi� semplicemente possono essere varianti di colore della razza nidificante
localmente. Si possono anche vedere individui che non corrispondono a
nessuna delle razze.
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Cutrettola testagialla
orientale
La cutrettola testagialla orientale (Motacilla citreola cm
18) ha un'area di nidificazione vicina in Russia. Arriva
raramente, accidentalmente, in Europa occidentale. Il
maschio � inconfondibile: capo giallo e inizio dorso nero, dorso
grigio, due barre alari candide visibili in volo. La femmina ha
il vertice e le guance bruno-grigi, con un accenno di nero sulla
nuca. Il giovane � grigio sopra (sfumatura bruna, non verde), ha
barre alari bianche nette, il sopraccoda nerastro, � biancastro
sotto con sfumatura camoscio sul petto, il sottocoda e basso
ventre sono bianchi e i fianchi grigi come la Ballerina gialla.
La coda � pi� lunga della cutrettola, quasi come la ballerina
gialla. Il richiamo di volo � pi� penetrante della ballerina
gialla, cui assomiglia.
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Ballerina gialla
La ballerina gialla (Motacilla cinerea cm 18) � la
cutrettola con la coda lunga, pi� amante dell'acqua,
perennemente in movimento, ampiamente diffusa e abbastanza comune
nell'Europa sud-occidentale. Al di fuori della riproduzione, �
meno esigente e sceglie anche coste, laghi, coltivi, ecc. Ha la
coda molto lunga (pi� anche della ballerina bianca), le parti
inferiori sono giallo pi� intenso sul basso ventre, le parti
superiori sono grigie (margine delle terziarie bianco). La gola
del maschio � nera in estate, mentre nella femmina � pi� o meno
punteggiata di nero. In volo si notano il groppone
giallastro
e una barra alare bianca formata dalla base delle remiganti. La
barra alare � ben visibile anche da sotto, traslucida. Gli
immaturi sono gialli solo sul groppone e basso ventre, il petto �
camoscio. La ballerina gialla � distinguibile dalla cutrettola
giovane per il groppone giallastro, la coda lunghissima e le
zampe rosa-brunastre (nerastre nelle altre cutrettole). Le barre
alari bianche sono presenti anche nell'immaturo. Ha un volo pi�
ondulato (per la coda pi� lunga) di quello della ballerina
bianca. L'andatura sul terreno � pi� vacillante. E' abile nel
correre e volare tra i massi di torrente, si libra spesso
sull'acqua cercando insetti, si posa volentieri (pi� della
ballerina bianca) su cime di alberi sporgenti sull'acqua. Il
richiamo � pi� metallico e di tono pi� alto di quello della
ballerina bianca.
Il
nido � a coppa, costruito da entrambi i sessi con stecchi, steli,
muschio, foglie secche, viene posto su una cengia rocciosa, sotto
a ponti o in siti dei genere, lungo corsi d'acqua montani,
talvolta sulle rive di laghi e fiumi. Nidifica anche fino a 1800
metri di altitudine. Depone una covata (raro 2) costituite
generalmente da 4/6 uova (pi� raramente 3/7). L'incubazione �
fatta prevalentemente dalla femmina e dura 11/14 giorni. I
nidiacei, nidicoli, lasciano il nido a 11/13 giorni e possono
volare all'et� di 17 giorni circa. La ballerina gialla si nutre
soprattutto d'invertebrati (insetti, larve).
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Ballerina bianca
La ballerina bianca (Motacilla alba alba cm 18) � un
vivace uccello molto comune nei campi aperti, coltivi, ma anche
delle aree urbane e in collina, preferibilmente non tropo lontano
dall'acqua. Ha il caratteristico comportamento di muovere la coda
ripetutamente su e gi� dopo essersi posata a terra. Non appena
avvista un insetto si lancia correndo rapidamente su di esso. In
Europa ne esistono due sottospecie: M. a. yarrellii, praticamente
esclusiva delle Isole Britanniche, e M. a. alba, diffusa nelle
regioni continentali. La prima � riconoscibile per la livrea pi�
scura e i fianchi grigio fuligginoso. Le popolazioni italiane
sono stanziali, mentre quelle nordiche sono migratrici e nella
stagione invernale possono spingersi fino all'Africa centrale. Al
di fuori della stagione riproduttiva le ballerine bianche si
concentrano al crepuscolo in particolari luoghi per trascorrere
la notte: veri e propri dormitori collettivi (canneti, frutteti,
ma anche serre o fabbriche) composti da un numero di individui
variabile da poche decine a molte centinaia. Il piumaggio � nero,
grigio e bianco, ondeggia continuamente la coda. Il maschio ha il
dorso grigio che contrasta fortemente con la nuca nera, la
femmina � simile, ma il grigio del dorso sfuma nel nero della
nuca. In alcune femmine manca del tutto il nero sul vertice. I
giovani hanno la faccia grigia e una macchia pettorale scura; a
fine estate mutano nel piumaggio del primo inverno, con faccia
color sabbia e
mezzaluna nera pettorale, unita a un sottile mustacchio. L'adulto
d'inverno � simile, ma bianco sulla faccia e sulla gola. I
giovani somigliano a quelli della ballerina gialla, ma hanno il
sottocoda bianco (non giallo) e la banda pettorale scura. Corre
molto velocemente. Volo profondamente ondulato. Il richiamo � un
bisillabico tsii-litt con alcune varianti, nei giovani � pi�
rapido. Insegue cuculi e piccoli rapaci per allontanarli.
Il nido � posto in una cavit� delle rocce, degli alberi o degli
edifici, spesso in prossimit� dell'acqua e consiste in una coppa
di erbe, muschio, piume, ecc. costruita dalla femmina. Ogni anno
vi sono allevate due covate o, nelle regioni settentrionali, una
sola, che consiste
di 5/6 uova (da 3 a 7) incubate quasi esclusivamente dalla
femmina per 12/14 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono assistiti da
entrambi i genitori e volano all'et� di 13/16
giorni.
La ballerina bianca si nutre al suolo, dove si muove velocemente
ondeggiando la lunga coda, ma anche con rapidi corti voli. Il
cibo � rappresentato da insetti (soprattutto ditteri), piccoli
vermi e molluschi.
Anni or sono, a Jesolo, vidi una coppia di ballerine che
decise di nidificare in un macchinario, a un metro di distanza
dalla passerella che utilizzavano gli operai. Ovviamente la
covata and� a buon fine e divennero le mascotte della fabbrica.
P.E.
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Ballerina nera
La ballerina nera (Motacilla alba yarrellii cm 18,5)
� la razza britannica della Motacilla alba, nidifica anche
sporadicamente sulle coste di Norvegia, Germania, Olanda, Belgio
e Francia nord-occidentale. L'adulto ha il dorso uniformemente,
nero, la femmina ha la pettorina e il sottogola neri pi� ampi.
Gli individui del primo inverno sono simili a quelli della
bianca. L'immaturo � simile alla femmina della bianca, ma il
fronte � pi� chiaro e il vertice � pi� scuro. Habitat,
comportamento e richiami simili a quelli della bianca.
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Le averle
Le averle (famiglia Laniidae) sono passeriformi di taglia
media, testa proporzionalmente grossa, forte becco uncinato, coda
lunga e colorazione vivace.
Stanno posate in posizione eretta. Si vedono in zone semiaperte
con arbusti. Nidificano in cespugli. 6 specie. Si cibano
d'insetti e piccoli vertebrati (anche uccelli), che talvolta sono
infilzati sulle spine a mo di dispensa (o per essere pi�
facilmente strappata in piccoli pezzi). Le si vede posate in cima
ad arbusti o su fili sospesi, in aperta campagna. Volo lento e
ondulato. Covata di 4-6 uova.
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Averla piccola
L'averla piccola (Lanius collurio cm 18) � in
diminuzione nel nord-ovest europeo. Il maschio ha dorso nocciola,
vertice e nuca grigio-cenere, coda bianca e nera, parti inferiori
rosate, non barrate. La femmina e il giovane sono marroni, con
fitta barratura ondulata sul petto. Talvolta le femmine sono ben
contrastate e somigliano al maschio, hanno per� sempre parti
inferiori barrate e coda marrone (margine delle timoniere esterne
bianco sporco). Il richiamo � un breve cerr, il grido d'allarme
ha aspre note schioccanti. Il canto � calmo e armonioso e
contiene varie imitazioni. Nidifica in campagna (in presenza
d'arbusti) e in radure boscose. Il nido � costruito in un
cespuglio o su un albero di piccole dimensioni. Vi viene allevata
una covata ogni anno, che consiste di 5/6 uova incubate dalla
femmina (con la collaborazione saltuaria del maschio) per 14/16
giorni. I nidiacei, nidicoli, sono nutriti da entrambi gli adulti
e volano all'et� di 12/16 giorni. Le prede sono
avvistate
da un posatoio e catturate sia in volo sia sul terreno; esse sono
spesso infilate sulle spine dei rami per essere mangiate
successiva mente il cibo � costituito d'insetti, altri
invertebrati, piccoli mammiferi rettili e anfibi. Nella parata
nuziale il maschio adotta delle posture con le ali pendenti e
vibranti, il becco puntato al cielo (per evidenziare la vivace
colorazione dei piumaggio) e offre alla femmina una preda
invitandola a visitare il cespuglio scelto per la costruzione dei
nido.
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Averla isabellina
L'averla isabellina (Lanius isabellinus cm 18) si presenta
accidentalmente con provenienza dall'Asia. E' molto affine alla
piccola, decisamente pi� chiara, con la coda un po' pi� lunga. I
sessi molto simili: le parti superiori color sabbia (sfumate di
grigio e di rosa) le e parti inferiori biancastre, con coda
nocciola; maschera nerastra nel maschio e marrone nella femmina.
Femmina barrata ai lati del collo e del petto. L'affine Averla
crestata Lanius cristatus, siberiana, ha coda meno vivida e
timoniere visibilmente pi� sottili e barrate finemente (pannelli
alari bianchi mai altrettanto grandi).
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Averla mascherata
L'averla mascherata (Lanius nubicus cm 18) nidifica
nell'Europa sud-orientale, in aree semiaperte. Le parti superiori
sono nere (maschio) o grigie (femmine). La coda � lunga e stretta
ed ha grandi pannelli alari bianchi, evidenti in volo (caratteri
entrambi presenti anche nel giovane). Il giovane � barrato, privo
di toni bruni sopra, interamente, bianco e grigio. Il canto �
piuttosto lento e monotono, stridente.
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Averla
capirossa
L'averla capirossa (Lanius senator cm 19) ha le parti
superiori scure con spalle
e groppone bianchi. Vertice e la nuca
sono rossicci. La razza badius (Maiorca) � priva della barra
alare bianca. Il giovane � come nella piccola, ma pi� chiaro
sopra, gi� con spalle e groppone chiari; capo leggermente pi�
grande. Il canto � fluido ma stridulo, pieno di imitazioni, frasi
ripetute 2/5 volte. Nidifica nell'Europa
centrale e meridionale, in ambienti aperti, con alberi o arbusti
anche abbondanti.
Il nido consiste in una coppa di radici ed erbe, imbottita con
lana, piume e crini. Di solito � allevata una sola nidiata ogni
anno (occasionalmente due) composta di 5/6 uova incubate
principalmente dalla femmina per 16 giorni. I nidiacei, nidicoli,
sono nutriti da entrambi i membri della coppia e volano all'et�
di 19/20 giorni. Come le altre averle questa specie cattura le
prede dopo averle avvistate da un posatoio. Il cibo � composto
soprattutto da insetti (coleotteri, ortotteri, lepidotteri) ma
anche da lucertole, giovani uccelli e mammiferi di piccole
dimensioni. Nella parata nuziale il maschio si pone di fronte
alla femmina, abbassa il capo con le piume rosse e nere gonfie e
le offre del cibo con il becco.
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Averla cenerina
L'averla cenerina (Lanius minor cm 20) nidifica
nell'Europa centrale e sud-orientale, in campagna aperta con
alberi e arbusti isolati. Riconoscibile dalla maggiore per la
taglia, la coda leggermente pi� corta, la postura pi� eretta e la
fronte nera, barra alare bianca corta e larga. Nel giovane la
maschera � come nella maggiore e le parti superiori sono barrate.
Il canto � molto simile a quello della capirossa, un po' pi�
aspro e lento.
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Averla maggiore
L'averla maggiore (Lanius excubitor cm 24) si posa
in siti esposti sulla cima di alberi e arbusti. Il volo �
fortemente ondulato, con evidenti barre alari bianche (in parte
sopra le secondarie). Cacciando micromammiferi fa lo spirito
santo. Insegue piccoli uccelli in volo. Produce forti strilli
stridenti, v��-v��ch, e anche secchi stridii, come dirrrrp. Il
canto � rapido e sommesso, con parti rauche e trilli
melodici,
ripetuti pi� volte. Nidifica nell'Europa meridionale, in ambienti
aridi, semiaperti, e nella Fennoscandia in paludi e radure delle
foreste.
Il nido, una coppa di erbe, piccoli rami e lana, � posto nei
cespugli o sugli alberi. L'unica covata annuale consiste di 5/7
uova (fino a 9) incubate prevalentemente dalla femmina per 15
giorni circa. I nidiacei, nidicoli, sono
nutriti da entrambi i
membri della coppia e volano all'et� di 19/20 giorni, diventando
indipendenti a circa 35 giorni d'et�. La tecnica di caccia
adottata dall'Averla maggiore � la stessa dell'averla piccola (Lanius
collurio). Il cibo consiste soprattutto di grandi insetti
(coleotteri e ortotteri), piccoli mammiferi, rettili e piccoli
uccelli.
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Rigogolo
Il rigogolo (famiglia Oriolidae)
ha le dimensioni di un merlo, � giallo e nero (femmina
verdastra), frequenta boschi e parchi dove � facile sentirlo ma
difficile da vedere. In Europa vi � una sola specie: rigogolo
Oriolus oriolus cm 24. E' particolarmente schivo, sempre
nascosto nella chioma degli alberi, dove si sposta irrequieto. Il
maschio adulto � giallo brillante e nero, la femmina e il maschio
di un anno sono verdastri sopra, giallastri e striati sotto. Ha
un volo battuto, con pause ad ali chiuse. Il canto � modulato,
ancora pi� melodioso del merlo, con molte variazioni, anche in
sequenza. Talvolta emette fischi pi� brevi e aspre note nasali
come di ghiandaia. Nidifica nell'Europa centrale e meridionale,
in boschetti nelle aree agricole, preferibilmente con latifoglie
mature, ponendo il nido sulle ramificazioni, alla sommit� delle
chiome. Il nido, che � costruito quasi interamente dalla femmina,
� molto caratteristico: � una coppa di stecchi, erba, sostanze
vegetali ben sistemati, posto alla biforcazione di due rami
orizzontali. In
esso in genere il rigogolo depone 3/4 uova, raramente 6, che sono
incubate da entrambi i sessi per un periodo di 14/15 giorni. I
nidiacei sono allevati da entrambi i genitori e lasciano il nido
dopo 14/15 giorni. In genere il rigogolo depone una sola covata,
ma talvolta ne pu� deporre anche due. Ha un'alimentazione
prettamente insettivora in primavera e frugivora in autunno.
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Storni
Gli storni (famiglia Sturnidae) hanno taglia media, con
coda corta, in prevalenza sono neri e sono molto sociali. Si
trovano in boschi luminosi e zone aperte, ma anche in citt�, in
inverno. Nidificano in buchi, e sui tetti delle case. In Europa
troviamo 3 specie. Covate di 4/6 uova.
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Storno roseo
Lo
storno roseo (Sturnus roseus cm 21) segue i grandi sciami
di locuste, pu� nidificare abbondante per un anno o due e poi
sparire per molti anni. Raro nel nord-ovest europeo. L'adulto �
inconfondibile (se non con storni parzialmente albini). I giovani
sono simili a giovani di storno, ma decisamente pi� chiari,
specialmente sul groppone e le redini. Il becco � chiaro, pi�
corto e smussato. E' gregario, si associa anche allo storno, di
cui condivide voce e comportamento. Nidifica irregolarmente in
aree aperte dell'Europa sud-orientale, generalmente in colonie
che cambiano l'area di nidificazione anno dopo anno. Il periodo
della nidificazione varia a seconda delle disponibilit�
alimentari. Depone una sola covata, costituita generalmente da
5/6 uova (pi� raramente 3/9) deposte a intervalli giornalieri.
l'incubazione, affidata alla femmina, dura 11/14 giorni circa. I
nidiacei, nidicoli, sono alimentati da entrambi i genitori e
restano 14/19 giorni nel nido. Lo storno roseo, nidificante nelle
steppe russe e ungheresi, compie un volo autunnale di duemila
miglia verso est fino all'india. L'alimentazione � costituita
soprattutto da insetti (ortotteri, coleotteri) e anche da frutta.
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Storno
Lo storno (Stumus vulgaris cm 21) � un uccello familiare,
popolare, sempre di fretta e sempre in movimento nelle campagne e
nei parchi cittadini. Si vedono in gruppi pi� o meno numerosi
mentre si nutrono o sono intenti a litigare tra loro per un
nonnulla. Lo storno ha la coda corta, il
piumaggio macchiettato, becco lungo e appuntito che si tinge di
giallo nei soggetti pronti a riprodursi. Vagabonda
sui prati alla ricerca d'insetti. In volo ha tipiche ali
triangolari. E' gregario, in estate si formano rumorosi gruppi di giovani, con
piumaggio marrone-grigiastro. Lo storno vola in stormi serrati,
si concentra in posatoi notturni frequentati da migliaia di
individui e in concentrazioni simili
anche su alberi cittadini, creando non pochi problemi
per
via del guano e del disturbo. Gran parte degli uccelli effettua
la muta due volte all'anno, mentre lo storno ne attraversa una
sola in tarda estate, quando il piumaggio lucido dell'adulto e
quello grigio spento del giovane acquistano nuove penne nerastre
profusamente marcate di bianco. Durante l'inverno le macchie
lasciano il posto alle iridescenze tonalit� di porpora e verde
della livrea estiva. Gli storni sono buoni imitatori che
riproducono anche suoni meccanici oltre al canto d'altri uccelli.
E' una specie sedentaria nel centro-nord Italia, ma un alto
numero proveniente dal nord Europa trascorre l'inverno in Italia,
soprattutto al centro sud. Canto vario, con fischi e schiocchi, con molte imitazioni;
in generale � caratterizzato da tono strascicato e periodici
fischi
discendenti. Nidificante molto comune presso le aree coltivate e le abitazioni umane.
I nidi sono posti in buchi di
alberi e muri, in cassette-nido (le cassette nido per le cince
non devono avere un foro d'entrata che supera i 24 mm per non
essere colonizzate dallo storno), sotto le tegole dei tetti.
E' una specie gregaria che, durante le migrazioni si riunisce in
stormi enormi che si possono osservare anche nelle citt�, dove
sverna. Nidifica sia in colonie che in coppie isolate. Utilizza
spesso i nidi artificiali. Nel nido depone da 5 a 7 uova (pi�
raramente 4/9) che sono incubate da entrambi i sessi per un
periodo di 12/15 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono alimentati da
entrambi i genitori e restano nel nido per 20/22 giorni. Lo
storno presenta un'alimentazione sia animale che vegetale. E'
stato il primo uccello ad essere stato inanellato per lo studio
scientifico delle migrazioni;
accadde
nel 1899.
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Storno nero
Lo storno nero (Strnus unicolor cm 21) sostituisce lo
storno nella
penisola lberica, in Sicilia e in nord Africa. E' molto simile ma
totalmente privo di macchie nel piumaggio estivo. In inverno
ha le macchie chiare pi� piccole che nello storno. Ha sfumature metalliche
pi� deboli. Nidifica in colonie. Sia la voce sia il canto sono come nello
storno.
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Beccofrusone
Il beccofrusone
(Famiglia Bombycillidae, Bobicilla garrulus cm 18) ha le dimensioni
simili a quelle degli storni, � una creatura bellissima e
affascinante, ancor pi� perch� � cos� docile che spesso pu�
essere osservato a pochi metri di distanza mentre si nutre di
fresche bacche rosse. Nella maggior parte degli inverni � raro
nell'Europa dell'Ovest, ma quando si trova in numero elevato nel
lontano nord, e le bacche sono poche, deve spostarsi a sud e a
ovest per trovare cibo. Gli stormi raggiungono i Paesi Bassi,
Gran Bretagna e Francia, anche l'Irlanda, e uccelli isolati e
piccoli gruppi sono frequentemente visti nei giardini. Si nutrono
acrobaticamente quasi come i pappagalli. In estate amano densi,
alti fusti di abete rosso mischiati con betulle, dove lunghi,
sparpagliati licheni rivestono i rami. In inverno se ne vedono stormi in
giardini e viali cittadini. Riconoscibile dalla lunga cresta e
dal color marrone intenso (ali grigie e nocciola).
Negli adulti
le primarie hanno punta segnata da una V bianca, nei giovani da
una dritta linea chiara. Il volo � molto simile allo storno, ma con
oscillazioni pi� regolari e sagoma pi� sottile (niente spalle).
Voce: un trillo forte e acuto, sirrr. Canto semplice, lento e
tranquillo, un
trillo accompagnato da note pi� stridenti. Nidifica nelle foreste
di conifere settentrionali.
Il limite meridionale dell'areale di riproduzione di questa
specie � situato al 62'-63' di latitudine Nord. Il nido � posto
sugli alberi (spesso conifere) e consiste in una coppa di
ramoscelli, licheni ed erbe. Alleva ogni anno una sola covata di
5 uova, incubate esclusivamente dalla femmina per 13/14 giorni. I
nidiacei, nidicoli,,sono nutriti e assistiti da entrambi gli
adulti e volano all'et� di 15/17 giorni. Si nutre soprattutto di
bacche e frutta, ma anche d'insetti che formano buona parte del
cibo della prole. Sono caratteristiche di questa specie le
invasioni (movimenti di emigrazione) che si ripetono a intervalli
di alcuni anni e che sono dovute probabilmente alla
sovrappopolazione che si crea nelle aree di residenza in seguito
ad alcune annate ottimali di riproduzione.
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Corvi e affini
I corvi e le specie affini (famiglia Corvidae) sono una
famiglia numerosa e molto diffusa. Sono uccelli di taglia media o
grossa, spesso con colori scuri, hanno le ali arrotondate e sono
onnivori. Spesso sono gregari, fatta eccezione del periodo
riproduttivo. Sono sociali, onnivori, hanno zampe e becco
robusti, se possibile depredano i nidi degli altri uccelli. In
maggioranza sono di colore nero, grigio e bianco. Hanno le ali
arrotondate, i sessi sono simili e le voci aspre. Depongono
covate di 3/7 uova di color verde/azzurro maculate. Sono
opportunisti, intelligenti ed addomesticabili, vivono in quasi
tutti gli habitat. Nidificano su alberi o pareti. 12 specie.
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Ghiandaia siberiana
La ghiandaia siberiana (Perisoreus infaustus cm 28) �
abbastanza comune nelle foreste di conifere del nord. E'
sedentaria, s'incontra difficilmente fuori dai quartieri
riproduttivi, ha un folto piumaggio marrone/grigiastro con
sfumature ruggine, principalmente sulla coda. E' curiosa ma
rimane piuttosto diffidente. Si avvicina agli accampamenti e
saltella a terra o sugli abeti come una gigantesca cincia. Ha un
volo silenzioso, con serie di rapide battute alternate a planate
ed � ben visibile il ruggine di ali, groppone e coda. Abbastanza
silenziosa ma talvolta prorompe in forti richiami. Nidifica sugli
alberi. Depone una sola covata, costituita generalmente da 4 uova
(raro 3/5) che sono incubate dalla femmina, alimentata dal
maschio, per 18/20 giorni circa. I nidiacei, nidicoli, sono
allevati da entrambi i genitori e aprono gli occhi a 7/8 giorni
d'et�. Abbandonano il nido a 21/24 giorni. Restano poi in gruppi
familiari nel periodo invernale. La ghiandaia siberiana si nutre
di bacche e frutti nel periodo invernale e di invertebrati in
primavera/estate, mangiando talvolta qualche uovo di altre specie
di uccelli.
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Ghiandaia
La
ghiandaia (Garrulus glandarius cm 35) � un timido ma
inconfondibile uccello che non si allontana mai troppo dal bosco.
Forse le piante di quercia non si sarebbero diffuse cos�
ampliamente attraverso l'Europa senza la ghiandaia. Le ghiande,
da sole, non possono rotolare lontano, ma le ghiandaie ne
trasportano a centinaia dai boschi alle campagne dove le
seppelliscono. Molte sono recuperate e mangiate dopo, anche la
primavera successiva, ma molte vengono dimenticate e crescono in
germogli di quercia. Non si nutrono solo di ghiande, si sono
adattate praticamente a tutto, semi, noci, bacche, grandi
insetti, invertebrati, mangiatoie dei parchi urbani e predano le
nidiate (uova o pulcini sono ingoiate voracemente). Non evita gli
insediamenti umani, ma � diffidente e quindi difficile da vedere
bene. Di solito si osserva in spostamenti a scopo alimentare da
un bosco all'altro � riconoscibile dalle ali larghe e arrotondate
e dal volo stentato, con battute irregolari. Intravista a breve
distanza nella vegetazione, si nota il
bianco su ali e groppone
(meno il pannello azzurro). Emette i tipici striduli skreee, ma
anche miagolii simili a quelli della poiana. Il nido consiste in
una coppa di ramoscelli secchi imbottita di crini e piccole
radici ed � posto sugli alberi. Ogni anno vi � allevata una
covata che consiste di 5/7 uova (da 3 a 10) incubate da entrambi
i sessi per 16/17 giorni. l nidiacei, nidicoli, sono assistiti e
nutriti dai due membri della coppia e volano all'et� di 19/20
giorni. Prima del periodo della riproduzione, le ghiandaie
tendono a raggrupparsi ed eseguono dei giochi collettivi
inseguendosi in volo e adottando posture singolari con le ali
aperte per mostrarne la brillante colorazione.
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Gazza ali azzurre
La
gazza ali azzurre (Cyanopica cyanus cm 35) � presente in
tre popolazioni isolate: una nella Spagna meridionale e
Portogallo, una nella Mongolia settentrionale e Transbajkalia e
una terza dalla Siberia orientale, alla Cina e al Giappone. Sono
ignoti i motivi di questo cos� netto isolamento, che con ogni
probabilit� dovrebbe essere collegato con le vicissitudini del
clima nei periodi glaciali e post-glaciali. Facilmente riconoscibile dal
cappuccio nero e dalle ali e la lunga coda azzurre. Il dorso, il petto
e l'addome sono color cuoio, la gola � bianca. Si incontra in piccoli gruppi,
ha un volo e un comportamento simili alla siberiana. E' timida e irrequieta,
saltella e svolazza tra i tronchi e le chiome dei pini, con voli
ondulati e planati (spiccatamente azzurra). Richiamo: uno
stridio tipo ghiandaia. In Europa nidifica in piccole colonie,
solo nella penisola Iberica, sugli alberi di pino o frutteti,
costruendo, alla biforcazione dei rami un nido aperto, in cui
depone da 5 a 7 uova (talvolta fino a 9) che sono incubate dalla
femmina per un periodo di circa 20 giorni. I nidiacei sono
allevati da entrambi i genitori e alimentati con cibo
rigurgitato. Depone una sola covata. Si nutre di semi, insetti e
altri piccoli animali.
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Gazza
La gazza (Pica pica cm 45, met� dei quali di coda) �
diventata comune vicino
alle abitazioni, nelle aree agricole e nei parchi urbani. Molto vigile
e intelligente, sempre in movimento, all'erta e pronta a lanciare
il suo rauco richiamo all'avvicinarsi di un gatto o di un uccello
da preda. Ha la strana abitudine di raccoglie, talvolta, oggetti luccicanti, ma la sua
reputazione di cleptomane � immeritata. E' inconfondibile per il
disegno bianco e nero e la coda lunga, con sfumature metalliche
molto belle se viste da vicino, becco e zampe sono neri.
Ha un volo caratteristico, con battute scomposte e brevi planate.
I maschi sono leggermente pi� grossi delle femmine. Vive
in coppie territoriali nel periodo riproduttivo, in inverno si
formano piccoli gruppi che arrivano ad essere numerosi in
primavera prima della riproduzione. Si ritiene che proprio in
queste aggregazioni primaverili si formino le coppie, che tendono
poi a durare per tutta la vita. Ha una tipica, aspra risata, emette
anche alcuni
versi schioccanti e lamentosi, mentre il canto � un quieto
chiacchiericcio. Se allevata in cattivit� gli si possono
insegnare alcune parole. Costruisce nido voluminoso, visibile da
lontano in inverno (come una palla di vischio), fatto di stecchi
e sostanze vegetali con un fondo di fango secco e coperto da una
cupola di stecchi. Questi nidi possono essere veri o falsi e
sono realizzati ogni anno nel mezzo della chioma degli alberi.
Depone una sola covata, costituita generalmente da 5/8 uova
(raramente fino a 10) che sono incubate dalla femmina per un
periodo di 17/18 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da
entrambi i genitori e restano nel nido per 22-/28 giorni circa.
La gazza si nutre soprattutto d'invertebrati (insetti), ma s'�
adattata ad
approfittare di rifiuti, carcasse di animali uccisi
dalle automobili e preda nidiacei e piccoli mammiferi. Utilizza
una strategia di gruppo per predare i nidiacei: una gazza
affronta la chioccia che nel prodigarsi per difendere i pulcini
s'allontana dalla covata, mentre altre gazze, da dietro, portano
via i pulcini e li divorano con avidit�. Le covate di fagiani,
anatre o altri uccelli non hanno scampo. La gazza svolge quindi
un ruolo importante di spazzino se � presente in numero adeguato
alla sopportabilit� ambientale, ma nel caso di esplosioni
demografiche della specie � in grado di provocare seri danni
all'ambiente. Per questo motivo la specie � tenuta sotto
controllo dagli organi preposti.
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Taccola orientale
La taccola orientale (Corvus dauuricus cm 33) arriva
accidentalmente in
Europa proveniente dall'Asia orientale. Ha la forma e le
dimensioni della taccola. Nell'adulto l'addome e il collare sono
biancastri. Gli immaturi possono presentarsi interamente neri o
simili agli adulti, in entrambi i casi, hanno la regione
auricolare con striature argentee e l'iride scura.
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Nocciolaia
La nocciolaia (Nucifraga caryocatactes cm 33) � timida nei
quartieri riproduttivi. In autunno, se il cibo � scarso, si
sposta verso ovest, tanto la razza europea con il becco massiccio
quanto quella siberiana (macrorhynchos), con il becco sottile.
Durante le invasioni viaggia in piccoli gruppi; in questi casi �
meno paurosa e frequenta anche ambienti antropizzati. Ha un
piumaggio scuro picchiettato di bianco, in volo il corpo �
affusolato, con la coda corta e le ali arrotondate. La base nera
della coda contrasta con la punta e il sottocoda bianchi. Ha un
volo disordinato e irregolare (come la ghiandaia). Richiamo: un
aspro rrraa, pi� trillato di quello della cornacchia, e un ronzio
secco e cavo. Nidificante sparsa in foreste di conifere con pini
cembri e noccioli (per i semi), nelle montagne dell'Europa
centrale e nelle pianure settentrionali. Depone una sola covata
costituita, generalmente, da 3/4 uova (talvolta 2/5) che sono
incubate dalla femmina per un periodo di 17/19 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori;
lasciano il nido a 21/28 giorni e restano dipendenti dai genitori
per altri 2/3 mesi circa. La nocciolaia si nutre soprattutto di
semi di conifere nonch� di bacche, invertebrati e perfino di
piccoli uccelli. Questa specie nasconde, seppellendole nel
terreno, i semi delle conifere realizzando in tal modo specie di
dispense che poi riesce a ritrovare in buona percentuale quando
il terreno � coperto di neve.
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Gracchio corallino
Il gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax cm 40)
nidifica in aree montuose dell'Europa meridionale e su coste
rocciose nell'Europa occidentale, frequenta tanto l'alta montagna
quanto i bassi rilievi e le coste marine. E' di uno splendido
nero lucente, con becco rosso lungo e curvo. Nel giovane il becco
� giallo vagamente aranciato. Ha un'ala larga con "braccio" corto
e "mano" lunga 6 distinte dita flessibili (pi� evidenti che
nell'alpino).
Ha la coda piuttosto corta e quadrata. Le copritrici alari
inferiori sono pi� scure delle remiganti. Volteggia in gruppo
davanti ai dirupi. Esegue picchiate a capo-fitto con le ali
chiuse e volteggia con abbandono ruotando nei gorghi d'aria, come
se si divertisse. Durante queste esibizioni di volo richiama
continuamente con un caratteristico kiiac, pi� secco che nella
taccola. Altri richiami aspri, come krrii-ar. I nidi sono posti
sotto sporgenze delle caverne o sui dirupi, vi sono deposte 3/4
uova che si schiudono dopo 17/18 giorni di cova. I nidiacei
volano a 38 giorni d'et�. Si nutrono d'insetti, larve, formiche e
ragni.
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Gracchio alpino
Il
gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus cm 38) si sposta
sempre in gruppi che possono anche contare un centinaio di
soggetti. Come altri corvidi � completamente nero, ma presenta un
sottile becco giallo brillante e le zampe sono rosate o rosse, lo
si vede spesso in estate, nei pressi dei rifugi in alta quota,
elemosinare cibo ai turisti. In inverno si sposta nelle valli ed
entra anche nei villaggi (pi� spesso nelle stazioni sciistiche).
E' simile al corallino, ma col becco pi� corto e giallo,
piumaggio pi� spento, coda pi� lunga e sulla punta dell'ala le
dita sono meno prominenti. Nel giovane le zampe sono pi� scure
che nell'adulto e il becco � giallo-zolfo (aranciato nel
corallino).
Rispetto
alla taccola, le intaccature dell'ala sono pi� palesi, la coda
pi� lunga e pi� stretta alla base, il contrasto tra le copritrici
inferiori dell'ala, nere, e le remiganti grigiastre (nella
taccola l'interno dell'ala grigio uniforme). Voce caratteristica:
un acuto e nasale csi-�. Anche un trillato krrrrii (come di
giovane storno nel nido). Altre note gracchianti simili a quelle
dei corallino. Nidifica nell'Europa meridionale, in alta montagna
fino al limite delle nevi, in colonie nelle cavit� e nei
crepacci.
Depone generalmente 4 uova (talvolta 3/6) che sono incubate dalla
femmina, nutrita dal maschio, per un periodo di circa 17/21
giorni. Il gracchio alpino si nutre prevalentemente
d'invertebrati (insetti, molluschi), sostanze vegetali (frutta,
semi), carogne e rifiuti.
Foto in alto: Cortina, 5 Torri, Ermete Pastorio.
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Taccola
La taccola
(Corvus monedula cm 33)
� un corvide socievole e intelligente. E' nera con nuca grigia,
l'iride � biancastra, ha un volo veloce
ed energico, con battute pi� svelte e profonde che nella cornacchia
nera (pu� ricordare il volo di un piccione). Non � mai da sola ma
sempre in coppie (unite per tutta la vita) o
stormi, la divisione in coppie � evidente anche all'interno dello
stormo che � pi� serrato rispetto alle cornacchie. Volteggiano a quote
elevate, compiendo acrobazie e inseguendosi a vicenda. I dormitori
invernali sono comuni in alcune citt�; colpiscono i voli collettivi al
crepuscolo e i forti chiacchiericci dai dormitori. Da lontano si
distingue dal gracchio corallino e dal gracchio alpino per la testa e
il collo pi� larghi, le intaccature dell'ala solo accennate, la base della
coda � pi� larga, e le parti inferiori sono uniformemente grigiastre.
Nidificante comune nelle aree coltivate, in vecchi boschi
decidui, nelle citt�, nei dirupi montani e costieri (in alberi
cavi quanto sotto ponti autostradali), con tendenza a formare
colonie. Il nido consiste in una coppa di ramoscelli imbottita di
lana e crini. L'unica covata
annuale consiste di 4-6 uova (talvolta da 2 a 9) che sono covate
esclusivamente dalla femmina per 17-18 giorni (le uova sono
deposte a intervalli di un giorno l'una dall'altra). I nidiacei,
nidicoli, sono allevati da entrambi i membri della coppia e
volano dopo 28-32 giorni. L'alimentazione si compone sia di
sostanze animali sia vegetali. Il comportamento sociale delle
taccole, studiato a fondo dall'etologo K. Lorenz, � piuttosto
evoluto: esistono numerose vocalizzazioni e posture destinate
alla formazione delle coppie e alla creazione (e al mantenimento)
di una gerarchia di dominanza all'interno delle colonie. Si
alimenta sui campi, spesso insieme ad altri corvidi e storni. Il
richiamo usuale � un nasale chia e un pi� trascinato kiarr. Allarme: un aspro
crrr.
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Corvo
Il
corvo (Corvus frugilegus cm 46) � un tipico frequentatore
delle pianure coltivate, � gregario per tutto l'anno, compie
evoluzioni sopra le colonie e si alimenta in gruppo sui campi. Ha
un caratteristico piumaggio nero con sfumature violacee e il
becco relativamente lungo e affusolato che, negli adulti, ha base
priva di penne. Talvolta sono visibili anche la fronte alta e i
calzoni arruffati. Le ali sono leggermente pi� lunghe e strette
che nella cornacchia nera, il volo � pi� elegante, con battute
pi� elastiche, profonde e planate pi� frequenti. L'immaturo ha il
piumaggio smorto e senza zone nude alla base del becco (anche
fino a un anno). Rispetto alla cornacchia nera, sono distintivi
la sagoma del becco, con angoli chiari, e il richiamo pi� conciso
e nasale, croa. Le differenze nel volo sono difficili da notare
su esemplari isolati. Nidifica in colonie su gruppi di alberi e
boschetti (nidi vicini alla cima) ai limiti dei bosco. Il nido,
una coppa di rami secchi imbottita con erbe, lana e foglie, viene
costruito dai due membri della coppia. Ogni anno vi � allevata
una sola covata, composta di 3/5 uova (talvolta fino a 9) deposte
a intervalli di un giorno l'una dall'altra. Solo la femmina cova
per 16/20 giorni. I nidiacei, nidicoli, volano all'et� di 29/30
giorni, dopo essere stati assistiti e nutriti dai due genitori.
Il corvo comune si nutre soprattutto di cereali, frutta,
bacche, insetti, vermi, carogne di animali morti e anche di uova
e pulcini di piccoli uccelli. Le parate nuziali iniziano in pieno
inverno: su un albero o a terra il maschio con le ali pendenti e
la coda distesa si inchina ripetutamente di fronte alla femmina
offrendole dei cibo con il becco.
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Cornacchia nera
La
cornacchia nera (Corvus corone corone cm 46 x 85) � comune
nell'Europa occidentale in tutti gli ambienti abbastanza aperti,
ma anche nei centri urbani. E' territoriale, mai in colonia. Si
riunisce in stormi specialmente presso dormitori. Nera con una
leggera sfumatura bluastra, � distinguibile dal corvo per la base
del becco impiumata (presente per� nei corvi immaturi) e per il
becco pi� massiccio e curvo in punta, flange sempre nere, e non
ha calzoni. Coda leggermente pi� corta e meno arrotondata in
punta. L'avambraccio � un po' pi� corto (sia rispetto al corvo
sia all'imperiale). In volo, ha battute pi� lente e indolenti.
Rispetto al corvo imperiale ha taglia pi� piccola, becco pi�
piccolo e coda squadrata. Onnivora, depreda anche nidi e mangia
rifiuti e carogne. Voce gracchiante, crraa, spesso ripetuto pi�
volte (meno nasale che nel corvo). Per le dispute territoriali e
l'allarme lancia uno stridente crrrr; l'allarme verso rapaci
molto grossi � un kraa furioso. I nidi sono una struttura di rami
secchi imbottita di lana, aperti, nascosti nel folto delle chiome
arboree, talvolta anche sulle rocce. Vi � deposta una sola covata
ogni anno, composta di 4-/6 uova (raramente fino a 7). Esse sono
incubate solamente dalla femmina per 18/20 giorni i nidiacei,
nidicoli, nutriti da entrambi gli adulti volano all'et� di 4/5
settimane. Questa specie � molto eclettica nella scelta
dell'habitat e nell'alimentazione: si nutre infatti di semi,
frutta e altre sostanze vegetali insieme a insetti, molluschi,
vermi, piccoli vertebrati e carogne di animali morti. Di
abitudini gregarie, � una specie stazionaria.
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Cornacchia grigia
La cornacchia grigia (Corvus corone cornix cm 46) �
considerata una razza della nera. Se ne differenzia per il corpo
grigio. Nidifica in Scozia, Irlanda, Italia e isole mediterranee,
Europa orientale. Nidificante comune, in coppie singole, nelle
aree agricole delle nostre campagne. Nelle zone di
sovrapposizione (attraverso le Prealpi) si mescola e si incrocia
con la nera. I giovani e gli ibridi sono meno grigi. Il volo �
pigro e indolente, on colpi d'ala regolari e poco profondi. Vola
sola o in formazioni lasse. E' stazionaria ma si registra una
parziale migrazione delle popolazioni settentrionali. Voce e
abitudini come quelle della cornacchia nera. Come tutti i corvidi
� opportunista e tende ad essere confidente con gli esseri umani
se si sente al sicuro.
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Corvo imperiale
Il corvo imperiale (Corvus corax cm 65 x 125) � il corvo
pi� grande del mondo, anche se visto da distante non sembra. E'
abbastanza comune su scogliere e montagne e in boschi molto
estesi. Si trova in coppia anche fuori dal periodo riproduttivo
(legami di coppia permanenti), dove � comune pu� riunirsi in
stormi. Si ciba di piccoli animali, di carogne e di rifiuti. Si
muove molto e visita discariche, case diroccate e simili. E'
diffidente. Interamente nero, becco molto grosso e lunga coda a
cuneo. E' pi� grande di una poiana, pu� confondersi con un rapace
ma nel volo alto non tiene mai le ali rialzate. Ha un volo
misurato, molto sicuro, con lunghe planate e varie acrobazie.
Richiamo: un profondo e raschiato braap, rimbombante. Allarme:
krra-krra-krra. Varie note chioccianti in primavera. Nidifica di
solito sugli alberi, talvolta anche sulle rocce. Il nido � una
struttura di rami secchi imbottita di lana. Vi � deposta una sola
covata ogni anno, composta di 4/6 uova (raramente fino a 7). Esse
sono incubate solamente dalla femmina per 18/20 giorni; i
nidiacei, nidicoli, nutriti da entrambi gli adulti volano all'et�
di 4/5 settimane. Questa specie � molto eclettica nella scelta
dell'habitat e nell'alimentazione: si nutre infatti di semi,
frutta e altre sostanze vegetali insieme a insetti, molluschi,
vermi, piccoli vertebrati e carogne di animali morti. Di
abitudini gregarie, � una specie stazionaria.
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Merlo acquaiolo
(fam. Cinclidae)
Il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
�' uno degli uccelli canori pi� singolari. E' l'unico uccello
capace di tuffarsi e nuotare in fiumi o ruscelli a corso rapido,
nuota in superficie poco emerso,
sott'acqua come se volasse e cammina perfino sul fondo
immergendosi per alcuni secondi con l'aiuto delle zampe, delle
ali e della coda, alla ricerca di cibo. Solitamente si posa su
una pietra nel mezzo della corrente o in prossimit� di una
cascata, ondeggia continuamente il corpo e sbatte le palpebre; ma
pu� essere molto difficile individuarlo a causa dello sfondo in
movimento. Il volo � basso sull'acqua con le ali corte dal
battito veloce. In inverno, spesso si trattiene lungo i corsi
d'acqua di montagna ed � possibile avvistarlo su una roccia
coperta dalla neve o mentre si tuffa nelle acque ghiacciate. Ha
la sagoma rotonda, la coda corta e squadrata, il piumaggio bruno
scuro con le parti inferiori nere o bruno-rossicce e l'ampia
pettorina bianca, � impossibile confondere il merlo acquaiolo con
un altro uccello.
La
sagoma del corpo ricorda molto quella di uno scricciolo, con il
quale � lontanamente imparentato (ma il merlo acquaiolo � pi�
grande). Ha
zampe robuste, lo scheletro solido
e una speciale ghiandola oleosa. I sessi sono simili.
Il nido � costruito da entrambi
i sessi tra le rocce, le radici degli alberi (presso l'acqua),
spesso dietro una cascata. Esso consiste in una struttura di
muschio e foglie secche. Alleva due e talvolta tre covate
all'anno di 5 uova (da 3 a 8) deposte a intervalli di un giorno
l'una dall'altra che sono incubate esclusivamente dalla femmina
per 15/18 giorni. La prole, nidicola, � assistita da entrambi i
genitori e vola all'et� di 19/25 giorni. I merli acquaioli
cercano il cibo sia lungo le rive e fra i sassi, sia sul fondo di
ruscelli. Esso consiste essenzialmente di insetti acquatici e
delle loro larve, di piccoli crostacei, vermi e avannotti di
pesci. Una pellicola d'aria attorno al piumaggio (costantemente
curato e lisciato con il becco) evita che le piume si bagnino
durante il nuoto.
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Scricciolo
(fam. Troglodytidae)
Lo scricciolo (Troglodytes troglodytes) appartiene ad un
numerosa famiglia
americana, con una sola specie
in Europa. E' un piccolo uccellino ben conosciuto da chi � solito
passeggiare lungo stradine di campagna fiancheggiate da siepe,
poich� lo scricciolo ha infatti l'abitudine di "seguire
l'intruso", accompagnandolo e controllandolo con brevi voli tra i
cespugli, fino a che non se ne esce dal suo territorio. Scompare
poi all'improvviso tra la macchia allo stesso modo di come
altrettanto all'improvviso era sgusciato dai cespugli. E'
minuscolo, con la coda eretta e il
piumaggio
nocciola, poco appariscente, becco
sottile. Si trova sempre vicino al suolo, spesso ben nascosto, e
la prima impressione che si ha al suo passaggio � quella di aver
visto passare un topolino tra i
rovi. Ha un canto vivace e allegro che attira l'attenzione.
Allarme: un forte e metallico zek, zek. E' presente anche nei
giardini ma non si interessa al cibo per gli uccelli messo
dall'uomo. Gli occasionali inverni rigidi diminuiscono la
consistenza numerica di questi piccoli uccelli. Il nome
scientifico dello scricciolo significa "abitante delle caverne"
in riferimento all'abitudine di costruire il nido all'interno di
cavit�, buchi di fabbricati o nel folto dei cespugli. Il nido �
costituito di sostanze vegetali e la sua forma � varia, da ovale
a quasi sferico; � costruito dal maschio. Questi ne
costruisce pi� d'uno, la femmina viene invitata a visitarli e
fatta la sua scelta su quello da
utilizzare, lo
imbottisce di piume e vi depone una sola covata costituita
generalmente da 5/8 uova (talvolta fino a 16). L'incubazione �
fatta dalla femmina per 14/17 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono
alimentati da entrambi i genitori (i maschi possono essere
poligami) e lasciano il nido dopo 15/20 giorni d'et�. I nidi
possono essere utilizzati come dormitori.
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Sordoni
E' una famiglia di piccoli uccelli elusivi (fam. Prunellidae),
grigi e bruni, col becco sottile. Sono poco gregari, mangiano a
terra e i sessi sono simili. Fanno covate di 4/6 uova di colore
verde scuro. 5 specie.
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Sordone

Il sordone (famiglia Prunellidae) � un tipico uccello
d'alta quota e dei siti rocciosi nelle montagne dell'Europa
centrale e meridionale. E' strettamente affine alla passera
scopaiola ma di dimensioni maggiori (ha la taglia di
un'allodola). Ha il capo grigio, le parti superiori grigie e
striate di nero, macchie nocciola sui fianchi e interno del becco
giallo vivo. Le estremit� chiare delle timoniere si vedono solo
in volo. Il disegno della gola si pu� vedere solo da vicino. Il
sordone � poco gregario anche se non propriamente timido, ha un
becco sottile e si alimenta al suolo muovendosi a scatti tra la
vegetazione o sulla ghiaia.
Canta
da un cespuglio o da rocce (ma anche in volo): un alto trillo da
alaudiade e un ricco cinguettio. Il nido � a coppa, costruito da
entrambe i sessi con sostanze vegetali, in cavit� delle ricce o
tra la vegetazione. Vi sono deposte due covate, costituite
generalmente da 3/4 uova (raro 5/6), che sono incubate da
entrambe i genitori per 15 giorni. I nidiacei sono nidicoli e
lasciano il nido a 16 giorni d'et�. La dieta del sordone �
costituita da invertebrati (insetti e ragni) e sostanze vegetali
( semi e bacche).
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Passera scopaiola

La passera scopaiola (Prunella modularis) � piuttosto
comune ma poco appariscente, frequenta foreste ma anche parchi e
giardini, con una spiccata predilezione per le aree ricche di
sottobosco, arbusti e macchia. Nella forma ricorda uno zigolo, ma
il becco sottile tradisce una dieta a base d'insetti. La testa e
il petto sono grigio ardesia, le parti superiori e i fianchi
striati di un bruno caldo. In generale la colorazione � piuttosto
scura e, per via delle abitudini elusive, non � un uccello sempre
facile da osservare. Il maschio emette il suo canto dalla cima di
un cespuglio o di un albero basso, generalmente all'alba. Nel
cinguettio � simile allo scricciolo, ma pi� lento e articolato.
Durante la stagione riproduttiva la passera scopaiola ha una vita
sociale estremamente complessa. Si formano le coppie ma diverse
femmine allevano i piccoli con la collaborazione di due maschi.
Nidificante comune in vegetazione densa (parchi, arbusteti,
giovani boschi), a sud in arbusteti e foreste subalpine. Il
nido, fatto di sostanze vegetali (rametti, stecchi, radici,
foglie secche, muschio), � costruito dalla femmina talvolta
aiutata dal maschio, ma come detto sopra ha una vita sociale
complicata, con
bizzarri
"triangoli" e persino "gruppi" pi� estesi. Depone due covate
(raro 3), costituite generalmente da 4/5 uova (talvolta 3/6) che
sono incubate dalla femmina per un periodo di 12/13 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori e
restano nel nido per 12 giorni circa. La passera scopaiola si
nutre d'invertebrati, ma anche di sostanze vegetali (semi,
ecc.). In primavera si mette in mostra cantando rumorosamente e
muovendo le ali in maniera strana e scoordinata, trascinandosi
sul terreno e sotto i cespugli.
La passera scopaiola asiatica (Prunella montanella) arriva
raramente nell'Europa orientale. Ha un distinto sopracciglio
ocraceo, come l'addome.
La passera scopaiola gola-nera (Prunella atrogularis)
nidifica sugli Urali in foreste di betulle e conifere. Simile
alla precedente, ma con pettorina nera e fianchi striati.
La passera scopaiola di Radde (Prunella ocularis) nidifica
nel Caucaso e nel vicino oriente (Turchia, Iran). Vertice scuro,
groppone brunastro, petto ocraceo, gola chiara, fianchi con
striature poco marcate.
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I
silvidi
I silvidi sono una famiglia (famiglia Sylvidae) di
insettivori piccoli, molto attivi,
snelli, con becchi sottili, diritti ed appuntiti, il piumaggio � bruno, verde o grigio.
Molte specie sono simili tra loro e difficili da distinguere
(serve la lente), solo i canti sono diagnostici.
Non sono gregari. Frequentano diversi ambienti con vegetazione
fitta, canneti o boschi. Migrano principalmente di notte. I
diversi generi raccolgono specie affini per comportamento,
habitat, livrea e corporatura.
Nido nella
vegetazione fitta a terra o su cespugli.
La famiglia e divisa in otto generi che danno vita a 50 specie.
Genere Cettia (1 specie).
Genere Cisticola (1 specie).
Genere Locustella (6 specie).
Genere Acrocephalus (9 specie).
Genere Hippolais (5 specie).
Genere Sylvia (15 specie).
Genere Phylloscopus (11 specie).
Genere Regulus (2 specie).
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Usignolo di fiume
L' usignolo di fiume (Cettia cetti) ha le parti superiori
nocciola, senza striature, parti inferiori uniformemente
biancastre e una striscia oculare bianca (tipo scricciolo). La
coda � larga e arrotondata (dall'aspetto scarmigliato), spesso
agitata di lato o verso il basso. Le ali sono corte e
arrotondate, il becco sottile e appuntito e le zampe sono chiare.
I sessi sono simili. L'usignolo di fiume � molto schivo, � pi�
facile da sentire che non da vedere. Nidifica nell'Europa
meridionale e occidentale.
Il nido, una coppa piuttosto grossolana di foglie secche
imbottite con crini, piume e infiorescenze di canne,
costruito dalla femmina, � posto
fra i cespugli o le
canne a poca altezza dal
suolo.
Ogni anno vi sono
allevate una o due covate di
4
uova ciascuna (da 3 a 5) incubate esclusivamente dalla femmina
per 13 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono accuditi da entrambi i
genitori e lasciano il nido all'et� di 12 giorni in grado di
compiere brevi voli. Probabilmente il maschio � poligamo. Il cibo
� rappresentato da insetti e altri invertebrati (tra cui anche
piccoli molluschi) e in minima parte anche da semi. La prole �
allevata esclusivamente con cibo animale.
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Salciaiola
La salciaiola (Locustella luscinioides) nidifica
nell'Europa meridionale e occidentale, in canneti molto fitti. Le
parti superiori sono rnarrone spento, le parti inferiori sono
chiare con petto, fianchi e sottocoda con sfumature mattone. Le
copritrici del sottocoda talvolta hanno un indistinto margine
bianco. Sopracciglio sottile, coda lunga, larga e arrotondata.
Zampe scure. Ha un verso molto simile alla cinciallegra. Canta
spesso da posatoi esposti, su canne o arbusti, soprattutto
all'alba o al tramonto, ma anche durante il giorno.
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Locustella fluviatile
La locustella fluviatile (Locustella fluviatilis) arriva
raramente nell'Europa occidentale, nidifica nell'est europeo, in
arbusteti o boschi di ontano con fitto sottobosco, su terreni
umidi. Le parti superiori sono marroni-olivastre prive di
striature, le parti inferiori sono chiare con striature rade su
gola e petto. Il sopracciglio � chiaro e poco marcato, la coda �
larga e arrotondata. Il sottocoda � marrone chiaro, con punta
delle copritrici bianca. Ha una voce aspra, canta nascosta tra
alberelli o arbusti, con tono meccanico ben scandito, talora
frenetico. Da vicino ricorda il verso di una cavalletta, con un
tono metallico di fondo. Canta soprattutto all'alba e al
tramonto.
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Locustella di Gray
La locustella di Gray (Locustella fasciolata) � molto
rara, proveniente dall'Asia dove vive nella vegetazione pi�
fitta, nelle paludi o lungo i fiumi. E' grande come un
cannareccione, presenta lo stesso colore della fluviatile, ma il
sottocoda giallo-arancione � privo di punte bianche. Arriva ai
quartieri riproduttivi a partire dalla fine di maggio. Il canto �
notturno, inizialmente forte ed esplosivo, poi accelerato.
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Cannaiola di Jerdon
La cannaiola di Jerdon (Acrocephalus agricola) nidifica
sul Mar Nero e nelle steppe a est del Mar Caspio, in canneti,
dove sostituisce la cannaiola. Accidentale nell'ovest europeo,
somiglia alla cannaiola, ma � pi� piccola e ha sopracciglio pi�
distinto, enfatizzato dal margine scuro dei vertice. Anche il
becco � pi� corto, di solito scuro sopra e giallastro sotto, con
punta scura. Piumaggio variabile, ma solitamente pi� chiaro. Si
pu� confondere con il canapino asiatico, ma ha la coda pi�
arrotondata e priva di bianco, e il groppone sempre nocciola. Le
ali sono arrotondate. Il canto � ricco di imitazioni,
estremamente veloce, sussultante, e ricorda subito la cannaioia
verdognola, ma non ha le sue variazioni di tempo e le sue
caratteristiche frasi rauche.
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Locustella di Pallas
La
locustella di Pallas (Locustella certhiola) proviene
dall'Asia, arriva accidentalmente in autunno, nel nord-ovest
europeo (molto rara). E' stata osservata in paludi e
acquitrini dalla vegetazione fitta. Somiglia al forapaglie e al
forapaglie macchiettato per colorazione e sopracciglio, ma ha il
groppone nocciola privo di strisce, in contrasto con dorso e
sopraccoda striati, le timoniere barrate e pi� scure verso la
punta, � bianca ma non sempre visibile (per l'abrasione delle
penne). I giovani di solito hanno tono paglierino su gola e parti
inferiori, mentre il petto � striato. Ha le stesse abitudini del
macchiettato, si cela nella vegetazione fitta, vicino al terreno.
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Forapaglie macchiettato
Il forapaglie macchiettato (Locustella naevia) �
abbastanza comune su terreni umidi aperti, ricchi di vegetazione
bassa, preferisce le paludi con radi arbusti. Frequenta anche
aree asciutte, come giovani impianti di conifere e campi di
cereali. Varia molto di densit� da un anno all'altro. E' un
migratore dall'Africa, arriva tra met� aprile e maggio e riparte
in agosto-settembre. Lo si pu� trovare nella maggior parte
dell'Europa ad eccezione della Spagna del sud e della Scandinavia
del nord. La livrea � abbastanza variabile; sono tipici le parti
superiori marroni-olivastre, striate, il sopracciglio poco
marcato e le parti inferiori sono chiare (biancastre o
giallastre), spesso con un'indistinta punteggiatura sul petto. E'
pi� semplice identificarlo dal canto, si tiene ben nascosto nel
folto della vegetazione bassa. Riluttante a involarsi, se
disturbato vola basso sulle piante, per tratti brevi o "striscia"
come un topolino tra la vegetazione alta. Richiamo: un breve zik.
Canto (crepuscolare) da posatoi bassi: veloce, un frinire secco e
interminabile, senza interruzioni, come il girare libero delle
ruote di una bicicletta. Sembra cambiare di volume quando
l'uccello volta la testa. Nella salciaiola il canto � pi� breve,
basso e secco, nella locustella fluviatile ci sono sillabe
scandite.
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Locustella lanceolata
La
locustella lanceolata (Locustella lanceolata) nidifica nel
nord-est europeo, nella vegetazione fitta vicino ad acquitrini,
terreni paludosi, sponde lacustri. In migrazione pu� sostare in
comuni boschi. E' un accidentale molto raro in Europa
occidentale, in autunno e primavera. Somiglia molto al
macchiettato e talvolta � veramente difficile distinguerli. Come
in quella specie, la livrea ha colore variabile. La lanceolata �
comunque pi� piccola e ha le parti superiori marcatamente striate
(interamente) e una striatura marcata anche sul petto, estesa
talvolta a fianchi e gola. Le terziarie sono pressoch� nere, con
un sottile e distinto margine chiaro. Il sopracciglio � poco
evidente. Ha le stesse abitudini schive della specie precedente,
pu� involarsi dal nascondiglio se avvicinata.
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Forapaglie castagnolo
Il forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon),
nidifica nell'Europa meridionale, in canneti e acquitrini con
vegetazione fitta, spesso in distese di giunchi. Somiglia al
forapaglie, ma ha il dorso nocciola, vertice scuro e copritrici
auricolari che contrastano con la gola bianca e il sopracciglio
candido, largo anche nel margine posteriore. I fianchi ed i lati
del petto sono di tono rossastro. Muove la coda verso l'alto.
Canta spesso da posatoi visibili. Il canto � simile a quello del
cannareccione, ma pi� soffice e vivace, contiene caratteristici
fischi simili a quelli dell'Usignolo, in crescendo.
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Pagliarolo
Il
pagliarolo (Acrocephalus paludicola) nidificante raro e
localizzato nell'Europa centrale e meridionale, in prati umidi
con cespi di carici. E' simile al forapaglie, ma ha piumaggio pi�
chiaro, con un fondo giallino e una striscia chiara sul vertice.
Ha un evidente sopracciglio paglierino, dorso con striature
decise, chiare strisce color cuoio sul mantello. Il groppone �
solo leggermente striato ed ha striature indistinte anche su
petto e fianchi. La coda � pi� arrotondata che nel forapaglie.
Rimane nascosto nella vegetazione. Il canto sembra quello di un
forapaglie insonnolito, con frasi brevi e svogliate, talvolta
eseguito in brevi voli canori.
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Forapaglie
Il forapaglie (Acrocephalus schoenobaenus) � comune
(attualmente in declino)
in fitti canneti acquitrinosi, tra le ortiche e tra la fitta
vegetazione che bordeggia laghi e fiumi dove ama nascondersi. Le
parti superiori sono leggermente striate. Somiglia al pagliarolo
e al forapaglie castagnolo. Il sopracciglio � lungo ed evidente,
biancastro, che si stringe posteriormente. Il groppone �
giallognolo, non striato. Il giovane pu� essere vagamente striato
sul petto e avere una debole stria apicale, mai tanto evidente
come nel pagliarolo. Il canto, pi� variato e vivace rispetto a
quello della cannaiola � facile da distinguere: dei "trrr"
borbottanti e talvolta trilli simili a quelli di un canarino,
spesso
emessi durante il volo. In aprile gran parte dei forapaglie fa
ritorno dai quartieri di svernamento africani in Europa per
riprodursi, in genere nelle paludi provviste di canneti e
cespugli. In agosto si preparano al lungo viaggio di ritorno
verso l'Africa, approfittando dei canneti ricchi di afidi per
immagazzinare le riserve energetiche sotto forma di grasso. Come
diverse specie di uccelli che in inverno dipendono dalle risorse
delle aree umide del Sahel, il numero dei forapaglie sembra
fluttuare in base alle precipitazioni nell'Africa occidentale.
Nidifica tra le canne o nella bassa vegetazione. Depone una sola
covata, costituita generalmente da 5/6 uova,
talvolta 3/8. L'incubazione � svolta prevalentemente dalla
femmina per 13/14 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da
entrambi i genitori e restano nel nido per 10/12 giorni ancora.
Il forapaglie comune si nutre prevalentemente d'insetti e altri
invertebrati
come gli afidi che catturano sui giovani giunchi.
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Beccamoschino
Il
beccamoschino
(Cisticola juncidis) ha taglia piccola, vertice e parti superiori
con evidenti strisce, la coda � corta e arrotondata con punta
bianca e nera. E' molto riservato, rimane sempre nascosto tranne
che nei lunghi voli canori a circa 1 0 m d'altezza (hanno luogo
persino in piena estate a mezzo-giorno). Il canto � una serie di
zrip penetranti, cadenzati con le modulazioni del volo. Il nido �
costruito fra le erbe alte e folte, a poca distanza dal suolo e,
spesso, in prossimit� dell'acqua: � una coppa di forma allungata
intessuta di erbe e ragnatele. Vi sono allevate 2 e anche 3
covate ogni anno, ognuna delle quali consiste di 4 o 6 uova,
incubate per 11/12 giorni (non si sa esattamente se i due sessi
collaborano alla cova) e i nidiacei restano nel nido per 12/14
giorni, et� in cui sono in grado di compiere brevi voli. E'
probabile che entrambi gli adulti collaborino alla cura dei
nidiacei. L'alimentazione � composta d'insetti di piccole
dimensioni (ditteri, coleotteri, ortotteri). i baccamoschino sono
facilmente visibili mentre volano a breve altezza dal terreno
sopra i propri territori, emettendo un persistente e sibilante
verso.
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Cannareccione beccogrosso
Il cannareccione beccogrosso (Acrocephalus aedon)
accidentale molto raro (in Europa occidentale) proveniente
dall'Asia. Meno legato all'acqua delle altre specie, si trova
indifferentemente in acquitrini come in aree aperte con alberi e
arbusti sparsi. Attivo di giorno. Grande come il cannareccione,
ma con becco corto e tozzo e redini chiare, � privo di
sopracciglio. Le ali e la coda sono nettamente arrotondati, coda
lunga. Il canto � intermedio tra quello della cannaiola
verdognola e del forapaglie castagnolo. Se allarmato, emette un
forte tsciok-tsciok.
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Cannaiola di Blyth
La cannaiola di Blyth (Acrocephalus dumetorum) nidifica
nell'Europa settentrionale (inclusa la Finlandia mericlionale),
in arbusteti e radure acquitrinose. E' un visitatore estivo molto
raro nel nord-ovest europeo. Somiglia alla cannaiola verdognola,
ma ha il groppone leggermente pi� rossiccio, ali pi� arrotondate
ed il becco � leggermente pi� lungo. Il sopracciglio solitamente
� corto e indistinto. L'alula e le terziarie sono di color
marrone chiaro e rendono l'ala ancor pi� uniforme che negli altri
Acrocephalus. Mediamente ha le zampe pi� scure e grigie che nelle
specie affini. Canta soprattutto in notturna, da posatoi
abbastanza alti (ricco d'imitazioni) in modo distinto dalla
cannaiola verdognola per la calma e le frasi ripetute 5-6 volte
(anche 10).
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Cannaiola verdognola
La cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) nidifica
nella folta vegetazione erbacea (graminacee, ortiche, canne) al
margine di fiumi e paludi, anche in boschi di salici. E molto
simile alla cannaiola (distinguibile principalmente per il
canto), ma con il becco leggermente pi� corto ed il piumaggio
marrone pi� verdastro nel l'adulto. Il giovane � distinguibile da
quello di cannaiola per il colore delle zampe, rosa invece che
brune (difficile da osservare). Elementi distintivi sono anche
l'habitat (si vede molto raramente in densi canneti umidi) e il
canto pi� forte e variato, anche nel ritmo. La cannaiola
verdognola canta principalmente di notte. Le note sono
chiacchierate intervallate da accelerazioni e da ottime
imitazioni di altri uccelli (cinciarella, merlo, gazza, rondine,
fringuello), oltre che da secchi trilli disarmonici (imitazioni
di specie tropicali). Spesso � distinguibile un caratteristico,
rauco zi -ci zi -ci.
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Cannaiola
La cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) � comunemente
diffusa nei canneti e
in altre dense vegetazioni in vicinanza di acqua dove nidifica.
Nelle distese ondeggianti di canne palustri si possono celare
anche centinaia di coppie. Costruisce un elaborato nido a
canestro intessuto su 3-4 canne palustri tra loro adiacenti, che
� spesso parassitato dal cuculo, il quale vi depone il suo uovo.
Non � striata, le parti superiori sono marroni ed ha solo un
accenno di sopracciglio. Queste
caratteristiche
la distinguono bene dal forapaglie, con cui condivide l'habitat.
Ha il dorso di un marrone pi� intenso che nella verdognola
adulta, il groppone � spesso nocciola. La distinzione dei giovani
delle due specie � talvolta impossibile. Il canto � udibile
soprattutto all'alba e al tramonto, simile a quello dei
forapaglie, ma non altrettanto vario e veloce. Le aspre note
predominanti, ripetute due o tre volte, sono scandite con
intervalli precisi trett trett trett tirr� tirri tru tru ...
tritra tritra... Come altri Acrocephalus, imita il canto d'altri
uccelli. A differenza dell'usignolo di fiume che affronta
l'inverno in Europa, la cannaiola sverna in Africa.
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Cannareccione
Il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) si trova
comunemente in canneti lungo i corsi d'acqua e tende ad allargare
l'areale verso il nord Europa. E' molto grande, con becco lungo e
robusto. Somiglia a una cannaiola ingrandita, con sopracciglio
meglio definito, gozzo finemente striato (visibile solo da
vicino). E' meno schivo degli altri Acrocephalus, rimane spesso
esposto in cima alle canne, specialmente quando canta nelle prime
ore dei giorno. Canta soprattutto all'alba e al tramonto, ma
anche durante la giornata, il canto � simile a quello della
cannaiola, ma decisamente pi� sonoro e potente, con elementi
stridenti che ricordano la cesena: trr trr trr karra-karra-karra
krii-krii-krii trr-trr-kii-kii. Nidifica sia in canneti estesi
che in piccole cortine di canne lungo canali, cave e simili,
tra le canne, dove costruisce
un nido fatto di s
ostanze
vegetali intrecciate tra loro e sorretto dalle canne stesse. Vi
depone una sola covata, costituita generalmente da 4/6 uova
(raramente 3) che sono incubate per un periodo di 14/15 giorni da
entrambi i sessi. I nidiacei sono allevati da entrambi i genitori
e restano circa 12 giorni ancora nel nido. Si nutre
prevalentemente d'insetti e invertebrati vari. In Ungheria �
stata osservata una coppia che nutriva i nidiacei anche con
piccoli pesci.
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Canapino maggiore
Il canapino maggiore (Hippolais icterina) nidifica
comunemente nell'Europa centro-orientale, in boschi decidui e
parchi. E' verde-salvia sopra e giallo pallido sotto, simile solo
al canapino, ha un pannello chiaro sul margine delle secondarie.
Ha dei disegni facciali decisamente indistinti, le ali lunghe
(chiuse oltrepassano il sopraccoda) e le zampe azzurrastre. Si
posa pi� esposto dei lu� ed � anche meno irrequieto, ma se
eccitato rizza le penne del vertice. Si muove pesantemente tra le
foglie e si sporge per prendere le bacche, che strappa con una
torsione
del capo, come fanno le capinere. Allarme: una serie irregolare
di note aspre e schioccanti, tettettet-tett... Canto vario e
piacevole, ricco di imitazioni. In qualche caso � ripetitivo e ci
si pu� confondere con la cannaiola di Blyth. E' diurno e canta da
posatoi elevati. Canapino maggiore e canapino si distinguono
principalmente per il fatto che vivono in zone distinte
dell'Europa, per il resto sono quasi simili.
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Canapino
Il
canapino (Hippolais polyglotta), come detto sopra, � molto
simile al canapino maggiore, ma ha giallo pi� intenso nelle parti
inferiori )non sempre evidente), l'ala � pi� corta (chiusa non
supera il groppone), le zampe brune e il pannello alare � meno
evidente. Pu� essere scambiato con una cannaiola verdognola.
Nidifica nel sud-ovest europeo.
Il nido � posto nelle siepi dei terreni coltivati e nei cespugli
dei sottobosco, sovente presso le radure e l'acqua, anche parchi.
Consiste in una coppa di erbe, ragnatele, crini e piume costruita
dalla femmina. Ogni anno vi � allevata
una sola covata (talvolta due) che consiste di 4 uova incubate
dalla femmina per 12/13 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono
accuditi da entrambi i membri della coppia e volano all'et� di 12
giorni. Il cibo � rappresentato da insetti e altri invertebrati,
catturati anche in volo. Il canto del canapino � composto da una
prima parte, imitata dal canto di altri uccelli (passeri,
rondini, merli), e da una seconda parte che consiste in un sonoro
gorgheggio. E una specie migratrice e trascorre l'inverno in
Africa.
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Canapino levantino
Il canapino levantino (Hippolais olivetorum)
nidifica nel sud-est europeo, in oliveti, mandorleti e querceti aperti.
Ha una taglia relativamente grande, le parti superiori grigiastre, le parti inferiori chiare,
le secondarie con margine bianco (tranne che negli adulti in autunno),
il becco � decisamente lungo. Ha le ali pi� lunghe che negli altri Hippolais.
Nel comportamento � simile al maggiore, ma pi� schivo. Il canto � forte e rauco, un po' nasale, con frasi brevi, che
ricordano il cannareccione. Il richiamo � costituito da un duro nack,
come uno schiocco della lingua contro il palato.
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Canapino pallido
Il canapino pallido (Hippolais pallida)
nidifica nell'Europa
meridionale, in boschi umidi aperti e parchi. Ha le parti superiori marroncine con ali e coda pi� scure,
le parti inferiori sono chiare. E' simile
per colorazione al beccafico, ma la sagoma � da canapino, con becco lungo
e appuntito dalla base larga e vertice angoloso, non arrotondato.
E' solito muovere la coda verso il basso, in modo nervoso. Nel canto ricorda la
cannaiola (stesso andamento lento), ma � pi� monotono, rauco e
chiacchierato, spesso con alte note stentate. L'allarme � una
lenta serie di schiocchi secchi. Emette anche un colloquiale krrrt.
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Canapino asiatico
Il canapino asiatico (Hippolais caligata)
nidifica nell'Europa
orientale in arbusteti e boscaglie, si muove anche nella vegetazione
erbacea. Arriva occasionalmente in autunno nell'ovest europeo. E' molto simile
al pallido, ma pi� piccolo e con becco pi� corto e sottile. Il
sopracciglio � leggermente pi� marcato. Simile anche alla cannaiola
di Jerdon, ma ha la coda pi� squadrata con sottili
margini biancastri; mai rossiccio sul groppone. Le zampe
sono bruno-grigiastre. Il canto � costituito da rapidi brani di quello dei
forapaglie, pi� chiacchierati, mischiati a trilli, piuttosto
monotono. Schiocchi ripetuti, pi� "elettrici" che nella
bigiarella.
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Bigia padovana
La
bigia padovana (Sylvia nisoria) nidifica sparsa nell'Europa
centro-orientale, in aperta campagna con boschetti e alberi sparsi o
nelle radure con arbusti, spesso insieme all'averla piccola. Vi �
anche una popolazione padana, in Veneto nel vicentino, nel veronese
in areali disgiunti, nel padovano con poche coppie, � assente nel
veneziano e nel rovigotto. Negli adulti l'iride � gialla e le parti
inferiori delicatamente barrate (non sempre osservabili sul campo).
Le terziarie, le copritrici alari e quelle dei sopraccoda hanno punta
bianca. La coda � lunga per una Sylvia, e ha le timoniere esterne
parzialmente bianche. In agosto i giovani hanno l'iride scura o beige
e sono privi di barratura, cos� da somigliare al beccafico, che ha
per� coda pi� corta e penne senza margini bianchi. Ha abitudini
schive, se si osserva una bigia padovana scappare di sfuggita, pu�
ricordare l'averla piccola (per habitat, dimensioni e volo), ma ha il
dorso e la coda grigi. Richiamo: uno strepitante trrrrr-tt-t, in
calando. Canto simile al beccafico, ma pi� aspro e graffiante, con
frasi brevi, spesso emesso in voli canori (come la sterpazzola).
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Bigia grossa
La
bigia grossa (Sylvia hortensis) � grande, con cappuccio scuro,
sottile iride chiara (possibili eccezioni), le timoniere esterne sono
bianche e le parti inferiori sono biancastre. La livrea � simile a
quella dell'occhiocotto, che � per� molto pi� piccolo e, nell'adulto,
ha iride rossa. I giovani somigliano a grosse bigiarelle. Richiamo:
un brusco tak. Il canto � sonoro, con serie di frasi ripetute,
geograficamente variabile: la razza crassirostris del sud-est europeo
ha un canto ricco quasi come l'usignolo, tru tru tru fifi� fifi�,
yu-yuyu-bru-tr��... e cos� via, la razza del sud-ovest
europeo hortensis ha canto pi� monotono, con alternanza di not
e
alte e basse, come una grossa cinciallegra, ffi-rru, ffi-rru, ffi-rru.
Nidifica nell'Europa meridionale, in boschi aperti, boschetti e
parchi, sui rami bassi degli alberi, tra i cespugli. Depone in genere
due covate, costituite usualmente da 4/5 uova (talvolta 6) che sono
incubate da entrambi i sessi. I nidiacei, nidicoli, sono allevati dai
due genitori. L'alimentazione della bigia grossa � costituita da
invertebrati (insetti) e sostanze vegetali (frutta).
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Beccafico
Il
beccafico (Sylvia borin) ha le parti superiori marroncine, con
sfumature verdi, parti inferiori bianco-grigiastre e le zampe brune.
Non ha particolari segni distintivi (pu� mostrare un brevissimo
accenno di striscia oculare), � comunemente definito un "piccolo
uccello marrone". Simile al canapino pallido e asiatico, alla
cannaiola verdognola e al giovane di bigia padovana. Ha la testa
arrotondata, il becco grigio corto e non sottile, la pressoch� totale
assenza di sopracciglio. Spesso � leggermente pi� grigio ai lati
della nuca e alla base del collo.
E difficilmente visibile perch� e sempre nascosto nel fogliame, anche
quando canta, ha un canto gorgheggiato, come nella capinera, ma pi�
lungo e ricco. In autunno sono pi� facilmente avvistabili perch�
s'avventurano su sambuchi e caprifogli alla ricerca delle ghiotte
bacche che forniscono loro le energie per la migrazione. Allarme:
un'aspra nota
nasale, chiocciante, ripetuta allo sfinimento, cek-cek-cek...
Nidifica in boschi aperti, parchi e giardini, nel sud dell'areale in
arbusteti
montani
o boschetti lungo i fiumi. Entrambi i genitori costruiscono un nido a
coppa dove vi sono deposte in genere 2 covate, costituite solitamente
da 4/5 uova (pi� raramente da 3/7) che sono incubate da entrambi i
sessi per 11/12 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da
entrambi i genitori e lasciano il nido all'et� di 9/10 giorni. Si
nutre prevalentemente d'invertebrati (insetti, vermi) e sostanze
vegetali (frutta e bacche) particolarmente nel periodo autunno
invernale.
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Capinera
La
capinera (Sylvia atricapilla)
� un
massiccio uccello canoro facilmente riconoscibile dal cappuccio, nero
nei maschi e rosso ruggine in femmine e giovani.
La
taglia � media con tono di fondo grigio.
In
primavera � facile individuarla grazie al suo canto, che ha inizio
con un rapido gorgheggio per esplodere in poche e sonore note
flautate. E' un migratore, in autunno si alimenta sui rovi in cerca
di bacche per costituire le riserve energetiche. La capinera
dell'Europa occidentale sverna in Africa occidentale, mentre le
popolazioni esteuropee trascorrono l'inverno in Africa orie
ntale.
Vi � anche una modifica comportamentale nelle migrazioni in
Inghilterra dovuta all'abitudine della gente di lasciare abbondanti
scorte di cibo nelle mangiatoie. In Italia � nidificante e
parzialmente sedentaria.
Nidifica comunemente nei boschi ricchi di sottobosco, oltre che in
parchi e giardini, ma � elusiva, se avvicinata scappa. Spesso si
nutre di bacche. Canta da posizioni ben nascoste.
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Sterpazzola
La
sterpazzola (Sylvia communis) negli anni cinquanta
era talmente comune da avere un nome comune associato alla regione
d'appartenenza. Ha subito, negli anni, un forte declino a causa delle
siccit� in Africa (quartieri di svernameto), ed oggi � in parziale
recupero. La sterpazzola, come tutti i silvidi, � nota soprattutto
per le sue qualit� canore e per le consolidate abitudini migratorie.
Il maschio ha il capo grigiastro, le copritrici delle ali
castano-rossastre e la gola candida, che spesso contrasta con il
petto rosato. Coda piuttosto lunga con timoniere esterne chiare.
Rispetto alla bigiarella ha
le
zampe pi� chiare e soprattutto le ali di un vivo color nocciola.
Mentre canta le penne della gola si gonfiano, facendo risaltare ancor
di pi� la macchia bianca e rendendola
visibile anche da lontano. Femmine e giovani sono meno appariscenti,
ma sempre identificabili dalle ali color ruggine. Frequenta le aree
aperte con cespugli, siepi e macchie, rovi e ortiche, spesso
infestate da erba alta. Molto attiva, sempre in movimento nel folto
degli arbusti. Richiamo: un secco vett vett vett.
Allarme: un aspro cerr. Canto, dalla cima di arbusti o da
fili sospesi, breve e rapido, aspro e a
strappi; esempio: ciack-e-ro-c�-ciack-e-ro. Pi� prolungato
e variato nei voli canori (a qualche metro di altezza). Nidificante
comune in boscaglie (rami bassi), arbusti e siepi, utilizza gli
ambienti marginali nelle aree coltivate. Depone in genere due
covate, costituite usualmente da 4/5 uova (talvolta 6) che sono
incubate da entrambi i sessi. I nidiacei, nidicoli, sono allevati dai
due genitori. L'alimentazione della bigia grossa � costituita da
invertebrati (insetti) e sostanze vegetali (frutta).
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Bigiarella
La
bigiarella (Sylvia curruca) ama le buone vecchie siepi dove si
pu� nascondere nella profondit� del fogliame, scivolando fuori
dalla visuale, cantando qua e l�, ma frequentemente, dando il
tintinnio distintivo che lo fa sembrare una canzone. In autunno non
riesce a resistere al sambuco e ai suoi frutti o al caprifoglio,
basta aspettate pazientemente e tranquillamente, osservando un
cespuglio ricco di bacche e, con un p� di fortuna, si potranno vedere
bigiarelle o altri Silvidi che arrivano per cibarsi. La bigiarella
potrebbe essere presente anche nei giardini, ma � sconosciuta alla
maggior parte delle persone. Nidificante abbastanza comune in densi
boschetti
cespugliosi (anche siepi di giardini e giovani impianti di pino).
Depone 10/11 uova che si schiudono dopo 11 giorni; i piccoli volano
dopo 11 giorni. Somiglia alla
Sterpazzola, ma � leggermente pi� piccola, con coda pi� corta. Le
parti superiori sono grigiastre con ali grigio-brune e copritrici
auricolari scure. Le parti
inferiori sono molto chiare, pressoch� interamente bianche,
il petto � privo di
toni beige (similmente alla femmina di sterpazzolina) iride grigia,
zampe grigio scuro.
Il richiamo � un breve schioccante zett. In migrazione emette un
rauco e gridato ciu�-di-di-di da cinciarella. Il canto, usualmente da
posatoi nascosti, � diviso in due parti: prima un breve
chiacchiericcio sommesso, poi un forte e veloce trillo,
trifflffiffiffil�.
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Silvia di Ruppell
La
silvia di Ruppell (Sylvia rueppellii) nidificante locale nel
sud-est europeo in boschetti spinosi, principalmente in zone
rocciose. Nel maschio la gola e il cappuccio sono neri, separati da
un sottile mustacchio bianco, e le parti superiori sono grigie. Nella
femmina solo il mento ha chiazze
scure, separato dal cappuccio grigio scuro da una sottile linea
bianca, sopra sembra completamente grigia, con margini chiari sulle
terziarie e su alcune copritrici maggiori. L'anello orbitale e le
zampe sono di colore rossastro in entrambi i sessi. Il richiamo � uno
stridio da passera, come nella padovana, ma pi� debole (e senza
decelerazioni), emette anche una serie di schiocchi aspri. Canto
molto simile all'occhioccitto, ma meno forte, meno meccanico, pi�
altalenante. Voli canori al rallentatore, con planate ad ali
rialzate.
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Occhiocotto
L'occhiocotto
(Sylvia melanocephala) nidifica comunemente nell'Europa meridionale
in ambienti di macchia e sottobosco. Il maschio ha un cappuccio
nero-ebano, con anello orbitale rosso ben visibile. La femmina e il
giovane sono pi� difficili da identificare, hann parti superiori
scure e fianchi grigio sporco, la coda abbastanza lunga e
arrotondata, le parti inferiori opache, in contrasto con la gola
bianca. L'anello orbitale � rosso anche nella femmina, bruno e
indistinto nel giovane. La bigia grossa � pi� grande e priva di
anello orbitale. Il richiamo consiste in un forte strepito meccanico,
ciurr, trit-trit-trit-trit, o in un pi� lento terit terit terit, se
agitato, emette una serie di aspre note schioccanti. Il canto �
composto dagli stessi versi aspri, intervallati da brevi e sonori
fischi. Compie anche voli canori.
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Occhiocotto di M�n�tri�s
L'occhiocotto
di M�n�tri�s (Sylvia mystacea) nidificante nell'Europa pi�
orientale, in boschetti di tamerici, spesso in zone rocciose o lungo
le valli fluviali.
Raro, accidentale nell'ovest europeo, � molto
simile all'occhiocotto. Il maschio ha un cappuccio nero che sfuma sul
dorso grigio-marrone e l'anello orbitale rossiccio, le parti
inferiori sono rosate, talvolta rosso mattone sulla gola, petto e
fianchi. La coda non � altrettanto arrotondata. La femmina � pi�
chiara e bruna sulle parti superiori, con un tono camoscio sulle
parti inferiori. Sta nascosto nei cespugli, dove si muove irrequieto.
Il richiamo � un duro e ripetuto tak e anche uno chiacchierato
stridio da passera come nella silvia di Ruppel. Il canto � simile a
quello dell'occhiocotto, ma pi� musicale e variato, leggermente pi�
lento e a singulti, le frasi sono pi� lunghe.
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Sterpazzolina
La
sterpazzolina (Sylvia cantillans) � tipicamente vivace e
irrequieta, volteggia sui caldi pendii rocciosi del Sud Europa. Come
molti altri usignoli, si esibisce in un canto in volo, i maschi si
alzano improvvisamente, sbattendo le loro piccole ali e intonando un
canto simile a un chiacchiericio non musicale. Il maschio �
grigio-azzurro sopra, con ali di colore pi� scuro, mento, gola, petto
e fianchi sono color ruggine. Ha un disti
nto
mustacchio bianco e un anello orbitale rosso. La femmina � pi�
spenta, senza i forti toni azzurro e rosso, mantiene comunque il
mustacchio bianco. L'anello orbitale � pi� chiaro e indistinto, con
anello perioculare biancastro. La femmina e il giovane sono
riconoscibili dalla sterpazzola di Sardegna per l'ala superiormente
grigio-bruna (non rossiccia), dal giovane di occhiocotto per le zampe
giallognole, l'anello perioculare chiaro, il tono fulvo delle parti
inferiori.
Elusiva. Quando � agitata emette un gracidante prrrrt. Il canto
simile a quello dell'occhiocotto e della silvia di Ruppell, ma pi�
limpido e acuto, vario, con frasi lunghe. Canta dalla cima di
arbusti, o in brevi voli canori. Nidifica nell'Europa meridionale,
nella macchia arida e nelle radure dei boschi mediterranei, tra i
cespugli, dove c
ostruisce
un nido a coppa fatto di sostanze vegetali. Probabilmente depone due
covate, costituite generalmente da 3/4 uova (pi� raramente 5) che
sono incubate prevalentemente dalla femmina per 11/12 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono alimentati da entrambi i genitori e restano
nel nido per 11/12 giorni. Si nutre prevalentemente d'invertebrati.
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Sterpazzolla nana
La
sterpazzolla nana (Sylvia nana) nidifica nell'Europa pi�
orientale, in steppe arbustive e deserti. Arriva in autunno
accidentalmente, raramente, in Europa occidentale. La razza asiatica
sembra una piccola sterpazzola chiara. I sessi sono simili, le parti
superiori sono color sabbia, con la coda e le terziarie ocracea, con
margini esterni scuri e parti inferiori chiare e iride paglierina. La
razza del Nord Africa ha il piumaggio pi� chiaro e meno contrastato.
Vola bassa tra un arbusto e l'altro e si nasconde nel loro interno,
saltella anche sul terreno. La voce � un breve trillo, Il canto �
breve, come nella sterpazzola (1-2 secondi), ma pi� limpido e veloce.
Qualche nota molto simile alla capinera.
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Sterpazzolla di Sardegna
La
sterpazzolla d� Sardegna (Sylvia conspicillata) � simile ad
una piccola sterpazzola, con becco pi� sottile (scuro e biancastro
alla base) e la coda in proporzione pi� corta. Il maschio ha la
fronte di un grigio pi� scuro, che diviene nerastro sulle redini e
vicino all'occhio, intorno a un evidente anello perioculare bianco.
Il petto nettamente rosato (grigiastro verso l'alto). La femmina con
gli stessi disegni, ma pi� marroncina; parti inferiori con sfumatura
ocracea. Distinta dalla femmina di sterpazzolina per le ali rossicce.
La voce � chiara e secca, zerrrrr. Il canto veloce e variato, con
frasi brevi e scandite, di solito aperte con una o due chiare note da
Alaudide. Canta posata in piena vista o in voli canori. Nidifica tra
maggio e giugno nell'Europa sud-orientale, in garighe, cespuglieti e
dune costiere. In Italia � specie principalmente estiva nelle isole e
nel meridione, raramente centro e occasionalmente in Liguria.
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Magnanina
La
magnanina (Sylvia undata) nidifica nel sud-ovest europeo, in
ambienti arbustivi aridi, dalla macchia mediterranea alle
brughiere dell'Inghilterra meridionale. Principalmente �
stanziale, di conseguenza risente del clima freddo negli inverni
rigidi, specialmente nella parte settentrionale dell'areale. La
coda � palesemente lunga, il piumaggio sopra � marrone-grigiastro
molto scuro, mentre sotto � mattone scuro, il marrone della
femmina � pi� sfumato, che di sfuggita pu� sembrare interamente
grigia. Pi� scura di ogni altro Silvide, eccetto la magnanina
sarda, che ha per� petto grigio e non rossiccio. Il bianco
dell'addome spesso � delimitato nettamente, la base del becco �
giallastra e la gola ha macchie chiare. Solitamente
presenta una piccola macchia bianca al margine dell'ala vicino
all'alula, tiene la coda rialzata e la muove frequentemente. Il
volo � basso e debole, con caratteristici movimenti nervosi della
coda. Di solito si tiene ben nascosta, in inverno si vede
talvolta in pattuglie che vagabondano come fanno le cince. Il
richiamo � aspri e modulato, cerr-er, anche un tak, ripetuto
talvolta in sequenze veloci. Il canto � forte e irregolare. Canta
tutto l'anno, effettua anche voli canori.
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Magnanina sarda
La magnanina sarda (Sylvia sarda) � simile alla magnanina,
ma ha le parti inferiori grigie e non rosse. La femmina � pi�
bruna sulle parti superiori e chiara in quelle inferiori. I
giovani somigliano alla femmina, ma sono ancora pi� chiari
sull'addome. Rispetto alla magnanina, anche la base del becco �
aranciata, l'addome � bianco e non chiaramente delimitato, le
macchie della gola e dell'ala sono assenti. La coda lunga e il
colore scuro la distinguono da tutti gli altri Silvidi. Ha
abitudini simili a quelle della magnanina, � molto difficile da
stanare dagli arbusti dove si cela. Il canto � molto diverso
dalla magnanina (pi� simile a quello dell'occhiocotto), pi�
dolce, chiaro e cinguettante, con frasi corte, ma protratte nei
voli canori. Nidifica localmente nel Mediterraneo occidentale,
nella macchia arida e discontinua sia sulle coste sia
nell'entroterra, tra i cespugli, costruendo un nido a coppa fatto
di sostanze vegetali. Depone una covata, talvolta anche due,
costituite generalmente da 3/4 uova (talvolta 5). Non si hanno
notizie dettagliate sull'incubazione (che nella magnanina comune
� effettuata prevalentemente dalla femmina per 12/13 giorni
circa) e sull'allevamento dei nidiacei (che nella magnanina
comune restano nel nido per 11/13 giorni). la magnanina sarda si
nutre d'invertebrati ed anche sostanze vegetali.
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Usignolo d'Africa
L'usignolo d'Africa (Cercotrichas galactotes) In passato
era considerato un Silvide, questo uccello oggi � fatto rientrare
tra i Turdidi e in effetti ricorda un usignolo. Nidificazioni
sparse nell'Europa meridionale, in aride localit� aperte,
arbusteti, vigneti, siepi e specialmente frutteti. Arriva nella
tarda primavera, non prima di maggio. In Europa sono presenti due
razze distinte: galactotes nel sud-ovest ha vertice e dorso
nocciola, syriacus nel sud-est � pi� chiaro e marrone-grigiastro.
In entrambe le razze � caratteristica la coda lunga con evidenti
macchie bianche e nere sulla punta. Spesso ha un comportamento
sfacciato: si posa esposto con coda drizzata e aperta a
ventaglio. Si posa spesso anche sul terreno. La voce � un secco
tak. Il canto somiglia a quello del tordo bottaccio e
dell'usignolo, consiste di note chiare e flautate con un ritmo
regolare. Canta frequentemente, da posatoi o in planate a
paracadute, come un
prispolone.
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Lu� grosso
Il
lu� grosso (Phylloscopus trochilus) nidifica comunemente
nell'Europa settentrionale e centrale in tutti i tipi di boschi
dalla pianura alla montagna, purch� dotati di sottobosco.
Depongono al suolo o nei pressi di esso sei uova che si schiudono
dopo 13 giorni. I pulcini volano a due settimane di vita.
Ha le
parti superiori di un grigio-verde uniforme. Le parti inferiori
sono biancastre, con un tono variabile di giallo, specialmente
sul petto, che � pi� intenso nei giovani. Le popolazioni del nord
e del nord-est Europa sono pi� grigio-brune. E' simile al lu�
piccolo (sotto), ma solitamente meno marrone, con sopracciglio
pi� distinto e zampe normalmente pi� chiare (possono anche essere
brune). Sia il lu� grosso, sia il lu� piccolo, sono mangiatori
d'insetti, irrequieti, che catturano saltellando sui rametti o
sulle foglie dei cespugli, in particolare sui salici, nei pressi
dei corsi d'acqua. Richiamo e allarme: un debole, morbido fuu�it.
Canto malinconico ma gradevole, inizia con poche note alte,
scende di scala e di velocit� e riprende per salire verso note
finali languide.
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Lu� piccolo
Il lu� piccolo (Phylloscopus collybita)
� l'unico lui a
svernare in Europa. E' molto simile al lu� grosso, ma pi�
grigio-bruno, ha sopracciglio meno distinto e zampe scure
(possono anche essere brune). Raramente pu� mostrare
un accenno di barra alare chiara. La razza siberiana tristis
� accidentale in autunno; manca del giallo sulla testa e sulle
parti inferiori, ha petto e sopracciglio color cuoio, vertice e
dorso bruni senza sfumature verdi, zampe e becco neri. Voce come
il grosso, ma non
cos� chiaramente bisillabica, con accento sulla seconda sillaba,
� un pu�t leggermente rauco (un conciso fiu nelle popolazioni
orientali). Canto: ciff ciaff ciff ciff ciaff._ intervallato da
p-r p-r. Nidifica sul terreno o tra la bassa vegetazione nei
cespugli e rovi, in parchi o boschi aperti ricchi di sottobosco,
dove la femmina costruisce un nido arrotondato con un'apertura
laterale fatto di erbe, muschio, foglie morte, piume, ecc. Depone una sola covata (talvolta 2) costituita generalmente da
4/9 uova (nell'eventuale seconda covata 4/5) deposte a intervalli
giornalieri. L'incubazione � affidata alla femmina e dura 13/14
giorni. I nidiacei sono nidicoli e restano nel nido per 12/15
giorni circa. L'alimentazione � costituita da invertebrati
(insetti, ragni, ecc.).
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Lu� verde
Il lu� verde (Phylloscopus sibilatrix) nidifica
comunemente nei boschi ad alto fusto (� tipico delle faggete). Ha
il petto e la gola gialli, ben distinti dall'addome bianco, il
verde del dorso ha toni giallastri. Ha un distinto sopracciglio
giallo. Il canto � una serie di zip in accelerazione, come una
biglia che cade: zip, zip zip-
zip-zip-zvirrrrrrrrrr. Emette anche un malinconico diu-diu-diu...
Compie frequenti, brevi, voli canori orizzontali tra le chiome
degli alberi e verso il basso, il trillo finale � prodotto
nell'atterraggio. Richiamo, un rauco zip; allarme, un singolo diu.
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Lu� pallido
Il lu� pallido (Phylloscopus nitidus) nidifica in foreste
montane di latifoglie sul Caucaso. Forse � una razza di Lu�
verdastro. Barra alare bianco-giallastra (talvolta l'accenno di
una seconda). Sopracciglio, guance e parti inferiori di un giallo
chiarissimo. Voce e canto come il Verdastro.
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Lu� scuro
Il lui scuro (Phylloscopus fuscatus) arriva
accidentalmente in autunno dall'Asia. E' simile al lu� di Schwarz,
ma ha il becco e zampe pi� sottili, marroncini, talvolta le parti
inferiori sono pi� scure (marroni-rossastre) e sopracciglio
sottile, bianco sfumato di ruggine sopra e dietro l'occhio. La
regione auricolare � pi� ruggine. E' privo di giallo nelle parti
inferiori, ha il petto ed i fianchi camoscio. Si distingue dal
lu� piccolo razza tristis per il colore delle zampe, sopracciglio
pi� lungo e palese, dorso pi� scuro e base del becco chiara.
Spesso al suolo. Voce: uno schiocco da Capinera, ciak.
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Lu� di Schwarz
Il lu� di Schwarz (Phylloscopus schwarzi) � molto raro
proveniente dall'Asia. E' bruno olivastro sopra, bianco sotto,
con petto e fianchi bruno-gialiastri. Sottocoda ocra. Il becco e
le zampe sono massicci, le zampe giallo-rosate. Ha un
sopracciglio largo e distinto, beige, biancastro dietro, spesso
pi� largo davanti all'occhio, striscia oculare scura. Spesso al
suolo. Voce: uno schiocco nasale come cep o cerp, meno secco di
quello dello Scuro.
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Lu� bianco
Il lu� bianco (Phylloscopus bonelli) nidifica
preferibilmente in zone montane dell'Europa centrale e
meridionale, in boschi di pini o querce. Ha le parti superiori
olivastre che sono pi� grigie nella razza orientalis della Grecia
e dei vicino oriente. Le timoniere e le remiganti hanno il
margine giallastro, il groppone � giallastro (solo accennato nei
giovani), le parti inferiori sono candide e la regione auricolare
� chiara. E' schivo, mobile nel fogliame. La voce � un forte e
protratto tiu-ii, distintamente bisillabico, con una variante
diuuii abbastanza simile a quella dei verdone, emessa a velocit�
diverse. La razza sud-orientale ha voce molto simile al giovane
di passera domestica: ciff. Canto simile alla parte finale di
quello dei lu� verde.
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Lu� forestiero
Il lu� forestiero (Phylloscopus inomatus) nidifica
nell'Europa nord-orientale e in Asia. Arriva raramente ma
regolarmente in Europa nordoccidentale, in autunno. E' molto
piccolo, con parti superiori verdastre, parti inferiori candide,
sopracciglio giallo pallido, due distinte barre alari, terziarie
con larqo margine chiaro. Talvolta ha un accenno di striscia
apicale sul vertice, specialmente nella parte posteriore. Ha
abitudini simili al lu� gosso, spesso durante la migrazione si
mescola ad altri lui e cince. Richiama spesso, con un verso
simile a quello della cincia mora, ma pi� acuto e talora ripetuto
due volte. Canto molto acuto e sottile, simile a quello del
regolo, ma aspirato. La forma humei delle montagne dell'Asia
centrale, rarissimo accidentale in Europa, ha un richiamo
differente, discendente, e canto simile al richiamo dei tordo
sassello.
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Lu� boreale
Il lu� boreale (Phylloscopus borealis) � un raro
visitatore dell'Europa occidentale, locale nei boschi di betulle
delle montagne del nord, di solito vicino ai corsi d'acqua.
Arriva a mezza estate, dai quartieri di svernamento dell'Asia
sud-orientale (migrazione di oltre 12.500 km).
Rispetto agli altri lui � grande e snello, con una distinta barra
alare (talvolta l'accenno di una seconda). Il sopracciglio �
lungo e stretto, molto evidente (non raggiunge la base della
fronte), parallelo a una marcata striscia oculare scura che
raggiunge la base del becco. I fianchi ed i lati del petto hanno
sfumature grigio-olivastre, le zampe sono bruno chiaro. Il becco
� robusto. Il boreale si distingue dal verdastro per la voce, la
taglia e il sopracciglio, oltre che per il colore di fianchi e
zampe. Il boreale rimane nascosto tra la chioma degli alberi. Il
richiamo � un breve e penetrante drzi, che ricorda il merlo
acquaiolo.
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Lu� verdastro
Il lu� verdastro (Phylloscopus trochiloides) � una specie
orientale che arriva raramente nell'ovest europeo (durante le
migrazioni). Di solito in boschi ricchi di sottobosco, decidui ma
anche di abete. Somiglia al grosso e al piccolo, ma ha un
sopracciglio pi� lungo e distinto (a differenza del boreale,
raggiunge la fronte, mentre la stria oculare scura si ferma prima
della base dei becco) e una sottile barra alare (talvolta
assente). I fianchi sono grigio-olivastri e le zampe sono chiare
(pi� del boreale). La voce � un forte tiffi, simile a quella
della ballerina bianca, come anche il canto rapido e frizzante,
che pu� terminare in un trillo da scricciolo. Richiama a volte
come la cincia mora.
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Lu� del Pallas
Il lu� del Pallas (Phylloscopus proregulus) arriva molto
raramente, ma regolarmente, nel tardo autunno nel nord-ovest
europeo, proveniente dall'Asia. Nidifica solitamente in foreste
di conifere o miste, ma in migrazione si ritrova in boschi di
latifoglie o in arbusteti e boschetti. E' molto piccolo e simile
al regolo, ma con un palese groppone giallo brillante (raramente
bianco, eccezionalmente scuro) evidente specialmente in volo. Il
vertice � molto scuro, con una striscia apicale chiara e un lungo
sopracciglio, striscia oculare scura e piegata verso il basso
dietro la guancia. La testa sembra particolarmente massiccia. Si
riconosce dal simile lu� forestiero per il colore del groppone e
perch� la striscia apicale � sempre presente e marcata. Talvolta
si associa a branchetti di regoli o cince. Ha abitudini simili a
quelle del regolo, come lo sfarfallare nel fogliame alla ricerca
d'insetti. Si vede anche appeso a testa in gi� come una cincia.
In migrazione � piuttosto silenzioso. Canto vagamente simile allo
scricciolo, forte e variato.
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Regolo
Il regolo (Regulus regulus) solitamente se ne
sta nella chioma degli alberi, muovendosi lungo i rami o
sfarfallando da uno all'altro. E' il pi� piccolo uccello
europeo (insieme al fiorrancino). Ha un piumaggio verde, con
una larga striscia apicale gialla che attraversa il vertice,
affiancata da due strisce nere. Nel maschio la striscia presenta
tracce di arancione. Il giovane inizialmente � privo delle strie
sul capo, ma questo piumaggio � difficilmente osservabile perch�
gli individui molto giovani non lasciano facilmente le chiome
degli alberi e la muta interviene molto presto. Fuori dei periodo
riproduttivo i regoli vagabondano in branchetti, frequentando
anche le foreste di latifoglie e persino gli alberi isolati,
spesso insieme alle cince.
In inverno sono molto confidenti e visibili. negli inverni
molto freddi scendono abbondanti sia di quota sia di latitudine.
Il canto � alto e tremolante, con una breve variazione finale.
Nidifica soprattutto in boschi di abete, ma anche di altre
conifere e misti, inclusi i giardini, costruisce un nido rotondo
fatto di sostanze vegetali, foglie, licheni (costruito da
entrambi i sessi). E' molto prolifico e depone due covate,
costituite generalmente da 7- 10 uova (occasionalmente fino a 13)
incubate dalla femmina per 14-17 giorni. I nidiacei, nidicoli,
sono allevati da entrambi i genitori e restano nel nido per 16-21
giorni (aprono gli occhi all'et� di 7-8 giorni).
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Fiorrancino
Il
fiorrancino (Regulus ignicapillus) nidifica nell'Europa
centrale e meridionale, in boschi decidui, di conifere e misti
(inclusi boschi mediterranei). Come il regolo � molto prolifico e
depone due covate di 7/10 uova che si schiudono dopo 14/16
giorni, i piccoli volano a 23 giorni. Fiorrancino e regolo sono i
pi� piccoli uccelli d'Europa, in inverno sono piccoli fagottini
rigonfiati per resistere al freddo. Si distingue dal regolo per
la marcata striscia bianca sopra l'occhio e per la striscia nera
che lo attraversa. Il piumaggio ha un'elegante sfumatura bronzea
sulle spalle, che sono verdi come il dorso nel regolo. Abitudini
simili al regolo. Voce estremamente simile al regolo, ma le
ultime note salgono di tono; emette anche un richiamo pi� simile
alla cincia mora. Il canto � una monotona serie di note alte che
accelera e sale leggermente; non � cos� articolato come nel
regolo ed � un po' pi� veloce.
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Pigliamosche e le balie
I pigliamosche e le balie (famiglia Muscicapidae) hanno
taglia piccola e becchi sottili, vivono in parchi e boschi, catturano insetti in volo. Generalmente nidificano in buchi
o anfratti, covano 4/6 uova. 6
specie.
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Balia nera
La balia nera (Ficedula hypoleuca) cattura gli insetti in
volo pur non essendo brava come il pigliamosche. Curiosamente ed
inspiegabilmente � localizzata in alcuni boschi ed in altri �
totalmente assente pur essendoci le condizioni ideali per
viverci: vecchie e nodose querce ove nidificare ed ampie radure
per cacciare le mosche. Quando � posata e si guarda intorno apre
le ali (spesso una pi� alta dell'altra) e agita la coda. Il
maschio � bianco e nero, talvolta marrone, ma sempre con una
macchia bianca sulla fronte, che invece � assente nella femmina.
Questa � molto difficile da distinguere dalla femmina di balia
dal collare. Canto ritmico e vivace, allarme metallico e
persistente, frequente in migrazione. Nidifica in boschi con
almeno qualche latifoglia (anche parchi e giardini). Utilizza le
cassette-nido.
Il nido � posto spesso in prossimit�
dell'acqua, nei buchi dei tronchi di origine naturale o prodotti
dai picchi e nelle cavit� degli edifici. L'interno � imbottito
dalla femmina
con
foglie, muschio e licheni. L'unica
covata annuale si compone di 4/7 uova (da 1 a 11, ma le covate
maggiori appartengono probabilmente a due femmine). Le uova sono
incubate dalla femmina per 12/13 giorni. La prole, nidicola, �
assistita da entrambi gli adulti e vola all'et� di 13/16 giorni.
La balia nera si nutre d'insetti, catturati sia tra il fogliame
sia in volo, dopo essere stati avvistati da un posatoio. Il
maschio, che pu� assumere un comportamento poligamo, difende il
possesso della cavit� adatta alla riproduzione e invita la
femmina, con una serie di posture, a visitarla e a prenderne
possesso.
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Balia caucasiaca
La balia caucasica (Ficedula semitorquata) nidificante
sparso sui Balcani, in Crimea e sul Caucaso. Molto simile alla
nera, anche nei richiami (canto pi� alto e debole). Femmina
indistinguibile sul campo. Maschio con pi� bianco sull'ala,
inclusa la punta delle copritrici medie, spesso pi� bianco ai
lati del collo, come un inizio di collare.
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Balia dal collare
La balia dal collare (Ficedula albicoffis) nidifica in
foreste di faggi e querce, oltre che in parchi e frutteti e,
nella parte sud dell'areale, sui versanti di bassa montagna.
Tipici del maschio sono il collare e la grande macchia frontale
bianchi. E' pi� bianca sull'ala che nella balia nera e il
groppone � grigio-biancastro, mai bruno. Sul campo la femmina si
pu� distinguere da quella di balia nera per le parti superiori
pi� grigie, la nuca grigio chiaro e il bianco pi� evidente
sull'ala chiusa (bianco anche alla base delle primarie). Il canto
� molto differente da quello della nera, costituito di note
stridenti, sforzate.
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Pigliamosche pettirosso
Il pigliamosche pettirosso (Ficedula parva) � comune
localmente negli angoli pi� umidi e fitti dei boschi di
latifoglie o misti. Nidifica nelle fessure degli alberi. Ha un
comportamento simile al lu� grosso. Quando � posato, agita la
coda, che ha grandi macchie bianche alla base. Il maschio adulto
ha la gola rosso mattone. La femmina ha invece un'indefinita
sfumatura giallastra su mento e petto. I maschi del primo anno
(gi� riproduttivi) hanno piumaggio uguale alle femmine. Il canto
inizia ritmicamente, come nella balia nera (sopra), e termina con
una caratteristica serie di note discendenti.
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Pigliamosche
Il pigliamosche (Muscicapa striata) � un piccolo uccello
dagli occhi aguzzi che compie grandi spostamenti (Africa/Europa,
andata e ritorno, tutti gli anni), � comune in boschi aperti,
parchi e giardini. Si nutre quasi esclusivamente d'insetti
che cattura a mezz'aria: si posa sui rami sporgenti e penzolanti,
da cui compie brevi sortite per catturare le prede. In questi
casi mantiene una postura eretta, � molto vigile e frulla le ali.
Spicca il volo improvvisamente e compie un volo acrobatico per
inseguire l'insetto che viene catturato con un colpo di becco.
Poi torna quasi sempre allo stesso posatoio di partenza. Compie
gli stessi gesti sia nelle foreste, sia nelle savane africane.
Piumaggio grigio appena sfumato di marroncino, con strie sul
petto e sulla fronte. Sessi simili. Voce: un rauco zriit; allarme
tsi-tac. Il canto, estremamente
semplice, consiste in 3-4 ripetizioni del richiamo. Nidifica in
nicchie anche inusuali,
su una sporgenza, tra la biforcazione di rami o dove un ramo �
stato staccato creando una sporgenza, nei muri coperti da piante
rampicanti o arbusti dove costruisce un nido fatto di muschio,
piccole radici, crini, piume, lanugine. Depone 4/5 uova
(raramente 2/7) che sono incubate prevalentemente dalla femmina,
nutrita dal maschio, per 11/15 giorni. I nidiacei, nidicoli,
lasciano il nido dopo una media di 12/15 giorni e sono nutriti
dai genitori per un'altra ventina di giorni. Il pigliamosche si
nutre di insetti (soprattutto Ditteri, Imenotteri, Coleotteri e
Libellule) nonch� di vermi e di bacche.
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Pigliamosche
beccolargo
Il pigliamosche beccolargo (Muscicapa latirostris) � una
specie asiatica. Grigio-bruno (terziarie con un sottile margine
chiaro, che pu� formare una sottile barra alare). Ha un sottile
anello perioculare chiaro e larghe redini chiare. Il becco �
piatto, lungo e con base larga (giallastra o rosata). I sessi
sono simili. Canto stridente come un pettirosso sovraeccitato. Il
richiamo � un sottile sii.
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Culbianchi,
monachelle e specie affini
Culbianchi, monachelle e specie affini sono uccelli
terricoli di piccola taglia che vivono in zone aperte. I maschi
sono pi�
vivacemente colorati delle femmine. Spesso si posano sui sassi o
in cima ai cespugli, piegano e scuotono la coda. Catturano gli
insetti soprattutto sul terreno. Depongono covate di 4/6 uova in
buche nel terreno o tra sassi.
Le specie europee possono essere difficili da riconoscere,
soprattutto le femmine.
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Culbianco

Il culbianco (Oenanthe oenanthe) predilige le aree
con vegetazione sparsa. Di tutti i migratori primaverili che
ritornano in Europa dall'Africa, il culbianco � uno dei primi e
dei pi� belli. Puliti, i maschi di primavera hanno un aspetto
immacolato e portano una nota di colore e di vita dopo il lungo
inverno. Possono apparire quasi ovunque, sulla costa o su un
campo da gioco, su un campo arato o sull'erbosa riva di un
serbatoio. I migratori autunnali si possono trovare in posti
insoliti. D'estate preferiscono punti remoti, spesso sulle
colline dove le persone sono poche e distanti fra loro. Il
culbianco compie una delle pi� straordinarie migrazioni del mondo
animale: gli uccelli che nidificano in Groenlandia possono
scendere verso sud passando attraverso l'Europa oppure dirigersi
ad ovest e attraversare il continente asiatico. In entrambe i
casi si dirigono negli stessi quartieri di svernamento in Africa
(anche direttamente, Groenlandia Africa). In tutti i piumaggi la
coda ha n caratteristico disegno bianco e nero.
Il
maschio ha il vertice e il dorso grigio-cenere, striscia nera
sull'occhio e sopracciglio candido nel piumaggio estivo. Camoscio
rosato sulle parti inferiori, che sfuma in bianco in estate. La
femmina � grigio-bruna sopra, con un netto sopracciglio color
crema. I giovani somigliano alle femmine ma sono picchiettati. La
razza groenlandese (0. o. leucorrhoa), che migra attraverso
l'Europa occidentale, � un po' pi� grossa e col becco pi�
massiccio, pi� bruna sopra e con sfumatura rossiccia sotto.
Emette un fischio acuto, iit, e un duro ciak. Canta da un masso o
durante un breve volo canoro,
spesso di notte: una breve frase gracchiante e gorgogliante a
tempo veloce, con i fischi intercalati. Nidificante comune in
zone aperte, rocciose, nidifica in cavit�, in buche del terreno o
in tane di coniglio. Depone una o due covate, costituite
generalmente da 5/6 uova (a volte 3/8) che sono incubate da
entrambi i sessi, ma prevalentemente dalla femmina per circa 14
giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i
genitori e restano nel nido per circa 15 giorni. L'alimentazione
dei culbianco � costituita prevalentemente da invertebrati.
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Culbianco isabellino
Il culbianco isabellino (Oenanthe isabellina) nidifica
nelle steppe e
semi-deserti dell'Europa sud-orientale. E' grande, di color
sabbia uniforme, con le ali pi� chiare dei congeneri (visibili
soprattutto in volo). In particolare le copritrici secondarie
(piccole e medie) e maggiori sono color camoscio chiaro, con
alula bruno-nera che contrasta. (il culbianco, simile in autunno,
ha copritrici scure al centro e alula non contrastante.) Di norma
il nero sulla coda � maggiore di quello dei culbianco. Il becco �
lungo. I sessi sono solitamente simili, ma i maschi, in media,
hanno il sopra-becco scuro. Il sopracciglio � biancastro,
soprattutto davanti agli occhi. Da fermo la postura � un po' pi�
eretta che nel culbianco. Il richiamo � un metallico ciip. Il
canto � completamente diverso da quello dei congeneri, pu�
continuare per 15 secondi, un chiacchiericcio con imitazioni,
anche con serie di fischi.
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Monachella dorsonero
La monachella dorsonero (Oenanthe pleschanka) nidifica in
zone rocciose, aride, erosive dell'Europa sud-orientale. Spesso
si posa in posizione elevata e compie sortite per catturare
insetti (tipo averla). Il maschio ha il dorso nero che ai lati
del collo si congiunge con il grande bavaglino nero. Il disegno
della coda � simile al cuibianco, ma la banda terminale �
generalmente pi� sottile. La femmina � molto simile a quella
della razza orientale di monachella, ma bruno-grigio smorto sul
dorso e in maggioranza col bavaglino scuro pi� evidente (solo
raramente nella monachella). Ha una banda pettorale bruno-fulvo
(pi� camoscio-arancio nella monachella). Il richiamo � un aspro
tack e un tipico ronzio raspato, brzu. Il canto � molto simile a
quello della monachella, brevi frasi cinguettanti, talvolta con
imitazioni intercalate.
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Monachella
La monachella (Oenanthe hispanica) ha il disegno
caudale come la dorsonero (sopra). Il maschio � dimorfico
(dimorfismo sessuale = colorazione del maschio
diversa dalla femmina), una forma con la gola nera e l'altra con
la gola bianca. La prima si differenzia dalla dorsonero per il
dorso color camoscio, dal maschio di monachella del deserto per
il disegno caudale. La femmina � distinguibile da quella del
culbianco per il sopracciglio mal definito, il dorso in media pi�
bruno e meno grigio, redini spesso pi� chiare, banda pettorale
pi� aranciata, coda con pi� bianco e gola un po' screziata di
grigio. Le femmine della razza orientale, melanoleuca, sono grigio-brune
sul dorso difficili da distinguere da quelle della dorsonero.
Richiamo: un aspro tack seguito di solito da note fischiate, il
canto � emesso in volo o da un posatoio, simile a quello dei
cuibianco. Nidifica comunemente in zone aperte sassose o
rocciose, macchia mediterranea e vigneti, a quote minori dei
cuibianco. Pone un nido a coppa fatto con sostanze vegetali,
generalmente a livello del suolo, tra la bassa vegetazione.
Depone due covate, costituite generalmente da 4/5 uova.
L'incubazione � effettuata dalla femmina e dura intorno ai 15
giorni. I nidiacei, nidicoli (nidicoli = rimangono nel nido e
sono imbeccati dai genitori), sono allevati da entrambi i
genitori. L'alimentazione della monachella � costituita
prevalentemente da invertebrati (insetti, ecc.). E' una specie
migratrice che sverna a sud dei Sahara.
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Monachella di Finsch
La monachella di Finsch (Oenanthe finschii) nidifica in
Turchia orientale, nel Caucaso e pi� a est. Pu� essere confusa
con la forma a gola nera della monachella, ma il maschio ha pi�
nero sulla gola, che si incontra con il nero delle ali, il chiaro
del dorso � pi� ristretto, il petto meno color camoscio, le
remiganti pi� chiare sotto che contrastano con il sottoala nero
lucido. La femmina � grigio chiaro sopra con toni bruni sulle
guance e copritrici maggiori, la gola e il mento sono grigi e il
petto � senza bruno.
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Monachella codarossa
La monachella codarossa (Oenanthe xanthoprymna) nidifica
in zone rocciose in Iran e pi� a est. Una razza migra attraverso
il Sinai ai quartieri di svernamento africani. Si riconosce da
dorso e vertice bruni e groppone color ruggine, sottile
sopracciglio bianco e base della coda bianca.
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Monachella del deserto
La monachella del deserto (Oenanthe deserti) � un
visitatore autunnale molto raro proveniente dai siti riproduttivi
africani e asiatici. Frequenta zone aride e aperte. In Italia �
forse un migratore irregolare. Assomiglia alla forma a gola nera
della monachella, ma solo il groppone � bianco, le timoniere sono
quasi interamente nere. Inoltre le ali sono pi� marginate di
chiaro, non sono cos� color fuliggine. La femmina � simile a
quella della monachella e della dorsonero, ma il disegno caudale
� tipico. Richiamo: un fischio acuto. Canto: breve e lamentoso,
un trillo discendente.
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Monachella nera
La monachella nera (Oenanthe leucura) nidifica
in Europa
sud-occidentale, in zone montane aride e rocciose, forse anche in
Italia. Sempre facile da riconoscere: in tutti i piumaggi �
uniformemente nera (femmina nero-brunastra, maschio giovane nero
opaco), tranne il groppone e la parte esterna della coda che sono
bianchi. E' anche evidentemente pi� grande dei congeneri. Emette
un tsciek tsciek e acuti fischi, piii-i. Il canto � un trillo
breve e variato, tipo codirossone.
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Stiaccino
Lo
stiaccino (Saxicola rubetra) � diminuito diminuiti in molte
zone data la diminuzione dei pascoli con i cardi sparsi e altre
piante. Ama anche le giovani conifere, ma spesso queste diventano
troppo alte e fitte: pendii di brughiere e felceti con cespugli
sparsi sono i posti migliori dove trovarlo. Lo stiaccino � furbo,
vivace, solitamente si posa con la testa alta, le ali in
movimento, si guarda attorno per trovare del cibo o per scovare
il pericolo dei predatori. Se disturbati chiamano frequentemente,
specialmente se hanno dei piccoli nelle vicinanze. Il maschio ha
il sopracciglio bianco evidente e la gola arancio-ruggine bordata
di bianco, guance e redini molto scure. Ha una macchia bianca
alare. a femmina ha colori pi� smorti. E' distinguibile in tutti
i piumaggi dal saltimpalo per la base bianca delle timoniere
esterne e il sopraccoda sempre striato di bruno.
Allarme:
yu tek, yu tek-tek, una specie di dolce breve fischio seguito da
schiocchi di lingua. Canto: breve e rapido, che inizia e termina
all'improvviso, poche note chiare miste a suoni gracchianti.
Frase variabile, spesso con imitazioni, in una variante � simile
allo strillozzo. Canta soprattutto di notte. Nidifica comunemente
in zone aperte, praterie umide con arbusti sparsi, brughiere,
bassa vegetazione di ripa. Pone un mido fatto a coppa, sul
terreno, tra la vegetazione. Depone una o due covate, costituite
da 5/7 uova (talvolta 4) incubate dalla femmina per un periodo di
13/14 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i
genitori e restano nel nido per 13/14 giorni (talvolta anche fino
a 17). Si nutre prevalentemente d'invertebrati (insetti).
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Saltimpalo
Il saltimpalo (Saxicola torquata) � come lo stiaccino, ma
un p� pi� arrotondato
e un p� pi� stravagante nel modo in cui "rimprovera" le persone
quando si avvicinano troppo al suo nido. I saltimpalo sono tipici
in zone selvagge con pi� rocce e spessi cespugli di cave. Gli
stiaccini vanno in Africa in inverno, ma i saltimpalo restano
nelle parti dell'ovest e del sud Europa. Nelle zone pi� fredde,
come la Gran Bretagna, sono pi� o meno circoscritti alle coste,
dove gli inverni sono meno severi. I saltimpalo sono presenti
nella maggior parte di Europa, Asia e Africa; alcuni dal lontano
nord e dall'est migrano ad ovest del continente europeo in
autunno: sono dei viaggiatori di lunghe distanze. Quelli che
nidificano
ad
ovest non si allontano mai molto da casa. Nidifica in Europa
centrale e meridionale, in brughiere e pianure erbose con
cespugli, spesso in ginestrai. Di solito preferisce ambienti pi�
selvaggi dello stiaccino. Il maschio � tipico, ha il capo tutto
nero, compresa la gola. La femmina con testa bruna. Entrambi i
sessi hanno del bianco sulla parte mediana dell'ala, il maschio
ha anche il groppone bianco. La coda � senza bianco (eccezioni
per individui della regione del Caspio e dell'Iran). La razza
siberiana maura, accidentale nel tardo autunno in Europa
occidentale, ha il groppone bianco-camoscio e, nel piumaggio
autunnale mutato, � chiara come la femmina di stiaccino, ha
sopracciglio chiaro, sebbene non netto come nello stiaccino, e
gola color sabbia in contrasto con il petto camoscio pi� scuro;
non ha il mustacchio scuro dello stiaccino. Sta posato in vista,
la testa appare molto grossa e tonda. Allarme: unst trak trak,
una specie di fischio acuto seguito da schiocchi di lingua. Canto
breve. Nidifica sul terreno tra la vegetazione dove costruisce un
nido a coppa. Depone 2 covate (talvolta 3) che sono costituite
generalmente da 5/6 uova (raro 3/8) incubate generalmente dalla
femmina per un periodo di 14/15 giorni. I nidiacei, nidicoli,
sono allevati dai genitori e restano nel nido per 12/13 giorni
circa. Si nutre prevalentemente di invertebrati (insetti).
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Codirossone
Il codirossone (Monticola saxatilis) � un migratore che
sverna in Africa. Il maschio in estate � facilmente riconoscibile
dallo splendido piumaggio colorato. La femmina � brunastra con
barratura a mezzaluna. Nel piumaggio invernale il maschio
somiglia alla femmina, ma c'� un accenno di grigio-blu sulla
testa e di bianco sul dorso. In tutti i piumaggi la coda �
rosso-arancio, corta e caratteristica. Pu� muovere la coda come
un codirosso. E' riservato e sta spesso nascosto tra le rocce.
Richiamo un breve ciak. Canta da un posatoio o, meno spesso, in
volo: una serie di frasi flautate molto variabili. A distanza pu�
ricordare il canto di un merlo, ma da vicino � del tutto diverso,
pi� veloce, variato e piacevole, senza profonde note flautate.
Questa specie si spinge fino a notevoli altitudini, superando in
alcune regioni i 3000 metri di altezza. Il nido, una coppa di
muschio ed erbe, � posto fra le cavit� delle rocce o sul terreno
in zone montane con o senza alberatura sparsa. Ogni anno �
deposta una sola covata di 4/5 uova (fino a 6), incubate
solamente dalla femmina per 14/15 giorni. I nidiacei, nidicoli,
sono assistiti da entrambi i genitori e volano all'et� di 14/16
giorni. Le prede sono catturate al suolo, talvolta anche in aria.
Si nutre d'insetti (coleotteri, ortotteri, lepidotteri), di
invertebrati vari, di piccole lucertole, di anfibi e di bacche.
Nel volo nuziale il maschio si alza dal suolo e, battendo
lentamente le ali, inizia a cantare descrivendo delle
circonferenze. Poi si lascia cadere verso il suolo e risale di
nuovo con lo slancio cos� acquistato, fino a posarsi
definitivamente a terra.
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Passero solitario
Il passero solitario (Monticola solitarius, cm. 20,5) maschio �
facilmente riconoscibile dal piumaggio blu. Il becco �
decisamente lungo. In inverno il blu si sbiadisce in un
nero-grigiastro. La femmina ha barrature a mezzaluna somiglianti
a quelle dei codirossone, ma con coda bruno-grigia scura, non
bruno-rossiccia. Sta posato volentieri in posizioni esposte. Come
il codirossone, si nasconde velocemente tra le rocce quando �
disturbato. Richiamo un aspro t�k e un pi� profondo ciuk. Canto:
sonoro e chiaro come quello dei codirossone, ma pi� malinconico,
ricorda nello stesso tempo
il canto della cappellaccia e la voce della tordela. Canta su un
posatoio o, pi� raramente, in volo canoro. Nidifica in Europa
meridionale, in particolare su pareti esposte al sole e in
rovine, di solito a quote minori dei Codirossone, ma nell'Himalaya
� stato incontrato a pi� di 4000 metri di altitudine. Il nido,
una coppa di muschio ed erbe, viene posta nelle cavit� delle
rocce, delle scogliere o degli edifici ed � costruito dalla
femmina. Ogni anno vi � allevata di solito una sola covata
(talvolta due), che consiste di 4/5 uova (da 3 a 6), incubate
esclusivamente dalla femminina per 12/13 giorni. I nidiacei,
nidicoli, sono nutriti da entrambi gli adulti e volano a circa 17
giorni d'et�. Il cibo � composto prevalentemente d'insetti e
aracnidi, ma anche di lucertole e bacche in autunno. Questa
specie � d'abitudini sedentarie e, sebbene sia di costumi
solitari e ritirati, non esita a colonizzare anche i monumenti e
i ruderi delle citt� pi� affollate (Roma per esempio).
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Codirosso
Il codirosso (Phoenicurus phoenicurus, cm 14) � un uccello
di bosco, ma si pu� trovare, durante la migrazione, sulle
sterpaglie delle coste, dune e su macerie, anche in compagnia del
codirosso spazzacamino. In estate condivide il bosco con gli
usignoli di bosco e le balie nere. I maschi cantano dalla cima
degli alberi, o in basso nello spesso fogliame, spesso sono
elusivi anche se hanno colori accesi. Sono costantemente in
movimento, si posano brevemente e con la coda rosso ruggine in
costante vibrazione su e gi�. Il maschio e splendido in estate:
nero, bianco, grigio-cenere e rosso-ruggine. In settembre, prima
della partenza, i colori sono sbiaditi dai margini bruno chiaro
delle penne. La femmina � bruna eccetto la coda. In tutti i
piumaggi la coda � rosso-ruggine e costantemente mossa su e gi�,
� un carattere distintivo. La femmina simile a quella dello
spazzacamino, ma pi� chiara sotto e di tono pi� caldo. Agile,
spesso cattura gli insetti alla maniera dei pigliamosche. Il
canto � breve e malinconico, si sente alle prime luci dell'alba
variabile di continuo nei dettagli. Nidifica in boschi, parchi,
taiga e periferie urbane in buchi, vecchi nidi nel legno come
quelli di picchio abbandonati, cavit� nella corteccia d'alberi
morti, in sottotetti, muri d'edifici diroccati e anche casette
nido. Le 6/7 uova sono incubate dalla femmina per 11/14 giorni. I
pulcini sono nidicoli, rimangono nel nido per 14/20 giorni e sono
allevati da entrambe i genitori.
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Codirosso di
G�ldenst�dt
Il codirosso di
G�ldenst�dt
(Phoenicurus erythrogaster, cm
18) nidifica nel Caucaso e in inverno si sposta a quote minori.
Nidifica in fessure rocciose. Assomiglia al codirosso, ma � molto
pi� grosso e il maschio ha dorso nero, vertice bianco-giallo
grigiastro e macchie alari bianche. La femmina assomiglia a
quella dei codirosso.
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Codirosso spazzacamino
I
codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros, cm 15) in
Gran Bretagna sono principalmente migranti in autunno e inverno,
in numero limitato, per la maggior parte sulla costa, anche se
alcune copie si riproducono. In Spagna sono uccelli da scogliere
selvagge e rocciose colline, dividono la loro casa con gracchi e
camosci. Il codirosso spazzacamino porta vitalit� al villaggio
cantando dalla cima dei tetti, passando velocemente attraverso le
strade, sempre tuffandosi fuori dal raggio visivo non appena
viene scorto. Il maschio adulto � nerastro con coda rosso-ruggine
e pannello alare bianco. La femmina � simile a quella del
codirosso, ma pi� scura e grigiastra, in particolare sotto. Il
maschio di un anno � uguale alla femmina, ma spesso con del nero
sulla coda e del bianco sull'ala. L'allarme (tick-tick-tick) ha
note secche ripetute tre volte. Canta soprattutto di notte e
all'alba da posatoi
elevati, una frase breve, veloce e sonora con una pausa e un
intercalare di aspre note raspate. Nidificante molto comune in
zone montane, in cavit� di rocce o muri, si riproduce anche in
vecchi villaggi con tetti ricoperti da grandi tegole e antichi
camini, attorno a granai di pietra e fattorie e su gigantesche
fabbriche e
stazioni
elettriche. Sembra che qualsiasi cosa spoglia e angolare vada
bene. Depone 2 covate (talvolta 3) costituite generalmente da 4/6
uova che sono incubate dalla femmina per un periodo di 12/16
giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i
genitori; il periodo di permanenza nel nido varia da 12 ai 19
giorni. L'alimentazione � costituita principalmente da insetti.
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Pettazzurro
Il pettazzurro (Luscinia svecica, cm 14) nella razza
scandinava svecica (forma
dalla macchia rossa) � comune in boschetti umidi di salici o
betulle subalpini. Spesso saltella sul terreno. Ha le zampe
lunghe e muove la coda su e gi�. In tutti i piumaggi ha la tipica
coda con rosso laterale alla base. Il sopracciglio netto, la gola
del maschio � color fiordaliso. La femmina adulta ha la gola
color crema con quantit� variabile di azzurro e nero, spesso con
del rosso ruggine. I giovani sono bruno caldo con macchiette
giallo-ruggine, che mutano nel piumaggio del primo inverno prima
della migrazione. Il canto � magnifico, composto da imitazioni e
parti specie-specifiche, che aumentano in tempo e intensit�.
Richiamo: trak (tipo cesena in miniatura). L'allarme � identico a
quello dei culbianco, iit. La razza meridionale cyanecula (forma
dalla macchia bianca) nidifica in zone paludose a canneto e si
sposta sporadicamente pi� a nord (canta di notte).
Nel piumaggio nuziale
pu� anche mancare la macchia bianca pettorale. Impossibile la
determinazione razziale in autunno. Il maschio esegue un canto
nuziale in volo, lasciandosi calare al suolo con le ali e la coda
distese. Nella parata esso si pone di fronte alla femmina con la
coda aperta a ventaglio, le ali pendenti e flette ripetutamente
la testa a destra e a sinistra.Il nido viene costruito dalla
femmina sul terreno, alla base di un cespuglio o fra le radici
degli alberi. Ogni anno vi � allevata una covata (talvolta due)
di 5/7 uova (fino a 9) incubate dalla femmina per 14/15 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono nutriti da entrambi i genitori e volano
a oltre di 14 giorni di et�. Il pettazzurro si nutre d'insetti e
loro larve, di piccoli invertebrati e, in autunno, di alcune
bacche.
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Pettirosso
Il pettirosso (Erithacus rubecula, cm 14) � popolarissimo.
Attento, nervoso ma allo stesso tempo confidente (specialmente se
tentato dal cibo). E' estremamente territoriale e molto
coraggioso, in primavera, un maschio che litiga per difendere il
territorio da un suo simile, pu� arrivare ad uccidere. Per
difendere un territorio non teme di affrontare (davvero o per
finta), anche uccelli molto pi� grandi di lui.
Se
avete la sventura di metterne uno in una voliera (la cattura e la
detenzione di uccelli selvatici non inanellati � illegale), c'�
il pericolo che uccida tutti gli altri uccelli scambiandoli per
invasori. E' un migratore notturno. Saltella sul terreno e ha
postura eretta, si molleggia sulle zampe. L'adulto ha il tipico
petto rosso-arancio, che arriva fino alla fronte compresa. I
giovani sono bruni, con macchiettatura fitta bruno-giallastra e
"squame" scure; mutano nel piumaggio da adulto alla fine
dell'estate. Canta da posatoi bassi, ma anche in cima a cespugli,
alberi, ecc. Cantano in autunno, attraverso l'inverno, e
specialmente in primavera, ma � la canzone del tardo autunno che
ha pi� impatto, dato che giunge quando la maggior parte delle
altre specie sono silenziose. Il canto � cristallino e chiaro,
inizia con note molto acute cui segue una serie rapida di note
gorgoglianti, poi si interrompe e riprende e, nel
periodo autunnale-invernale, � pi� tranquillo e lamentoso.
Richiamo in serie tipico e aspro, dei tic-ic-ic... che ricordano
i battiti di un orologio, anche acutissimi e sottili. I
pettirossi sono famosi perch� nidificano in posti strani, dalle
vecchie cassette della posta alle ciotole o pentole abbandonate in
fossi: di solito prediligono una banchina cespugliosa con una
cavit� nascosta dove possono nidificare in gran segreto. Il nido
� costruito dalla femmina, consiste in una coppa di materiali
vegetali, piume e crini. Ogni anno sono
deposte due o tre covate,
ciascuna delle quali consiste di 5/6 uova (da 3 a 9) che sono
incubate esclusivamente dalla femmina per 12/15 giorni. I
nidiacei, nidicoli, nutriti da entrambi i genitori, volano
all'et� di 12/15 giorni. Il cibo � costituito da insetti, altri
invertebrati, bacche e semi (queste ultime soprattutto in
inverno). Il comportamento territoriale, spiccato dei pettirossi,
� tenuto anche fuori dal periodo della riproduzione. Una
frequente postura d'aggressivit� consiste nel rizzare la coda,
allargare le ali e mettere bene in mostra la vivace colorazione
del petto. Nei nostri giardini arriva a sfogare la propria
aggressivit� anche contro confezioni o scatolette che abbiano
qualcosa di rosso. Questa sua aggressivit� era utilizzata, in
passato, per catturarli con trappole, vischio o lacci fatti con
crini di cavallo. Lo spiedo di pettirossi era un piatto prelibato
per i nostri nonni, che in questo modo integravano una dieta
fatta di sola polenta o castagne. Se considerato al giorno d'oggi
sembra barbaro uccidere un pettirosso per cibarsene, ma le cose
vanno anche viste alla luce della diffusa miseria (e fame) che
regnava nel Veneto dei nostri nonni. Ovviamente oggi �
assolutamente illegale la cattura di questi uccellini che portano
una nota di colore nelle grigie giornate invernali dei nostri
giardini.
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Codazzurro
Il
codazzurro (Tarsiger cyanurus, cm 14) nidifica nell'Europa
nord-orientale, in lussureggianti foreste di conifere, spesso in
zone selvagge. Il sopraccoda ed i lati della coda sono nettamente
blu (nel maschio adulto) o blu-grigio e fianchi di tonalit�
arancione in tutti i piumaggi. Le femmine, i giovani ed i maschi
dei primo anno, sono molto simili alle femmine dei pigliamosche
(il blu della coda � difficile da notare in natura: la coda
sembra semplicemente scura). La gola � candida, sfumata di
grigio, le parti superiori sono bruno-oliva nella femmina,
blu-grigio scuro con zona carpale blu-cobalto nel maschio adulto.
Ricorda il codirosso nelle abitudini, ma si vede spesso sul
terreno e non fa tremolare la coda, che muove a scatti. E' schivo
e sta ben nascosto, ma molto spesso canta dalla cima d'un abete.
Il canto � sonoro, un chiaro cinguettio tipo codirosso per il
tono flebile e lamentoso, con 4 o 5 sillabe, talvolta terminante
con un trillo. Se agitato emette un breve uiit e un aspro trak.
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Usignolo

L'usignolo (Luscinia megarhynchos, cm 16,5) � conosciuto per il
canto ed effettivamente � il miglior cantante degli uccelli
europei. Piuttosto grosso e con coda lunga, � bruno uniforme con
coda bruno-rossiccia in ogni piumaggio. Il giovane � tutto
macchiettato (tipo giovane pettirosso). Quasi indistinguibile in
natura dall'Usignolo maggiore, ma il dorso � bruno pi� caldo
(senza toni grigi), la coda � pi� rossa e
non
ha macchiettatura evidente sul petto. Circospetto, � difficile da
osservare perch� come tutti i turdidi sta ben nascosto nei
cespugli. Si sente pi� spesso di quanto si veda, il canto � un
crescendo di note "piu-piu-piu" con improvvise cadute nei
fraseggi, gorgoglii e gorgheggi a grande velocit�, ancora pi�
melodioso se sentito in un silenzioso bosco di notte. Luoghi
ideali per ascoltarlo sono i boschetti che crescono spontanei
lungo le anse dei fiumi. L'allarme consiste in un acuto fischio.
Il maschio utilizza il canto per delimitare il territorio e
attrarre la femmina. Compie di fronte alla compagna una parata
battendo le ali e agitando la coda e il capo. Il nido � costruito
dalla femmina tra il folto della vegetazione, spesso in
prossimit� dell'acqua, e consiste in una coppa di foglie secche
ed
erbe. L'unica covata annuale � composta da 4/5 (da 3 a 7) uova,
incubate dalla femmina per 13/14 giorni. Entrambi i genitori
assistono la prole, nidicola, che vola all'et� di 11/12 giorni.
L'usignolo si nutre soprattutto di insetti, larve e invertebrati
di piccole dimensioni; in piccola parte anche di bacche. .
Nidifica in boschetti e sottoboschi umidi.
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Usignolo maggiore
L'usignolo maggiore (Luscinia luscinia, cm 16,5) nidifica
comune in Europa orientale e nella regione baltica, in boschetti
folti e lungo ripe lacustri in cedui ombrosi.
E'
molto simile all'usignolo, pu� talvolta essere distinto per il
dorso pi� grigio, il rosso meno vivido della coda e la diffusa
macchiettatura grigia pettorale. I giovani sono simili a quelli
dell'usignolo. Canta da posatoi nascosti, soprattutto di notte.
Il canto assomiglia a quello dell'usignolo nella struttura, con
serie di note ripetute rapidamente, ma � molto pi� potente e meno
melodioso, con pi� frasi modulate e caratteristiche serie di
risuonanti e profonde note, tipo "ciok". Allarme: note aspre e
acute.
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Pettirosso golabianca
Il pettirosso golabianca (Irania gutturalis, cm 16)
nidifica nella Turchia del sud, nel Caucaso e pi� a est su
versanti montani con arbusti. E' schivo, accidentale molto raro
in Europa. Il maschio � grigio-piombo sopra, con lati del collo
neri che sfumano nella gola bianca, le parti inferiori sono
giallo-arancio. La femmina � bruno-grigia sopra, con colori pi�
sbiaditi. Entrambi hanno coda tutta scura. Il richiamo assomiglia
a quello della ballerina bianca. Il canto � veloce, cinguettante
e gracchiato, con note fischiate e raspate, intercalate da stick
di gola.
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Calliope
Il calliope (Luscinia calliope, cm 15) nidifica in foreste
di conifere con ricco sottobosco, in parchi boscati, ecc. Arriva
accidentalmente, molto raro, nell'Europa dell'ovest. Il maschio �
facilmente riconoscibile dalla gola rosso-rubino, sopracciglio
bianco, mustacchio bianco e coda tutta scura. La femmina �
distinguibile dalla femmina e dai giovai di pettazzurro per la
coda tutta scura e la mancanza di banda pettorale netta. Alcune
femmine hanno un po' di rosa sulla gola. Assomiglia all'Usignolo
maggiore nel comportamento (schivo, circospetto). Il canto �
potente e melodioso, tranquillo e ciarliero, con note sia chiare
sia aspre e superbe imitazioni.
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Tordi
I
tordi (famiglia Turdidae) formano un gruppo abbastanza omogeneo,
diviso in tre generi: Turdus, il pi� vasto, al quale
appartengono tutte le specie europee;
Zoothera, vi sono classificate le due specie asiatiche
accidentali in Europa; Catharus, sono quattro accidentali
provenienti dal Nord America.
Si tratta d'uccelli di taglia media, con becchi piuttosto
sottili, ma non deboli, e code abbastanza lunghe. Nel piumaggio
giovanile sono tutti macchiettati (in molte specie lo sono anche
da adulti). Prediligono il terreno, si cibano di vermi, insetti e
bacche. Principalmente sono migratori notturni, gregari al di
fuori della riproduzione. Costruiscono nidi a coppa aperti su
alberi o cespugli. Covate di 3-6 uova.
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Tordi che arrivano accidentalmente in
Europa
Tordo nano
(Catharus minimus, cm 19). Accidentale
autunnale molto raro proveniente dal Nord America. E' simile al
tordo di Swainson. Piccolo, grigio-brunastro sopra,
lbianco-grigiastro sotto, con petto pesantemente macchiato.
Copritrici auricolari grigie. Manca un netto anello perioculare.
Larga barra alare bianca da sotto. Il richiamo comprende fischi
acuti, kimp, leggermente discendenti.
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Tordo di Swainson (Catharug ustulatus, cm 18). Accidentale
autunnale molto raro proveniente dal Nord America. Simile al
nano, � piccolo, bruno-grigio sopra con sfumatura bruno-oliva
caldo, bianco sporco sotto con macchiettatura pettorale marcata
su base camoscio-giallastra. Le copritrici auricolari sono
screziate finemente di grigio e camoscio-giallastro. L'anello
perioculare � biancastro, ha il sopracciglio anteriore. Larga
banda alare bianca da sotto. Richiamo: un dolce unyt e un acuto
piii durante la migrazione notturna.
Tordo eremita
(Catharus guttatus, cm 17,5). Accidentale
molto raro proveniente dal Nord America. Simile al Tordo di
Swainson, ma ha la coda e sopraccoda bruno-ruggine. Il petto �
ancora pi� macchiettato del tordo di Swainson e nano, ala pi�
arrotondata. Larga banda alare bianca da sotto. Coda sollevata e
abbassata lentamente quando l'uccello � posato. Richiamo: dei
ciak simili a schiocchi di lingua e un verso miagolante.
Tordo usignolo bruno (Catharus fuscescens, cm 19).
Accidentale autunnale molto raro, proveniente dal Nord America,
� simile al tordo di Swainson, ma con parti superiori interamente
di tonalit� ruggine (non solo la coda come nell'Eremita), senza
un chiaro anello perioculare bianco e con solo una macchiettatura
pettorale diffusa. Ha una larga banda alare bianca da sotto. Pu� alzare
e abbassare la coda. Il richiamo � un fischio facilmente
imitabile, discendente.
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Tordo oscuro
(Turdus obscurus, cm 19).
Accidentale autunnale
molto raro proveniente dall'Asia. Il maschio ha la testa, il collo e
il petto grigi
con
evidente sopracciglio bianco, dorso bruno-oliva e fianchi bruno-giallastri.
Femmina e giovani maschi bruni e
gola bianca macchiettata.
Cesena fosca
(Turdus naumanni eunomus, cm 24). Raro accidentale autunnale
proveniente dall'Asia. Nonostante le differenze abbastanza
marcate, la cesena fosca e quella di Naumann sono considerate
sottospecie della stessa specie. Ha una punteggiatura scura e variegata,
sopracciglio bianco evidente, banda pettorale scura, pannello
alare bruno-ruggine (anche sul sottoala), groppone bruno-ruggine scuro, macchiettato.
Il petto ed i fianchi sono pesantemente macchiati. I sessi sono simili. Richiamo: tipo Cesena.
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Cesena di Naumann
(Turdus naumanni naumanni, cm 24). Raro
accidentale autunnale proveniente dall'Asia. Il maschio � bruno-grigio sopra, con
sopracciglio color camoscio, il petto e la coda sono bruno-rossicci,
la femmina � pi� bruna con petto pi� macchiato.
Merlo dal collare

Il merlo dal collare (Turdus torquatus, cm 24) maschio e
nero ma non nero e lucido come il merlo e in particolare le ali
sono pi� chiare. Ha una banda pettorale bianca a mezzaluna,
tipica nell'adulto. La femmina � di tonalit� pi� bruna, con
mezzaluna biancastra con barratura ondulata bruna (talvolta molto
simile al maschio). Il giovane � meno uniforme del giovane Merlo,
con gola camoscio-biancastra e petto nettamente squamato. Muta
alla fine dell'estate. Alcuni individui del primo inverno
sono tutti scuri, sebbene presentino ancora le ali tendenti al
chiaro. E' schivo e circospetto. Durante la migrazione si associa
con altri tordi. Richiamo: tek-tek-tek-tek simili a schiocchi di
lingua. Il canto � sempre semplice e lamentoso. Nidifica in
peccete alpine, sugli alberi o tra i cespugli. Depone
generalmente 2 covate, costituite usualmente da 4/5 uova (pi�
raramente 3/6) deposte a intervalli giornalieri. L'incubazione �
effettuata da entrambi i sessi e dura 13-14 giorni circa. I
nidiacei, nidicoli, restano nel nido per 13-14 giorni circa. Il
merlo dal collare si nutre prevalentemente d'invertebrati (vermi,
insetti, molluschi) e di sostanze vegetali (bacche, frutti) nel
periodo autunno-invernale.
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Merlo
Il merlo (Turdus merula, cm 24) il pi� familiare uccello
di parchi e giardini, facilmente riconoscibile dal piumaggio nero
lucido e dal becco giallo. Nell'arco di tutto l'anno � possibile
sorprenderlo sui prati o tra le aiuole intento a dare la caccia
ai lombrichi.
I giovani e le femmine sono bruni, un adattamento
mimetico perfetto per l'ambiente in cui vivono: fra la lettiera
di foglie e il terreno scuro di boschi e parchi. I maschi adulti
sono completamente neri eccetto che per il becco e l'anello
intorno all'occhio giallo arancio brillante. Come diversi altri
turdidi, il merlo trascorre molto tempo al suolo. In autunno e
inverno, quando vermi e insetti sono difficili da reperire, si
accontenta di frutti e bacche. Disturbato, vola velocemente al
riparo emettendo un "ciac" penetrante e ripetitivo. Nel suo
repertorio vocale � compreso anche un canto scandito da note
lente e flautate. In Italia il merlo � presente come sedentario e
nidificante. In autunno e primavera alcune popolazioni
dell'Europa settentrionale raggiungono il nostro Paese per
svernare. Il processo di inurbamento di questo uccello, un tempo
abitatore schivo e riservato di boschetti, � stato massiccio e
generalizzato e tende tuttora a consolidarsi nelle grandi citt�.
Si differenzia dallo storno per la mancanza di macchie chiare,
per la coda lunga e per l'andatura a balzelli a zampe unite o a
passi svelti seguiti da momenti di immobilit� (non andatura
ondeggiante). Richiami: dei c�ak-ak-ak-ak in serie simili a
schiocchi di lingua. Canta in primavera ed in estete da posizione
esposta, soprattutto all'alba e al tramonto. Il canto � molto
sonoro e piacevole: chiare note flautate, ricadute lente
alternate con note alte e basse, quasi sempre seguite da un
pi� tranquillo e breve
cinguettio. I merli col loro canto ci avvisano dell'arrivo della
primavera nelle fredde albe del tardo inverno. Costruisce un nido
a coppa con sostanze vegetali, tappezzandolo di fango
internamente. In esso depone dalle 2 alle 3 covate (talvolta
persino 4) ciascuna composta di 3/9 uova (generalmente 4/5) che
sono incubate dalla femmina per un periodo di 11/17 giorni. I
piccoli, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori e restano
nel nido per un periodo di 12/19 giorni. I giovani, una volta
abbandonato il nido, sono nutriti dai genitori per altre tre
settimane circa. Chi � cresciuto in campagna ha provato almeno
una volta a raccogliere dei merli dal nido ed a svezzarli. Anche
questa pratica era diffusa un tempo, i merli rappresentavano un
modo per entrare in contatto con l'ambiente, per crescere
imparando. Oggi giorno si sono abituati a vivere in citt� e, per
difendersi delle gazze ladre e delle ghiandaie, hanno imparato a
costruire i nidi sempre pi� vicino all'uomo (anche sui battenti
delle porte dei garage, basta che ci sia una piana). La vicinanza
con gli uomini da dei vantaggi ma ha anche dei costi: i gatti. Il
merlo si nutre di sostanze vegetali e bacche ma � anche
insettivoro, particolarmente nel periodo riproduttivo. Pu�
capitare di vedere nei giardini delle zone urbanizzate un merlo
"penna bianca", si tratta di casi di parziale albinismo.
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Tordo golanera
Il tordo golanera (Turdus ruficollis, cm 23), nidifica
nell'estremo oriente europeo e in Asia, in radure e ai margini di
foreste di conifere in inverno si vede in zone pi� aperte. Raro,
arriva accidentalmente nell'Europa occidentale, soprattutto in
tardo autunno e inverno. Due razze, con maschi facilmente
distinguibili: T r. ruficollis (Tordo golarossa), con
distribuzione asiatica, nella quale il maschio ha petto e gola
bruno-rossicci e coda di tonalit� bruno-ruggine; T r. atrogularis
(Tordo golanera), con distribuzione nell'estremo oriente europeo
e nella Siberia occidentale, nella quale il maschio ha petto e
gola neri e coda nero-brunastra. La femmina e i giovani sono
grigio-brunastri, con petto fittamente macchiettato. Entrambe le
razze (anche il maschio dei Golanera) hanno sottoala
rosso-ruggine. Somigliano alla tordela nel comportamento. Il
canto � simile a quello dei bottaccio.
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Tordo siberiano
Il tordo siberiano (Zoothera sibirica, cm 23) arriva
accidentalmente in Europa dall'Asia. Il maschio � molto scuro con
sopracciglio bianco; la femmina sembra un bottaccio ma con
macchiettatura a squame e sopracciglio evidente. Entrambi i sessi
hanno bande nere e bianche sul sottoala, tipo tordo dorato, e
macchie bianche caudali. I giovani sono simili alle femmine, ma
pi� pesantemente macchiati. Il comportamento � schivo e
riservato. Richiamo: tipo
Bottaccio.
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Tordo migratore
Il tordo migratore (Turdus migratorius, cm 25) arriva
accidentalmente in autunno e inverno in Europa, proviene dal
Nord America. E facilmente riconoscibile dal petto rosso-ruggine,
le parti superiori grigio scuro e l'anello perioculare bianco
evidente. Il giovane � macchiato sul petto, non rosso mattone. Il
comportamento e i richiami sono simili a quelli del Merlo. Le
popolazioni pi� settentrionali svernano regolarmente a sud
(ovviamente in America dove � comune e facilmente osservabile).
E' una specie molto adattabile e frequenta tutti gli ambienti con
un po' di copertura arborea e di terreno scoperto per la ricerca
dei cibo. Il nido � costruito a forma di coppa con materiali
vegetali (erbe, crini, radici) sugli alberi, nei cespugli e
raramente anche sul terreno. Sono deposte da 3 a 6 uova
(generalmente 4) covate per 12-13 giorni esclusivamente dalla
femmina. I nidiacei volano a 14-16 giorni di et� e seguono i
genitori ancora per qualche tempo. Ogni anno sono allevate
usualmente 2 covate. Il cibo � cercato tanto sul terreno, sotto
le foglie e il terriccio, quanto sui rami degli alberi. Esso �
costituito da insetti, vermi, larve e altri invertebrati in
estate; da frutta e bacche in inverno e durante i periodi di
maltempo.
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Tordo sassello
Il tordo sassello (Turdus iliacus, cm 20) � comune nei
boschi montani aperti di betulle all'estremo nord, meno comune a
latitudini inferiori.
In inverno frequenta coltivi, spesso in densi stormi con altri
tordi, e boschi aperti. Ha un sopracciglio evidente, le parti
inferiori striate, fianchi e sottoala sono rosso-ruggine.
Richiamo: gak.
Allarme:
un tritt-tritt-tritt... continuo. Il canto, con varianti locali,
consiste
in una breve serie di note lamentose, di solito discendenti di
tono, seguita da un basso e gracchiante chiacchiericcio. Dagli
stormi nei dormitori durante la migrazione primaverile si pu�
udire un coro ronzante.
Nidifica sugli alberi, tra i cespugli, in cavit�. Il nido � a
coppa, costituito da sostanze vegetali e fango ed �
costruito dalla femmina. Depone generalmente 2
covate, costituite usualmente da 4/5 uova (pi� raramente da 2-8)
che sono incubate dalla femmina per 11/15 giorni.
I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori e
restano nel nido per 10/15 giorni circa. Si nutre d'invertebrati
(vermi, molluschi, insetti) e sostanze vegetali (bacche, frutta).
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Tordo bottaccio
Il
tordo bottaccio (Turdus philomelos, cm 22) � il comune
tordo puntinato, quello che si nutre di lumache e ne spacca il
guscio contro pezzi di roccia o sui bordi dei patio. E' uno dei
migliori cantanti fra gli uccelli europei; il suo canto non �
fluente e grazioso come quello del merlo, ma recupera il
brillantezza e potenza; alcune parti risuonano forti ed eccitate,
i fraseggi corti sono ripetuti due o tre volte in successione. Le
mutazioni climatiche che hanno reso il terreno troppo arido,
hanno creato difficolt� ai bottacci nella ricerca del cibo (i
vermi difficili da raggiungere), causandone una diminuzione
numerica. Lumaconi e pesticidi possono avere influito; in alcuni
luoghi la presenza di questi uccelli � molto pi� scarsa che in
passato. E' meno gregario dei sassello. Le parti superiori sono
brune uniformi, le parti inferiori macchiettate e il sottoala
bruno-giallastro chiaro. Richiamo:
un breve e acuto zit. Canto potente, con note flautate alternate
a note acute, molti elementi sono ripetuti da 2-4 volte a ritmo
tranquillo, in modo molto caratteristico e spesso contiene
imitazioni. Nidifica comunemente in boschi, parchi, giardini,
siepi e in zone aspre con vegetazione, sugli alberi o nei
cespugli, raramente sul terreno. Il nido � a coppa, fatto di
sostanze vegetali con del fango ed � costruito dalla femmina.
Depone in genere 2 covate (talvolta 3, alcune volte addirittura
4)
costituite
usualmente da 4/6 uova (talvolta 3-9), deposte a intervalli
giornalieri. L'incubazione � effettuata dalla femmina,
generalmente a deposizione ultimata, e dura 11/15 giorni circa. I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori e
restano nel nido 12/16 giorni. Il tordo bottaccio si nutre
d'invertebrati (vermi molluschi, insetti, ragni) nonch� di
sostanze vegetali (ciliege, fichi, fragole, mele, pere).
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Tordela
La tordela
(Turdus viscivorus, cm 28) �
poco conosciuta, schiva e circospetta, � meno comune del
bottaccio ma nemmeno rara come si crederebbe. In inverno spesso
frequenta coltivi, di solito in gruppetti (una o due dozzine),
insieme con altri tordi. E' grande, pesantemente macchiata sotto,
con sottoala bianco e parti superiori bruno-grigie uniformi, le
timoniere esterne hanno punte bianche.
La postura a terra � pi� eretta di altri tordi. Il richiamo � un
tipico secco e vibrante zirrrr. Il canto � simile a quello del
merlo, ma mancano le cadute di tono e le note cinguettanti. Non
si unisce ai cori canori dei tordi all'alba e al tramonto, ma
preferisce
cantare nelle giornate assolate. L'allarme � un chiacchiericcio
pi� duro di
quello
della cesena. Nidificante abbastanza comune in boschi, parchi,
giardini e conifere sparse. Nidifica alla biforcazione dei rami,
o tra i cespugli. Il nido � una robusta coppa fatta di sostanze
vegetali ed � costruito dalla femmina. Depone due covate,
costituite generalmente da 4/5 uova (talvolta 3/6) incubate dalla
femmina, a completamento della cova, per 12/15 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori. Restano
nel nido per 12/16 giorni. Volano a circa 20 giorni d'et� e sono
alimentati per un po' dai genitori, anche quando hanno
abbandonato il nido. La tordela si nutre di sostanze vegetali
(frutti, bacche, semi) nonch� d'invertebrati (molluschi, vermi,
insetti).
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Cesena
La cesena (Turdus pilaris, cm 25) � un comune e popolare
visitatore nelle regioni dell'Europa dell'ovest, come la Gran
Bretagna, la Francia e la Spagna. Gli uccelli arrivano numerosi
in autunno, spesso con temperature fredde (sverna comunemente nei
paesi mediterranei), e si sistemano nelle siepi fino a che le
bacche non sono finite. Poi si spostano a ovest dove si nutrono
di vermi che trovano nei campi. Se disturbate, volano sugli
alberi alti o tra le siepi d'arbusti fino a che il pericolo non �
passato, poi ritornano nel campo per proseguire il loro pasto. A
volte, grandi moltitudini sono avvistate mentre si spostano dopo
una nevicata. In estate nidificano nell'Europa centrale, nei
parchi e nei boschi di alte conifere; nel lontano nord nidificano
anche nell'aperta, spoglia tundra. Nidificante comune in Europa
nord-orientale, in parchi e molti tipi di foreste che delimitano
zone aperte. La cesena � tipica del bosco di betulle subalpino.
E' pi� robusta di altri tordi, ma poco pi� piccola della tordela.
E'
un miglior volatore di altri tordi, migra di giorno in grandi
stormi. Volo leggermente ondulato. Testa e groppone sono grigi,
ha una lunga coda scura, il dorso bruno-castano. Il petto �
bruno-giallastro macchiettato � l'addome � chiaro. Il sottoala �
bianco. Il richiamo � costituito da un sonoro e spumeggiante
sciak-sciak e da un sottile e un po' nasale giih. Il canto � un
gracchiare non musicale emesso senza pause mentre vola tra gli
alberi; un duro chiacchiericcio mentre attacca i corvidi.
Nidifica solitaria o in colonie sulle cime degli alberi (lo
smeriglio spesso nidifica in queste colonie nell'estremo nord),
nei boschi di pini, betulle, ontani (molto raramente sul terreno
o in zone rocciose). Depone spesso due covate costituite
generalmente da 5/6 uova (talvolta 3/8) che sono incubate dalla
femmina per un periodo di 11/14 giorni circa. I nidiacei,
nidicoli, sono allevati da entrambi i sessi e restano nel nido
per 12/16 giorni. La cesena si nutre di sostanze vegetali (semi,
frutti, bacche e d'invertebrati (insetti, molluschi, vermi).
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Tordo dorato
Il tordo dorato (Zoothera dauma, cm 28) nidifica
nell'estremo est europeo in
boschi con ricco sottobosco. E' un raro accidentale invernale
dell'Europa occidentale.
Molto
schivo e circospetto, si nasconde tra la vegetazione al minimo
pericolo. Pu� anche volare sulle cime degli alberi e
immobilizzarsi, rendendosi cos� difficilissimo da localizzare
grazie al piumaggio mimetico. Grande e completamente ricoperto di
disegni neri a mezzaluna su base giallastra. Bande nere e bianche
sul sottoala. Volo ondulato.
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Le cince
Le cince (famiglia Paridae) sono
agili acrobati di taglia piccola, con becco corto e dei
caratteristici disegni sul capo. Spesso sono abbastanza
confidenti (nel parco che c'� alle spalle del castello di
Miramare a Trieste, le cincie, in inverno, arrivano a prendere il
cibo dalle mani dei turisti). I sessi sono simili, i giovani
piuttosto simili agli adulti. Normalmente sedentarie, ma in certi
anni molte specie
si spostano a sud o a ovest. Al di
fuori del periodo riproduttivo si vedono in stormi misti,
talvolta anche
con picchi muratori, rampichini e
regoli. Frequentano volentieri mangiatoie, particolarmente in
inverno. Vivono soprattutto in boschi ma alcuni si trovano
anche in parchi e giardini di citt�. Tutti nidificano in buchi
alcune specie utilizzano cassette-nido. Covate variabili tra 5 e
16 uova, bianche macchiettate di rosso. 9 specie.
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Cincia bigia
La cincia bigia (Parus
palustris, cm 12) nidificante comune in boschi decidui e misti,
boschetti fitti e giardini trascurati. Nidifica in buchi naturali
su alberi o in cassette-nido. Tende a non unirsi a stormi misti;
molto sedentaria, si vede soprattutto in coppie. Fa incetta di
semi e spesso si vede nel sottobosco.
Assomiglia alla bigia
alpestre
(� quasi indistinguibile),
ma il vertice nero � lucido e le ali sono di colore uniforme,
senza
pannello
bianco. Guance non candide.
I giovani sono quasi impossibili da
distinguere sul campo da quelli della bigia alpestre. La
differenza pi� significativa tra le due specie sta nel canto.
Tipici della cincia bigia sono brevi e dirompenti pic-ci� e
chiari ciiu pastosi, tipo cinciarella. Canto molto variabile, ma
sempre con rapide serie di note piene e sonore.
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Cincia bigia alpestre
La cincia bigia alpestre (Parus montanus, cm 12) nidifica
comunemente in foreste miste e di conifere al nord, in zone
montuose e betulleti subalpini. Di solito scava la buca del nido
in tronchi marcescenti. In inverno si unisce a stormi misti di
cince. Si differenzia dalla bigia per i richiami, per un pannello
alare biancastro formato dai margini chiari delle remiganti
secondarie e per il vertice nero opaco. La razza britannica P. m.
kleinschmidti ha fianchi color camoscio, la razza della
Fennoscandia e della Russia settentrionale, P. m. borealis, � pi�
grande, pi� chiara e ha guance candide. I giovani sono
praticamente non distinguibili sul campo da quelli della bigia.
Il richiamo pi� caratteristico � un tii-tii ciei ciei, con i due
suoni finali enfatizzati e aspri. Il canto � una serie di tiu tiu
tiu. triste e ben articolato (ricorda il Lu� verde). Talvolta una
breve frase rapida, allegra e chiocciante.
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Cincia dalmatina
La
cincia
dalmatina (Parus lugubris, cm 13,5) nidifica in Europa
sud-orientale, in boschi decidui (spesso querceti) e in zone
montuose. E' grande, ha il becco robusto e ricorda la
cinciallegra nell'aspetto. Il piumaggio in apparenza � poco
curato. Grande bavaglino e cappuccio esteso nero-brunastro opaco
(pi� bruno nellefemmine). Non � gregaria ed � pi� schiva di altre
cince. Uno dei richiami � da codibugnolo, zrii-zrii-zrii, acuto e
raspato, un altro ricorda molto il chiacchiericcio della passera
oltremontana.
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Cincia siberiana
La cincia siberiana (Parus cinctus, cm 13) nidifica in
modo sparso nelle foreste di
conifere dell'estremo nord e nei boschi di betulle subalpini.
Fianchi giallo-ruggine (meno evidenti in estate), il cappuccio �
bruno smorto ed ha un grande bavaglino nero. Ha il piumaggio pi�
cotonato di altre cince (eccetto la cincia azzurra). Richiamo pi�
comune: un veloce tii-tii teiii teiii, nel quale le ultime
sillabe non sono cos� enfatizzate come nella bigia alpestre.
Canto sottile e raspato.
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Cincia dal ciuffo
La cincia dal ciuffo (Parus cristatus, cm 12) raramente si
sposta dalla zona boscosa dove � nata e vi trascorre tutta la
vita. E' limitata quasi interamente a pini o altre conifere.
E'
un uccello comune e facilmente scovabile nelle foreste antiche
della Scozia e nei boschi sui lati dei Pirenei (nell'Europa
continentale, � visibile in foreste miste), avvistabile quando,
per nutrirsi, si sposta sulle piante pi� giovani alle estremit�
di lande e brughiere. In alcune zone, durante l'inverno,
raramente si nutre dalle mangiatoie per uccelli, ma serve
comunque pazienza per poterla vedere da vicino, � facilmente
confondibile nel fitto fogliame. E' facilmente riconoscibile
per via della cresta ben evidente.
Ha
un disegno bianco e nero sulla testa in tutti i piumaggi ed i
sessi sono simili. Talvolta si unisce a cince more. Il richiamo �
un trillo musicale (ricorda un po' il verso dello zigolo delle
nevi). Nidifica in foreste di conifere, soprattutto di pino, nei
buchi degli alberi vecchi e in cavit� varie. Depone generalmente
una sola covata (talvolta anche 2) costituite usualmente da 4/8
uova (pi� raramente fino a 11) che sono incubate dalla femmina,
alimentata dal maschio, per un periodo di 13/18 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori e
trascorrono 17/21 giorni nel nido. La cincia dal ciuffo si nutre
soprattutto d'invertebrati e semi (particolarmente quelli di
conifere).
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Cinciarella
La
cinciarella (Parus caeruleus, cm 12) � un comune visitatore di
mangiatoie piene di noccioline, semi di girasole e scarti di cucina,
assieme alle cinciallegre con le quali viene frequentemente
scambiata. Per ogni paio di paridi visti assieme vicino ad una
mangiatoia, ce ne saranno sicuramente altri 10 o 20 che visitano il
giardino durante il corso della giornata. Le cinciarelle sono
vagabonde, specialmente d'inverno, gli stormi sono larghi ma
dispersivi, a volte con altre piccole specie mischiate a loro;
coprono un'ampia zona mentre si muovono fra giardini e boschi. Si
tengono in contatto con richiami costanti. Le parti inferiori sono gialle come nella
cinciallegra, ma ha un cappuccio azzurro intenso circondato di bianco
ed � di dimensioni minori. Le ali e la coda sono azzurre.
In estate i giovani hanno guance gialle e cappuccio vercle-grigio. Si sposta tra rami e tronchi muovendosi in modo tipico
"da cincia", raramente si vede a terra. Ha un comportamento
aggressivo nei confronti di altre cince alle mangiatoie invernali. Il
canto � di due note sottili seguite da un
trillo cristallino. Al di fuori
del periodo riproduttivo spesso
frequenta canneti. Nidifica comunemente in boschi decidui (anche misti), parchi e giardini,
nelle cavit� degli alberi o in
buchi vari nei muri.
Depone in genere una covata
(talvolta 2) costituita usualmente da 7/12 uova (talvolta 5/16) che
sono incubate dalla femmina, alimentata dal maschio, per un periodo
di 12/16 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i
genitori e restano nel nido per 15/23 giorni circa. La cinciarella si
nutre d'invertebrati (insetti, loro larve e uova), semi vari,
talvolta bacche.
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Cincia
azzurra
La
cincia azzurra (Parus cyanus, cm 13) nidifica nell'Europa orientale,
in boschi decidui e misti, soprattutto intorno a laghi e lungo fiumi.
Arriva accidentalmente in Europa centrale e occidentale. In inverno
spesso frequenta i canneti. E' molto bianca e il piumaggio � cotonato,
la coda
� piuttosto lunga. Si distingue dalle cinciarelle atipiche chiare per
la gola
tutta bianca, bianco sulla coda e larghe barre alari bianche,
particolarmente evidenti in volo.
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Cincia mora
La cincia mora (Parus ater, cm 13)
� uno dei pi� piccoli uccelli europei, non molto pi� grande di un
regolo, � un grande acrobata, si nutre sia appeso a testa in gi�
sulla punta estrema del pi� sottile ramoscello, che picchiettando su
robuste pigne, o rubando una nocciolina da un cesto. La maggior parte
delle cince si nutrono dalla mangiatoia, la cincia mora invece prende
il cibo e vola via, per cibarsene in pace o per seppellirlo. Queste
scorte le forniscono una riserva per l'inverno. Soprattutto � una specie
che vive nelle foreste di conifere, ma abbastanza comune in giardini e boschi decidui.
La densit� numerica risente delle annate di abbondanza di cibo degli
abeti.
Al
di fuori dei periodo riproduttivo si unisce ad altre
cince.
Ha la testa nera con guance bianche e macchia nucale bianca, le parti inferiori
sono sfumate di color camoscio. La coda � piuttosto corta.
Nidifica in cavit� d'alberi e di muri, raramente anche sul terreno,
in vecchie tane di topo. Depone due covate generalmente costituite da
7/9 uova (talvolta 12) che sono incubate dalla femmina, a sua volta
alimentata dal maschio, per un periodo di 14/18 giorni. I nidiacei,
nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori, aprono gli occhi
all'et� di 7/8 giorni, lasciano il nido a 16/19 giorni circa. Saranno
indipendenti dopo altre due settimane. La cincia mora si nutre di
cereali, di semi di conifere e di altri alberi, nonch�
d'invertebrati.
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Cinciallegra
La cinciallegra (Parus major, cm 14)
� un piccolo uccello leggero (taglia di un passero), ma con l'audacia
e l'aggressivit� di un uccello pi� grande. Tende a dominare la
mangiatoia e se ne va solo se � minacciata da un picchio o da degli
storni. Nel bosco abita in alberi maturi ma spesso si nutre attorno
alla base dei tronchi, in cespugli e su foglie morte nel terreno
sottostante. E' pi� furba della cinciarella nel raccogliere noci e
bacche, picchiettandoli sui tronchi per aprirle in due, ma �
meno brava come acrobata. Ha un grande, vertice nero lucido,
le guance bianche e la banda nera al centro delle parti inferiori gialle,
pi� larga e pi� nera nel maschio che nella femmina, particolarmente
sull'addome. In estate il giovane ha le guance giallastre senza bordo
inferiore nero. Spesso si incontra in stormi misti di cince.
Richiami innumerevoli e di solito pi� potenti di quelli delle altre
cince. Il canto � molto
tipico: una serie penetrante di tii-te tii-te-tii-te... o un trisillabico tii-tii-tu tii-tii-tu tii-ti-tu.
Nidifica
nei buchi degli alberi e dei muri; come le altre cincie o le altre
specie che nidificano in cavit�, occupa facilmente, i nidi
artificiali a cassetta. Depone una covata (talvolta 2) costituita
generalmente da 8/13 uova (talvolta 7/5) incubate dalla femmina,
alimentata dal maschio, per 13/14 giorni circa. I nidiacei, nidicoli,
sono allevati da entrambi i genitori; lasciano il nido a 16/22 giorni
e sono indipendenti in 24 settimane. La cinciallegra si nutre
d'invertebrati, semi, bacche, cereali.
Un consiglio: se decidete di
piazzare una casetta nido, orientate l'entrata verso sud, e pulite
bene la casetta non appena la prima covata � uscita, la coppia
torner� a breve a ricostruire il nido e a deporre le uova per la
seconda covata.
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Codibugnolo
Il codibugnolo (Aegithalos caudatus, cm 16) � strettamente
affine alle cince. In inverno si pu� unire a stormi misti di
cince, ma sta sempre in gruppetti, ha la coda molto lunga. La
razza delle nostre latitudini, A. c. rosaceus, ha la testa bianca
con una larga striscia nera sopra l'occhio, scapolari, groppone e
bassoventre con sfumatura camoscio-rosata, pannelli alari
biancastri. Il giovane ha le guance scure, poco rosa e la coda
pi� corta. Gli
adulti
della razza A. c. caudatus, dell'Europa nord-orientale, hanno la
testa completamente bianca, le ali pi� bianche e sono in generale
pi� chiari. Forme intermedie si incontrano ne'Europa centrale e
settentrionale. Quelli spagnoli sono molto scuri, hanno la stria
laterale nera sulla testa, toni vinati sui fianchi e dorso quasi
tutto nero; la coda relativamente corta. Assomiglia alle cince
nelle abitudini, ma raramente visita le mangiatoie.
Richiami un secco tsirr (tipo scricciolo), dei metallici titt e
anche un trisiiiabico srii-srii-srii di tono alto. Costruisce un
nido caratteristico alla biforcazione dei rami degli alberi o su
cespugli. Alla costruzione lavorano sia il maschio che la femmina
(pare anche pi� individiu).
Il
nido che ne risulta � un ammasso ovoidale fatto di muschio,
licheni, sostanze vegetali con un'apertura nella parte superiore.
Per costruirlo la coppia pu� impiegare circa tre settimane. In
esso sono deposte 8/12 uova (talvolta 5/16) che sono incubate
prevalentemente dalla femmina, nutrita dal maschio, per 12/14
giorni. I nidiacei, nidicoli, lasciano il nido dopo 14/18 giorni
di et�. Il codibugnolo compie spostamenti erratici (pattuglie)
anche in gruppi di 50 individui che, durante gli spostamenti, si
tengono in continuo, chiassoso, contatto vocale e in costante
allarme. Si nutre d'insetti, larve, ragni e altri invertebrati.
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Basettino
Il
basettino (Panurus biarmicus, cm 16,5) assomiglia alle cince
per molti aspetti, ma � classificato nella famiglia dei garruli.
Tra tutti i piccoli uccelli europei, pochi hanno un habitat
ristretto come il basettino. Solo se il numero di abitanti �
troppo elevato rispetto alla disponibilit� del cibo alcuni di
loro devono spostarsi alla ricerca di cibo in posti inusuali
diversi dal canneto. Solitamente nidificano nello spesso fogliame
alla base delle canne e si nutrono con semi di canna caduti o di
cime fiorite, spesso dondolando nella brezza. Possono essere
difficilmente avvistati in un giorno di vento quando stanno
vicino alla base delle canne, ma possono anche volare bassi e
veloci attraverso la distesa di canne. Di solito il loro canto li
tradisce: una variet� di rumori simili a un rumore metallico e
allo schioccare di baci. Si trova in maniera sparsa nei maggiori
canneti dell'Europa centrale e meridionale. E' in incremento e in
espansione nell'Europa nord-occidentale. In estate si nutre
d'insetti, in inverno di semi di canne. E' color camoscio e
cannella, con la coda morto lunga. Il maschio ha un distinto
mustacchio e sottocoda nero, caratteri assenti nelle femmine e
nei giovani. il giovane ha le redini scure (non presenti nelle
femmine), il centro del dorso ed i lati della coda sono scuri. E'
molto attivo, arrampicatore di canne con movimenti a saltelli,
spesso a bassa altezza. Volo debole con battiti molto rapidi, di
solito sopra i canneti. In autunno si vede per� in volo alto in
densi stormi per spostarsi di poco o talvolta
per migrare. Al di fuori della stagione riproduttiva
si
vede quasi esclusivamente in stormi. Nidificano solo nelle canne,
e se possono vivono l� tutta la loro vita, costruisce un nido a
coppa con materiale vegetale, opera dei due pertners. Depone due
covate, talvolta tre, costituite generalmente da 5/7 uova
(talvolta fino a 12). Le uova sono incubate da entrambi i sessi
per un periodo di 12/13 giorni circa. I nidiacei, nidicoli, sono
allevati da entrambi i genitori e restano nel nido per 9/12
giorni. In estate si nutre di
insetti che reperisce sui giunchi, mentre d'inverno si ciba dei
semi. Questo cambiamento nell'alimentazione � indotto da un
adattamento di natura psicologica. Se in primavera,
dopo
un periodo di clima mite, le condizioni cambiano improvvisamente
con l'arrivo del gelo, i basettini vanno incontro a seri
problemi. Se si sono gi� adattati a una dieta a base d'insetti,
molti periranno di stenti perch� ormai incapaci di digerire i
semi, peraltro ancora molto abbondanti. Nonostante ci� le perdite
si integrano rapidamente. Fra il 1965 e il 1977 in Europa
occidentale e centrale si rivers� un incredibile numero, di
basettini dai Paesi Bassi, dove il numero della specie crebbe
vertiginosamente nelle vaste estensioni lacustri nelle aree
bonificate dell'Usselmeer. Dopo che i canneti scomparvero per
fare posto alle coltivazioni, il numero dei basettini torn� a
diminuire.
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Pendolino
Il pendolino (Remiz pendulinus, cm 11) � piccolo,
somigliante alle cince nel comportamento. Localmente comune in
boschetti costieri e in boscaglie, o vicino a canneti.
Attualmente in espansione verso nord-ovest. Ha una mascherina
nera sulla faccia nell'adulto. Il maschio con dorso bruno-castano
vivace, la femmina con dorso pi� bruno-giallastro. Il giovane non
ha la mascherina e ha la testa color sabbia. Il canto �
tranquillo ed emesso per brevi periodi, piuttosto simile a quello
della cincia mora. Costruisce un caratteristico nido fatto di
erba, foglie,
licheni
e muschio a forma pendolare appeso ai rami degli alberi, spesso
sull'acqua.
La costruzione dei nido, fatta da
entrambi i sessi, dura circa 2 settimane. Depone una covata
(talvolta occasionalmente 2) costituita generalmente da 6/8 uova
(talvolta 5/10) che sono incubate dalla femmina per un periodo di
13/14 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i
genitori e restano nel nido per 16/18 giorni. Restano poi
raggruppati in famiglia per diverse settimane. Si nutre
d'invertebrati (insetti, ragni) ma anche di semi.
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Picchi muratori
I picchi muratori (famiglia Sittidae)
hanno taglia piccola, con becchi lunghi e appuntiti che usano per
piluccare
gli insetti dalle fessure. Hanno la
testa grossa, la coda corta ed i
piedi robusti con i quali possono arrampicarsi e scendere
verticalmente su alberi o pareti.
Sono molto agili, si muovono anche a testa in gi�, cosa che non
sono in grado di fare n� i rampichini n� i picchi. Un piede �
tenuto molto in avanti, cosicch� l'uccello sembra sospeso su di
esso. Al di fuori della stagione riproduttiva si uniscono spesso
alle cince. I richiami sonori sono tipici. Il volo � a scatti e
ondulato. I sessi sono simili. Nidificano in cavit� d'albero o
fessure rocciose, covate di 5-7 uova, bianche macchiettate di
rosso.
4 specie.
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Picchio muratore
Il picchio muratore (Sitta europaea, cm 14) frequenta i
giardini (dove � comune) e si stabilisce come uno dei favoriti al
cesto delle noci. E' un uccello pieno di carattere, nervoso, che
sobbalza, saltella e scivola, appendendosi alla mangiatoia o al
cesto per qualche momento per poi volare via basso e veloce.
Lontano dai giardini, � un uccello di bosco che si foraggia basso
fra le foglie e i rami caduti, o persino al suolo, come anche
sulle alte cime degli alberi. Visita regolarmente le mangiatoie
nei mesi invernali.
Ha
un profilo tipico, con becco appuntito, coda corta e postura
rannicchiata. Si arrampica con il capo in avanti sui tronchi. Il
dorso � grigio-azzurro, ha una lunga striscia nera sull'occhio.
Le parti inferiori dell'adulto sono di colore variabile: da
bianche nella razza S. e. europaea (Fennoscandia, Russia settentrionale),
a bruno-rossiccio chiaro nella S. e. caesia (Europa occidentale).
Si incontrano forme intermedie. Fianchi del maschio rosso-castano
caldo, della femmina bruno-ruggine meno marcato. Non tambureggia
come i picchi, ma picchietta spesso su noci e semi di vario tipo
per aprirli. Ha diverse voci tipiche molto sonore. Richiamo
comune: un acuto ed enfatico siit, siit. Allarme: un eccitato
tuitt-tuitt-tuitt-tuitt. Canto sonoro, musicale e fischiato.
Nidificante abbastanza comune in boschi decidui maturi, parchi e
giardini, nelle cavit� degli alberi. Ha la curiosa
abitudine di spargere fango e terra bagnata intorno all'entrata
della cavit� che conduce al nido, probabilmente per ridurre il
buco ed evitare l'ingresso di uccelli pi� grandi o donnole. Il
nido � costruito principalmente dalla femmina. Depone una covata
(occasionalmente 2) costituite generalmente da 6/9 uova
(raramente 4/13) deposte a intervalli giornalieri. L'incubazione
� fatta dalla femmina, inizia quando la deposizione � completa e
dura 23-25 giorni; i nidiacei sono allevati da entrambi i
genitori. li picchio muratore si nutre prevalentemente
d'invertebrati, ma anche di sostanze vegetali (semi). Una
curiosit�: in Croazia mi � capitato di vederne uno a pochi passi
da una panchina in un parco, accettava il cibo dai turisti.
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Picchio muratore corso
Il picchio muratore corso (Sitta whiteheadi, cm 12)
nidifica in Corsica in pinete montane. Sembra un piccolo picchio
muratore, ma si notano i tipici disegni sul capo con vertice e
nuca neri e sopracciglio bianco netto. La femmina e il giovane
sono pi� scuri, ma con gli stessi disegni. Il comportamento � da
picchio muratore, ma � comunque piuttosto schivo. Scava egli
stesso il buco del nido negli alberi. Il richiamo � nasale e
sommesso, il canto ha chiare note in serie veloci e accelerate.
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Picchio muratore di
roccia
Il picchio muratore di roccia (Sitta neumayer, cm 15)
nidifica in Europa sud-orientale sui versanti rocciosi e montagne
con cespugli sparsi. Sembra un picchio muratore grande e chiaro,
ma non ha le macchie bianche caudali di quest'ultimo e ha il
becco relativamente pi� lungo. Gli assomiglia nei movimenti e
nella postura, si arrampica sulle pareti anzich� su alberi.
Nidifica sulle pareti a picco, dove cementa con del fango il nido
voluminoso. E' molto loquace, ha diversi richiami alti e forti.
Il canto � trillato e sonoro.
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Picchio muratore di
Kr�per
I
picchio muratore di Kr�per
(Sitta krueperi, cm 12) nidifica in Europa localmente nel sud-est
della Grecia, in pinete montane. Strettamente affine al corso e
piccolo come quest'ultimo. Il vertice � nero lucido (il nero non
raggiunge la nuca), ha la striscia nera sull'occhio e il dorso �
grigio-azzurro come il Corso, ma la faccia � pi� chiara e ha una
macchia bruno-rossiccia sul petto. Il richiamo � molto simile al
corso. Il canto � un trillo acuto, piuttosto simile a quello
della cinciarella.
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Picchio muraiolo
Il picchio muraiolo (famiglia Tichodromadidae) � di
piccola taglia, con colori vivaci e ali arrotondate. Vive in zone
rocciose montane. E' uno stretto affine dei picchi muratori, ma
con becco ricurvo e comportamento simile a quello dei rampichino.
Costruisce nidi massicci in fessure rocciose. Covate di 4-5 uova,
bianche macchiettate di rosso. Unica specie.
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Picchio muraiolo
Il picchio muraiolo (Tichodroma
muraria, cm 16) non � propriamente elusivo, ma ha abitudini
piuttosto ritirate. E' possibile avvistarlo mentre vola in alto
nel cielo o mentre si arrampica sui fianchi di una roccia
scoscesa agitando le ali. Quando � in cerca di cibo, insetti e
ragni, scuote continuamente le ali lasciando intravedere il rosso
carminio e le grosse macchie bianche sulle primarie. In inverno
il picchio muraiolo si spinge a quote inferiori, dove � possibile
sorprenderlo sui muri di pietra delle baite, sulle pareti dei
campanili o sui muretti a secco delle rovine. E' localizzato in
alta montagna, oltre il limite delle nevi e parrebbe pi� comune
nella parte orientale dell'areale. Movimenti di pi� vasto raggio
sono molto rari.
E'
inconfondibile, ha il becco lungo e ricurvo, le parti superiori
grigie, le parti inferiori nere in estate e grigie chiare in
inverno. La femmina ha comunque una macchia nera sulla gola in
estate. Le ali sono splendide, larghe con grandi pannelli rossi e
macchie bianche. Il volo � tipicamente sfarfallante. Si arrampica
su pareti alla ricerca d'insetti, aprendo e chiudendo le ali e
non utilizza la coda come appoggio come un rampichino. Il
richiamo � sottile e pigolante. Il canto consiste in parte in
serie indistinte di cinguettii e in parte in note
forzate, ripetute nello stesso modo molte volte di seguito. Una
coppia pu� occupare un territorio molto esteso, che in estate si
espande oltre il limite della vegetazione arborea.
Nidifica
nelle cavit� delle rocce sulle Alpi, tra i 1000 e i 2500 m di
quota (ma sono stati rinvenuti nidi anche a soli 350 m). La
femmina costruisce un nido a coppa di sostanze vegetali, vi
depone una sola covata, costituita generalmente da 4 uova
(talvolta 3-5), che sono incubate dalla essa sola per un periodo
di 18/19 giorni circa. I nidiacei, nidicoli, sono alimentati da
entrambi i genitori per circa 21-26 giorni.
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Rampichini
I rampichini (Famigha
Certhiidae) sono piccoli, con zampe corte, marezzati di bruno,
con becchi sottili ricurvi che utilizzano per cercare insetti
sulla corteccia degli alberi, arrampicandosi a spirale partendo
dalla base. Di solito si vedono da soli e sono molto attivi. Il
nido � costruito in fessure o cavit� (spesso dietro a lembi di
corteccia staccati). Covate di 5-7 uova, bianche macchiettate di
rosso.
2 specie.
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Rampichino alpestre
Il
rampichino alpestre (Certhia
familiaris, cm 13) si pu� vedere mentre si arrampica su un
tronco o un ramo di un albero, dalla base all'estremit�,
esplorando accuratamente la corteccia col sottile becco ricurvo
alla ricerca d'invertebrati e larve di cui si ciba. Per risalire
il tronco in questo modo, le penne timoniere centrali della coda
sono particolarmente rigide e resistenti per offrire un sostegno
come nei picchi. In Europa vive un'altra specie molto simile: il
rampichino (sotto). E' quasi impossibile distinguere con certezza
i due uccelli dal piumaggio: entrambi presentano strie brune
nelle parti superiori, sono bianchi in quelle inferiori e hanno
striature chiare sulle ali
Il
rampichino alpestre ha sopracciglio chiaro pi� distinto,
soprattutto di fronte agli occhi e sopra le redini, che pu�
congiungersi appena sopra la base del becco, il becco in media �
un po' pi� corto rispetto al rampichino che � generalmente
brunastro sui fianchi e bianco sporco (e non candido come quello
alpestre) inferiormente. Il rampichino alpestre vive nei parchi e
nei vecchi boschi decidui. Al di fuori della stagione
riproduttiva, spesso si unisce a stormi erranti di cince.
Talvolta in inverno forma piccoli gruppi che trascorrono le notti
pi� fredde all'interno di cavit�. Nell'Europa meridionale, dove
si sovrappone all'areale del rampichino, predilige boschi
conifere a quote maggiori.
Canto acuto e sottile, di tono
basso, chiaro e accelerato, che cade di tono alla fine e termina
con un breve melodioso gorgheggio tipo Lu� grosso.
Nidifica abbastanza comunemente
in boschi, parchi e giardini con piante mature, sia decidue sia
conifere. Il nido � costruito
con steli d'erba, radici e
muschio, da entrambi i sessi, in una spaccatura del tronco e dei
rami degli alberi, spesso in una fessura tra la corteccia. Sono
allevate due nidiate ogni anno. La covata si
compone
solitamente di 6 uova (da 3 a 9) incubate esclusivamente dalla
femmina per 14-15 giorni.
I pulcini, nidicoli, sono
accuditi da ambedue i membri della coppia e volano all'et� di
14-16 giorni.
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Rampichino
Il rampichino
(Certhia brachydactyla, cm 13) nidifica nell'Europa
centromeridionale, in boschi, parchi e giardini con piante
decidue mature, di solito a quote minori dell'alpestre, in
particolare nella parte meridionale dell'areale. Molto simile a
quest'ultimo, ma un po' pi� scuro, con tono meno ruggine sopra e
bruno pi� chiaro sui fianchi. In mano di solito si distingue per
l'unghia posteriore pi� corta. Il becco, in media, � leggermente
pi� lungo. Il canto, di tono pi� lamentoso (tipo cincia mora) di
quello dell'alpestre, � una breve e chiara frase un po' a scatti,
con le note finali che si alzano leggermente di tono.
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Astrildidi
Gli astrildi (famiglia Estrildidae) sono piccoli, sociali,
diffusi in Asia meridionale, Australia e Africa. Una specie, il
bengalino comune, si � stabilito localmente in alcuni paesi
d'Europa con una popolazione
selvatica probabilmente derivata da fughe dalla cattivit�.
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Bengalino
comune
Il bengalino comune (Amandava
amandava, cm 10) maschio presenta una colorazione abbastanza
vivace: rossastra con le ali marroni, la coda scura, delle
macchiette bianche sul corpo, il becco rossastro. La femmina
presenta una colorazione pi� smorta: grigio marrone con coda
scura e becco rossastro. Entrambi i sessi hanno una macchia
perioculare nerastra. Vivono in foreste, zone palustri, canneti e
corsi d'acqua. E' un uccello molto utilizzato nel
commercio, come gran parte degli Astrildildi, si pu� trovare in
tutti i negozi d'animali, in varie colorazioni. E' facile
da allevare e molto prolifico. Originariamente diffuso in Asia
sud-orientale,
si � stabilito in Spagna, Francia, Germania, Italia e altri paesi
europei, con una popolazione selvatica probabilmente derivata da
fughe dalla cattivit�.
Si nutre di sostanze vegetali.
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Passeri
I passeri (famiglia Passeridae)
sono piccoli,
bruni, grigi e neri,
con becco spesso e zampe piuttosto corte, hanno un aspetto
paffuto. In alcune specie i sessi sono uguali. Sono sociali,
perlopi� coloniali, sono granivori e si nutrono sul terreno.
Nidificano in buchi, cavit� o costruiscono nidi a cupola su
alberi e cespugli. Non sono abili cantori. Il fringuello alpino
appartiene a questa famiglia, 6 specie.
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Passera oltremontana e
Passera d'Italia
In
merito alla
Passera oltremontana (Passer domesticus, cm 14,5) occorre
fare chiarezza: i testi oggi in commercio sono in gran parte
tradotti da libri anglosassoni e quindi chiamano passera
domestica quella che noi italiani chiamiamo passera oltremontana,
che � diversa dalla nostra Passera domestica (italica).
Distinguerle � semplice perch� la passera oltremontana (quella
che gli inglesi chiamano domestica) maschio ha la testa grigia,
la nostra "domestica" italica ha la testa bruna-rossiccia.

La passera oltremontana � strettamente associata agli
insediamenti umani, nidifica comunemente intorno alle fattorie,
in citt� e paesi. E' sociale al punto di prendere il cibo
addirittura sui tavolini dei bar o dei chioschi nei luoghi
turistici, alcuni individui "pionieri" si avvicinano furtivamente
e sono seguiti a breve da altri pi� sfacciati. Si riunisce in
siepi e cespugli in stormi chiassosi che si spostano in un corpo
unico, diretti e sicuri. Il maschio ha il vertice grigio,
le tempie sono bruno-rossicce e ha un grande bavaglino nero che
ostenta con fierezza nelle frequenti baruffe coi simili (i
soggetti con pettorina pi� estesa dominano quelli con la macchia
pi� piccola). Il groppone � grigio. La femmina e il giovane sono
pi� uniformi e dai colori smorti, con striscia sull'occhio
bruno-giallastro chiaro.
Nella razza P. d. italiae,
passera d'Italia,
che vive in Italia, in Corsica e a Creta, il maschio ha
vertice bruno-rossiccio anzich� grigio e guance bianche come
la passera sarda, con la quale si ibrida nel Sud Italia. I
richiami sono semplici e sonori. Sono uccelli molto diffusi ma in
calo a causa delle modificazioni che ha subito la campagna negli
ultimi decenni (meccanizzazione e trattamenti). La diminuzione
numerica � dovuta anche al diverso modo di costruire le
abitazioni e alla diminuzione delle piccole stalle e dei piccoli
allevamenti d'animali di bassa corte in campagna. Anche la
passera d'Italia � molto urbanizzata e si avventura sui tavolini
dei bar per prendere alcune briciole, se la porta di un pubblico
esercizio � aperta, possono anche entrare all'interno. Nidifica
sotto le tegole, in buchi, cavit�, ecc. Pu� anche costruire nidi
all'aperto, grandi ed a cupola fatti di sostanze vegetali. Depone
tre covate, costituite generalmente da 3/5 uova (pi� raramente
fino a 8) che sono incubate dalla femmina, appena finita la
deposizione, per un periodo di 11-14 giorni. I nidiacei,
nidicoli, sono alimentati dai genitori principalmente con insetti
e restano nel nido per 15 giorni circa.
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Passera sarda
La passera sarda (Passer hispaniolensis, cm 14,5) nidifica
nell'estremo sud-est europeo, in Spagna, Asia Minore e parte del
Nord Africa, soprattutto in zone aperte, senza connessione netta
con insediamenti umani, spesso su alberi frangivento, in popolose
colonie con molti nidi sullo stesso albero. Pu� anche nidificare
in nidi di cicogne. Sembra essere un migratore, almeno nella
parte nord dell'areale, grandi stormi si possono spostare durante
i periodi migratori. Il maschio � facilmente distinguibile dalla
passera oltremontana per via del bavaglino nero che � pi� largo,
la striatura pesante sui fianchi e sul dorso, le guance
bianco-grigiastre, vertice bruno-castano. L'estensione del nero �
variabile ma � di solito maggiore che nell'oltremontana, alcuni
individui sono molto simili alla passera d'Italia. La femmina
giovane di solito non � distinguibile da quest'ultima, ma in
media hanno il becco pi� massiccio, l'addome pi� biancastro e, in
alcuni, strisce pi� marcate sul petto. Richiamo e canto simili a
quelli dell'oltremontana, ma pi� potenti e profondi.
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Passera mattuggia
La passera mattugia (Passer montanus, cm 14) � un uccello
che, come lo storno, vive volentieri vicino all'uomo ma vive
altrettanto bene lontano dagli insediamenti urbani. Pi�
piccola e slanciata dell'oltremontana, ha il vertice
bruno-castano, piccolo bavaglino nero, macchietta nera sulla
guancia e colore complessivo bianco sporco. I sessi sono
uguali. I richiami sono simili a quelli dell'oltremontana, ma pi�
aspri e chiari. Canto composto di note ripetute. Essendo meno
legata agli insediamenti urbani, pu� anche nidificare nei boschi
(utilizza anche cassette nido), in parchi, giardini e aree
agricole in generale,
in cavit� di alberi e di muri, dove costruisce un nido rozzo,
arrotondato, fatto di sostanze vegetali. Depone 2 o 3 covate,
costituite generalmente da 4/6 uova (pi� raramente da 2/9), che
sono incubate da entrambi i sessi per un periodo di 11-14 giorni
circa. I nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori
e restano nel nido per 12-14 giorni circa. L'alimentazione �
costituita da semi, grano, invertebrati vari (insetti, ragni).
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Passera
lagia
La passera lagia (Petronia petronia, cm 14) assomiglia alla femmina dell'oltremontana.
Ha un largo sopracciglio chiaro, striscia piuttosto chiara sul vertice e banda caudale biancastra
(evidente soprattutto in volo).
Ha una macchietta gialla sul petto, visibile soprattutto quando rigonfia le penne.
E' molto pi� attiva dell'oltremontana, con la quale si pu� associare. Di solito si
vede in stormi lassi. Diversi brevi richiami, emette
anche un tipico piiu-ii molto dolce. Nidifica localmente in
Europa meridionale, in zone rocciose e coltivate, talvolta in
rovine all'interno di citt�
o in buchi negli alberi di piantagioni. Depone una covata
(talvolta 2) costituita generalmente da 5/6 uova (talvolta 4/8)
che sono incubate per un periodo di un paio di settimane circa. I
nidiacei sono nidicoli, restano nel nido circa 21 giorni e sono
allevati da entrambi i genitori. L'alimentazione della passera
lagia � costituita da semi, grani e invertebrati.
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Passera lagia del Caucaso
La passera lagia del Caucaso (Petronia brachydactyla, cm 14)
nidifica
nel Caucaso e in Asia Minore in zone desertiche. Assomiglia a una
femmina chiara di oltremontana, con macchie bianche sulla punta
della coda. Ha il sopracciglio meno evidente della lagia e la
testa � pi�
uniforme.
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Fringuello alpino
Il fringuello alpino (Montifringilla nivalis, cm 18) al di fuori della stagione
riproduttiva lo possiamo incontrare, spesso in piccoli stormi,
durante le nostre passeggiate sui sentieri nei pressi delle
vette. In inverno scende
a quote minori. In Italia � forse migratore regolare. In tutti i
piumaggi si distingue dallo zigolo delle nevi per la testa grigia
(ma i giovani di zigolo delle nevi in luglio-agosto hanno
la testa grigia). Il maschio in estate ha un piccolo bavaglino nero,
la femmina � grigia sul mento. Bianco alare e caudale meno esteso
nella femmina e nel giovane che somiglia alla femmina. Il
colore de becco cambia nel maschio da giallo in inverno a nero
in primavera. Spesso muove la coda. Richiama con un aspro ts�h e un
prrt tipo fusa. Il canto, da un posatoio o un masso, � molto penetrante.
Nidifica sulle Alpi e in Europa meridionale in alta montagna,
oltre al limite della vegetazione arborea e sotto il limite delle
nevi. L'ornitologo P. Geroudet cita come record altitudinale per
le Alpi la nidificazione di una coppia a 3476 m di altezza. Il
nido, posto in una cavit� delle rocce o nella tana di un
mammifero, � una coppa di erbe, muschio e piume. Ogni anno �
allevata una covata (talvolta due) di 4/5 uova incubate per 14-13
giorni da entrambi i sessi. Gli adulti si prendono cura insieme
della prole, nidicola, che vola all'et� di 21 giorni. Il cibo �
costituito soprattutto da semi e bacche, ma anche da insetti e
altri piccoli invertebrati. Il maschio del fringuello alpino
canta anche nel volo nuziale, quando, dopo aver eseguito dei voli
circolari, plana fino al suolo. Questa specie in inverno diventa
fortemente gregaria.
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Fringuelli & affini
I fringuelli e le specie affini (famiglia Fringillidae)
sono di taglia media o piccola, con becchi forti e conici, adattati ad
una dieta
granivora. Molle specie hanno bei colori vivaci. I sessi sono diversi.
Gregari al di fuori della riproduzione, la maggior parte vive in
boschi. Il nido � a coppa su alberi, cespugli e vegetazione
fitta. Covate di 3/6 uova. 23 specie.
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Fringuello
Il fringuello (Fringilla coelebs, cm 15) � uno degli
uccelli pi� comuni d'Europa, Non frequenta gli insediamenti umani
con l'assiduit� del passero domestico ma, dove non � disturbato,
� confidente, si avvicina alle persone (turisti in parchi o
giardini d'oltralpe) per implorare una briciola, ovunque ci siano
parcheggi e posti per il pic nic nei boschi, nei campi coltivati
con molti alberi e siepi o nei campeggi con copertura boscosa. I
fringuelli sono pi� belli dei passeri e hanno un allegro,
brillante canto che inizia alle prime luci dell'alba, non appena
sta per finire l'inverno. Sono degli uccelli popolari (in Veneto
sono chiamati finchi). In inverno formano degli stormi, a volte
con i maschi che formano un gruppo a s�. Volteggiano dalle siepi
ai campi e poi vi ritornano ma non si lanciano attorno in fitti
gruppi come altri fringillidi pi� piccoli o come i passeri
domestici. Un curioso comportamento dei fringuelli a cui ho
assistito consisteva nel rimanere in attesa sui rami di un noceto
fino al passaggio di un trattore o una macchina, poi si posavano
a terra alla ricerca dei pezzetti di noci rotte dalle ruote.
Migratore
nel nord, effettua movimenti di massa ai primi di ottobre. In
inverno si vede spesso in stormi nei coltivi, di solito nei
pressi di boschi. Molto attirato dalle faggete. I maschi hanno
colori vivaci in primavera e in estate, le femmine e i giovani
sono bruno-grigi con sfumatura verdastra, tutti hanno evidenti
barre alari bianche, bianco sulle timoniere esterne e groppone
verde, ma dopo la fine della muta i due sessi appaiono pi�
simili. Nidifica in boschi decidui e di conifere, giardini e
parchi. Il nido spesso � posto su una biforcazione di rami,
costruito a coppa e ben mimetizzato con muschio e licheni. Depone
una o due covate l'anno composte da 4/5 (talvolta 2/8) uova
ciascuna. Le uova sono deposte a intervalli giornalieri:
l'incubazione ha inizio con la deposizione dell'ultimo uovo, �
affidata alla femmina e dura intorno agli 11-13 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono allevati da entrambi i genitori, e
lasciano il nido a 12-15 giorni. Il fringuello ha
un'alimentazione particolarmente granivora nutrendosi soprattutto
di semi, polpa di frutta e sostanze vegetali ma si nutre anche
d'invertebrati.
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Peppola
La peppola (Fringilla montifringilla, cm 15) durante la
migrazione e in inverno frequenta boschi, parchi, giardini e
coltivi, di solito in stormi che utilizzano dormitori collettivi.
Compie il passo in stormi meno densi di quelli di fringuello, ma
spesso misti con quest'ultimo. Il groppone � bianco, il dorso �
scuro e ha barre alari bianche.
Il canto � secco, ripetuto in modo monotono. Canta da posatoi
esposti. Nidifica comunemente nella taiga e in boschi di betulle
subalpini.
Il nido � costruito dalla femmina,
di solito su una conifera (raramente nei cespugli) e consiste in
una coppa di muschio, corteccia, licheni, lana, ecc.
L'unica
covata annuale � di 5/7 uova (fino a 8) deposte a intervalli di
un giorno l'una dall'altra e incubate esclusivamente dalla
femmina per 11-12 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono assistiti da
entrambi i genitori e volano all'et� di 11-13 giorni.
In alcuni anni di "invasioni"
stormi di migliaia e anche di milioni possono arrivare in zone
con faggete, si ciba infatti di faggiole,
semi, bacche e insetti (particolarmente importanti nella dieta
dei giovani).
Il cibo � ricercato al suolo.
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Ciuffolotto
Il
ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula, cm 16) ha un rotondo,
tozzo becco che � l'ideale per sgranocchiare gli strati esterni
dei germogli teneri come frassino e sicomoro. I ciuffolotti amano
soprattutto i germogli dei frutti, ma passano molto del loro
tempo in siepi d'arbusti e facendo festa, occasionalmente, tra i
raggrinziti mirtilli con i loro piccoli semi marroni. Mentre si
nutrono, solitamente due o tre alla volta, si tengono in contatto
chiamandosi con semplici, soffici, bassi fischi. In primavera i
maschi hanno difficilmente un canto ad eccezione di alcuni fischi
con degli strani suoni scricchiolanti. Anche dove sono comuni, i
ciuffolotti sono abbastanza discreti e difficili da vedere,
Il groppone � bianco, le parti superiori grigie e nere, le parti
inferiori rosse nel maschio, bruno-rosate nella femmina, becco
corto e massiccio in entrambi i sessi. Il primo piumaggio
giovanile � in prevalenza bruno chiaro senza nero sulla faccia.
Tranquillo. in inverno talvolta si riunisce in gruppetti, in
estate molto schivo e ritirato. Nidifica abbastanza comunemente
in boschi decidui e di conifere (taiga), anche in giardini e
frutteti. Costruisce un nido a coppa fatto di erbe, muschio,
lanugine e ramoscelli e imbottito di frammenti di corteccia e
licheni. Vi depone 4/5 uova (raramente 6/7) che sono incubate per
lo pi� dalla femmina per un periodo di 12-14 giorni. I nidiacei,
nidicoli, restano nel nido per 12-18 giorni. Il ciuffolotto
depone una sola covata nei suoi areali di diffusione pi�
settentrionali e orientali, ma anche due e persino tre altrove.
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Frosone
Il frosone (Coccothraustes coccothraustes, cm 18) � un
uccello discreto, difficile da vedere. Se capita di avvistarne
uno, solitamente ce ne sono molti assieme, che sia una famiglia
in estate o un piccolo stormo in inverno, riuniti per mangiare i
frutti o i semi duri, comunemente carpino, che apre col grande,
acuminato becco che � in grado di sviluppare in media una forza
di 45 kg. Nel Nord e nell'Ovest dell'Europa questo � un uccello
dei terreni boscosi aperti e alti arbusti, ma nelle regioni del
Mediterraneo si pu� trovare in piantagioni di olivi e frutteti, a
volte assieme ai fringuelli. E' schivo e piuttosto silenzioso,
trascorre molto tempo sulle cime degli alberi tra il fogliame. Il
grosso becco � grigio-blu nella stagione riproduttiva, giallastro
per il resto dell'anno. La coda � corta ed ha larghe barre alari
bianche, carattere ben visibile in volo. La femmina � simile, ma
con pannello alare grigio sulle secondarie (ad ali chiuse).
Eccezione fatta per le parti bianche caudali e alari, il giovane
non � molto appariscente: ha colori meno vivaci tendenti al
verde-grigio. Il sesso si pu� riconoscere dalle caratteristiche
delle remiganti secondarie. Nidifica in modo sparso in boschi
decidui e misti con denso sottobosco. Il nido consiste in una
coppa di ramoscelli, piccole radici e licheni e viene costruito
sugli alberi quasi esclusivamente dalla femmina. Di solito �
allevata una sola covata ogni anno (talvolta 2), che consiste di
5 uova (da 2 a 7) incubate per 12-14 giorni dalla femmina con il
contributo saltuario dei maschio. I nidiacei, nidicoli, sono
nutriti da entrambi i genitori e volano all'et� di 10-14 giorni.
Di abitudini sedentarie, questa specie pu� compiere degli
spostamenti erratici e delle migrazioni locali vere e proprie.
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Venturone
Il venturone (Serinus citrinella, cm 11,5) in Italia �
limitato alle Alpi, in prossimit� del limite della vegetazione
arborea.
Vive in coppia, ma al di fuori
della stagione riproduttiva si riunisce in piccoli gruppi. Non
sono uccelli migratori, ma compiono spostamenti per svernare alle
quote inferiori. Entrambi i sessi hanno un aspetto poco
appariscente per via delle parti inferiori giallo scure, quelle
superiori grigie e verdastre e due barre alari giallo scure.
Giovane pi�
bruno
e pesantemente striato. La sottospecie sarda (S. c. corsicana) ha
il mantello striato di bruno ruggine e le parti inferiori gialle
pi� chiare. Le dimensioni sono simili a quelle del verzellino ma
� privo di tracce di giallo sulle ali e sulla coda e con un becco
molto pi� corto. Il venturone � molto comune nei paesi
dell'Europa centrale e meridionale. Nidifica in Europa
sud-occidentale, in zone montane con boschi di conifere. In
Corsica e Sardegna (razza corsicana) non � cos� legato ai boschi
e si trova anche tra ginestrai e brughiere. La sua presenza
dipende dalla quantit� di semi di peccia, ma mangia anche semi di
tarassaco nelle praterie alpine: in estate si nutrono di insetti
e semi, mentre in inverno la loro alimentazione � basata
essenzialmente sui semi dei pini raccolti al suolo e sulle erbe.
Canto: cinguettante e veloce, spesso emesso durante un volo
canoro, ricorda il lucherino e il cardellino.
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Verzellino
Il verzellino (Serinus serinus, cm 11) � caratteristico
delle regioni mediterranee, le sue frequenti canzoni zigzaganti
risuonano come "vetro frantumato" nelle giornate torride e dai
colori vivaci dell'estate. Nel lontano nord sono visitatori
estivi che si sono diffusi nei recenti anni, ma con rare
nidificazioni. Di tutti i fringillidi, il verzellino � il pi�
piccolo e grazioso, con
un'apparenza
lievemente tozza e con la testa piatta. Ama gli alberi pieni di
foglie, come ciliegi e piccole quercie, oltre che le conifere,
possono anche essere spesso visti in villaggi e attorno alle
fattorie. Parte del canto del
verzellino � simile a quello dei canarini, ed infatti nel Veneto,
i nostri nonni lo catturavano proprio per il canto. E' comune in
gran parte del suo areale, si pu� trovare in parchi, filari di
conifere e giardini, anche in zone urbane. Il piumaggio �
striato, le parti inferiori e il groppone sono gialli. In estate,
quando i bordi delle penne sono abrasi, il vertice pu� apparire
quasi tutto giallo. I giovani non hanno giallo e sono striati. Si
riconosce pi� facilmente dalla piccola taglia e dal becco molto
corto (il lucherino ha il becco pi� lungo). Spesso si alimenta a
terra. Canta di frequente, da posatoi ben in vista o durante un
volo canoro tipo verdone, con lenti battiti alari.
Nidifica sugli alberi o tra la vegetazione in un nido a coppa
fatto di sostanze vegetali. Depone due covate costituite
normalmente da 4 uova (talvolta 3/5) incubate prevalentemente
dalla femmina per circa 13 giorni. I nidiacei. nidicoli, sono
alimentati da entrambi i genitori, lasciano il nido a circa 14
giorni di et� e dipendono per altri 6/7 giorni dai genitori. Il
verzellino si nutre di sostanze vegetali (semi).
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Verzellino testarossa
Il verzellino testarossa (Serinus pusillus, cm 11)
nidifica stanziale nelle pi� elevate zone dei Caucaso; si trova
anche in montagne della Turchia e dell'Asia centrale. Assomiglia
al verzellino, ma ha la testa nera con fronte rossa. La femmina �
simile ma un po' meno contrastata, con la macchia rossa meno
estesa. I giovani sono molto diversi, con faccia bruno-giallastra
e mancanza di nero e rosso. Richiamo tipo verzellino, ma pi�
debole e pi� dolce, cantato un po' nasale.
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Verdone
Il verdone (Carduelis chioris, cm 14,5) � in
diminuzione in Europa a causa della modernizzazione in
agricoltura e la conseguente diminuzione di semi in inverno e
d'insetti e larve in estate. La semina e la raccolta meccanizzata
del grano e l'impiego di pesticidi, non vanno bene per tutte le
razze di fringuelli. In passato, larghi stormi di verdoni si
nutrivano in terreni grezzi, planando in un'improvvisa corsa
verso la siepe pi� vicina se spaventati da un cane o da un falco,
per poi tornare al suolo quando il pericolo se ne fosse andato. I
verdoni sono ancora, in ogni caso, comuni nei giardini dove hanno
velocemente imparato a nutrirsi dalle mangiatoie con nocciole e
altro cibo (in inverno), spesso cacciando le pi� piccole
cinciarelle e cinciallegre. Il maschio adulto � di un bel
verde-giallastro sotto e verde-oliva sopra e, come tutti i
fringillidi, ha colori pi� accesi in estate.
la
femmina � pi� smorta e verde-grigiastra, il giovane �
verde-grigiastro, bruno e striato. Tutti i piumaggi hanno tipiche
timoniere esterne e margini delle primarie giallo vivo.
Corporatura robusta, testa piuttosto grossa e becco spesso. Il
volo � veloce e pi� ondulato di quello del fringuello. Il
richiamo di volo � rapido e forte. Da posatoi elevati oppure
durante i voli canori tipici sfarfallanti, emette un potente
canto trillato. Nidifica abbastanza comunemente in zone aperte,
coltivate, con macchie di cespugli secchi, anche in giardini e
parchi,
dove costruisce un nido grossolano
a coppa ben soffice internamente. In esso depone 4/6 uova
(raramente 3(8) che sono incubate dalla femmina nutrita dal
maschio, per un periodo di 13-14 giorni. I nidiacei, nidicoli,
restano nel nido per 13-16 giorni. I giovani sono allevati da
entrambi i genitori e alimentati con cibo rigurgitato. Il verdone
depone 2 covate l'anno (pi� raramente 3). Si nutre di semi con
preferenza per quelli oleosi. nonch� di more, germogli di alberi
da frutta; non disdegna talvolta una dieta insettivora.
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Lucherino o lucarino
Il lucherino (Carduelis spinus, cm 12) � attratto dalle
mangiatoie con arachidi, in particolare se si usano le retine di
plastica appese,
forse perch� sembrano una pigna gigante, i cui semi sono il
nutrimento naturale dei lucarini. I lucarini (o lucherini che dir
si voglia) hanno infatti imparato a passare l'inverno nei
giardini, quando il cibo naturale scarseggia, approfittando delle
mangiatoie che maggior parte
delle persone hanno iniziato a collocare un po' ovunque.
Normalmente, i lucarini sono
uccelli
di
bosco, vagabondando in inverno fra larici, betulle e ontani alla
ricerca di semi (ma anche cardi). Si spostano spesso in stormi.
Sono quasi acrobatici come le cince, si nutrono sui rami pi�
sottili, appesi all'ingi� e sondando con il loro sottile becco.
In estate, preferiscono le pi� estese foreste di conifere.
L'entit� delle popolazioni
varia secondo la produzione di semi. E' verdastro e striato, ha i
lati della coda e le barre alari gialli. Il maschio ha la fronte
e il mento neri. Al di fuori della stagione riproduttiva si
riunisce in densi stormi (spesso misti a organetti). Si alimenta
in silenzio e all'improvviso si invola in stormo per brevi giri
circolari vociferi, emettendo un vibrante
cinguettio. Volo leggero, con lunghe e profonde
ondulazioni. Il canto � un veloce e cinguettante
chiacchiericcio, terminante con un flebile ronzio. Voli canori.
Nidificante piuttosto comune, ma locale, in foreste di conifere,
soprattutto peccete d'alto fusto.
Il nido � costruito sui rami delle conifere e consiste in una
piccola coppa di erbe, muschio, lana e crini. Depone due covate
ogni anno. Esse consistono di 3/5 uova ciascuna (da 2 a 6),
deposte a intervalli di 1 giorno l'una dall'altra. L'incubazione,
compiuta esclusivamente dalla femmina, dura 11-14 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono accuditi da entrambi i genitori per
13-15 giorni, et� in cui sono in grado di volare. La prole,
comunque, � nutrita con insetti, almeno nella prima fase della
crescita. Durante la stagione invernale i lucherini sono di
abitudini gregarie e spesso si associano ad altri fringillidi per
la ricerca del cibo.
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Cardellino
Il cardellino (Carduelis carduelis, cm 14) � uno degli
uccelli pi� vivacemente colorati d'Europa. Grazie al lungo
becco appuntito, il cardellino � perfettamente adattato ad
estrarre i semi profondi dei cardi di cui � ghiotto. In autunno
basta osservare i cardi o la bardana e non sar� difficile
scorgere un gruppo i cardellini intenti a nutrirsene. Mentre i
cardellini si spostano da un gruppo di cardi all'altro,
aggrappandosi alle vecchie teste dei semi per estrarre piccoli
semi con il loro becco a pinza,
cinguettano
dolcemente e tutte le volte che volano mostrano le ampie bande
gialle sulle ali. Il cardellino
sembra maggiormente adattato a vivere al nord, ma i colori
sgargianti e la vivacit� lo fanno vivere bene anche al sud dove
si trovano gli stormi pi� grandi, a volte in gruppi di centinaia
per volta. Preferiscono alberi con molte foglie per nidificare,
quelli che sono spesso piantati come piante ornamentali in citt�
e abitazioni, ma non sono veri uccelli da giardino. Molti si
spostano a sud per l'inverno. L'adulto � tipico per la faccia
rossa e il resto della testa nero e bianco. Ala nera con una
larga barra giallo vivo, particolarmente evidente in volo. Il
groppone � bianco.
I
sessi sono uguali e impossibili da distinguere sul campo. Il
giovane ha le ali e la coda come nell'adulto, ma per il resto �
bruno-grigio con striatura scura. L'ultima parte che muta � la
testa, cos� all'inizio dell'autunno gli immaturi sono uguali agli
adulti eccetto per la testa grigio chiaro. Il cardellino �
sociale al di fuori della stagione riproduttiva, spesso si vede
in gruppetti. Il canto assomiglia a quello dei verdone e a quello
dei lucherino, con richiami intercalati, sia liquidi sia raspati.
Come detto sopra nidifica abbastanza comunemente in zone aperte
ai margini dei boschi, spesso anche in parchi e giardini, sui
rami degli alberi, talvolta tra siepi e cespugli. Il nido, a
forma di coppa, � costruito dalla coppia con radici, stecchi,
muschio, licheni, ecc. In esso il cardellino depone da 4 a 7 uova
(talvolta 3/7) che sono incubate dalla femmina, nutrita dal
maschio per un periodo di 12-14 giorni. I nidiacei, nidicoli,
lasciano il nido dopo 13-15 giorni. Il cardellino depone 2 covate
l'anno, talvolta 3. Nella sua alimentazione, oltre ai semi di
cardo, rientrano anche insetti e invertebrati vari. Il maschio
corteggia la femmina effettuando delle inclinazioni del corpo da
un lato all'altro, tenendo le ali aperte e facendole rapidamente
oscillare.
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Fanello
Il fanello (Carduelis cannabina, cm 13), come altri
fringillidi, un tempo era diffuso in campagna, ma oggi � in
declino a causa della modificazione delle tecniche agricole.
Nelle brughiere e nelle estremit� delle lande sono rimasti
frequenti, spesso appollaiati sulle cime dei cespugli o dei cavi
delle recinzioni mentre cinguettano musicalmente a se stessi. I
fanelli sono socievoli anche in estate, raggruppandosi per
nutrirsi ovunque ci siano dei semi.
In
autunno e inverno ci possono essere degli stormi numerosi, che si
nutrono tranquillamente fuori dalla vista finche non vengono
disturbati, per poi alzarsi in volo per planare attorno,
scivolando su e gi� mentre si allontanano, prima di tornare al
suolo o in una siepe a una distanza di sicurezza. Nidificante
abbastanza comunemente in brughiere e altre zone aperte con siepi
e cespugli, in parchi e giardini. Molto spesso si incontra a
coppie. A fine estate si riunisce in grandi stormi su campi di
rape e di stoppie, spesso insieme a verdoni o passeri che sono
pi� grandi. Il maschio ha la testa grigio-beige, una macchia
pettorale e la fronte rosse, dorso color nocciola, margine delle
primarie e timoniere esterne bianche e becco grigio. In autunno
il rosso � pi� sbiadito. La femmina e il giovane sono senza
rosso, con petto striato. Il fanello presenta un'espressione
facciale tipica, data dalle zone pi� chiare sopra e sotto
l'occhio e sulle guance. Canto molto variato e piacevole,
cinguettante ed emesso da un posatoio esposto. Dalle quattro alle
sei uova schiudono in 10 o 12 giorni e i giovani volano in 11/12
giorni.
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Fanello nordico
Il fanello nordico (Carduelis flavirostris, cm 13)
nidifica in brughiere d'altitudine, ma anche in zone costiere. In
inverno si trova in pianure coltivate, zone costiere piatte e
ambienti simili, dove si ciba in stormi tra l'erba alta. In
Italia forse � migratore regolare. Confidente ma molto mobile,
quindi difficile da osservare attentamente. L'apparenza generale
ricorda l'organetto e il fanello. Spesso s'imbranca con entrambi.
Rispetto all'organetto, ha la coda pi� lunga, tono pi�
bruno-giallastro, mancanza di zone scure sulla fronte e sulla
gola. Assomiglia alla femmina di fanello, ma con becco giallo
vivace (sebbene in estate sia grigio-bruno, come nella femmina di
passera oltremontana), guance e petto pi� bruno-gialli, gola non
striata giallo smorto (non biancastra e striata), ali con barra
chiara tipo organetto (punte delle grandi copritrici), bianco sul
margine delle primarie non cos� evidente come nel fanello. Le
zampe sono nere. Il maschio � rosa sul groppone, ma � una
caratteristica difficile da apprezzare sul campo. Canto
cinguettante, con richiami intercalati.
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Organetto
L'organetto (Carduelis flammea, cm 12,5) a differenza dei
fanelli, che sono uccelli terricoli, se ne sta per la maggior
parte del tempo sugli alberi, anche se si nutrono al suolo con
altri fringuelli in campi erbosi o di semi caduti sotto gli
alberi di betulle e larici. Normalmente, comunque, gli organetti
volano sopra i loro nidi con un volo sobbalzante e forti trilli;
o
nei pi� alti ramoscelli di alberi come betulla, ontano e varie
conifere dove possono trovare semi in abbondanza. In inverno
densi stormi sono spesso mescolati con i lucarini. In alcuni
posti, gli organetti sono diventati uccelli delle periferie,
nidificano in grandi giardini e parchi, anche se solo alcune
decine di anni fa erano ristretti alle estremit� dei boschi delle
regioni montagnose e cespugliose. Le popolazioni nordiche si
spostano a sud per l'inverno, occasionalmente in proporzioni da
invasione. Ha la fronte rossa (appare in agosto negli individui
di un anno) e piccola macchia nera sul mento confondibile solo
con l'organetto artico. Il maschio adulto rosso-rosa sul petto e
sul groppone, poco striato. La
razza flammea (Fennoscandia Russia) � di taglia
media, piuttosto chiara e grigia. La cabaret (Gran Bretagna e
Irlanda, Alpi) � pi� piccola, scura e bruna. La razza rostrata
(Groenlandia) ha la taglia maggiore, � scura, pesantemente
striata e con becco forte e spesso � sociale, spesso nidifica in
colonie lasse. Nidifica in boschi di betulle e ontani,
piantagioni di conifere, giardini e parchi.
Il nido � a coppa, costituito da stecchi, rametti, radici,
licheni, piume. In esso sono deposte in genere da 4 a 5 uova
(talvolta 3/7), che sono incubate dalla femmina per 10-13 giorni.
I nidiacei, nidicoli, sono alimentati da entrambi i genitori e
lasciano il nido dopo 11-14 giorni di et�. L'organetto depone 1 o
2 covate l'anno. Si nutre soprattutto di semi (particolarmente di
betulla e di ontano) ma � anche insettivoro.
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Organetto artico
L'organetto
artico (Carduelis homemanni, cm 12,5) nidifica in modo sparso
nella regione subartica, nella zona dei salici (in via
eccezionale betuileti). In inverno si mischia raramente
all'organetto a cui assomiglia molto. Segni diagnostici sono il
groppone non striato nel maschio (gli individui del primo anno
possono avere una debole striatura), strie sui fianchi pi�
sottili e meno estese, testa e dorso pi� chiari. In media il
becco � pi� corto e il piumaggio pi� folto dell'organetto,
differenze per� poco apprezzabili. In pratica molti "organetti
chiari" possono essere impossibili da identificare. Richiami
simili a quelli dell'organetto.
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Trombettiere
Il
trombettiere (Bucanetes githagineus, cm 14) � una specie
nordafricana e dell'Asia occidentale, si trova anche in Spagna
(Almeria). in Italia forse migratore regolare. Il becco �
caratteristico, molto corto e spesso. Il maschio in estate
grigio-bruno con tonat� rosata, becco rosso chiaro. In inverno
pi� simile alla femmina, dai colori pi� smorti. il canto � un
peculiare, nasale e monotono ronzio.
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Ciuffolotto scarlatto
Il ciuffolotto scarlatto (Carpodacus erythrinus, cm 14) ha
colonizzato il Nord Europa di recente. Vive in boscaglie con erba
alta e alberi sparsi. Giunge in primavera avanzata, in Italia
forse migratore regolare. Il maschio in piumaggio nuziale ha la
testa, il petto e il groppone rosso vivo. La femmina e i giovani
sono bruno-grigi con un accenno di striatura e barre alari. Il
becco � robusto e spesso. I maschi di un anno nidificano con
piumaggio uguale alle femmine. Si nota per il canto, una breve
frase acuta fischiata, variata, con voce pura e dolce.
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Ciuffolotto scarlatto del
Pallas
Il ciuffolotto scarlatto del Pallas (Carpodacus roseus, cm
15) arriva accidentalmente in Europa orientale proveniente
dall'Asia. Il maschio � pi� chiaro dello scarlatto, ha strie
biancastre sulla gola e sulla fronte.
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Ciuffolotto scarlatto
maggiore
Il ciuffolotto scarlatto maggiore (Carpodacus rubicilla,
cm 20) nidificante stanziale nel Caucaso e in Asia. Il maschio ha
parti inferiori rosa scure macchiate di chiaro. Grande.
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Ciuffolotto delle pinete
Il ciuffolotto delle pinete (Pinicola enucleator, cm 20)
nidifica in modo sparso nella taiga nordica, pu� arrivare ai
boschi di betulle subalpini. Si nutre di germogli tra gli abeti e
cerca bacche saltellando sul terreno. Tranquillo, pu� passare
inosservato. Il maschio � rosso scarlatto, l femmina e i giovani
verde-grigio e arancione sbiadito, tutti con due distinte barre
alari bianche. In certi inverni si sposta numeroso a sud e a
ovest, dove si nutre avidamente di bacche di sorbo. Si lascia
avvicinare. Grande e tarchiato, con coda evidentemente lunga. In
volo assomiglia a una piccola cesena, ma il volo � pi� ondulato.
Canto veloce e cristallino, in serie.
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Crocieri
I
crocieri (Famiglia Firingillidae, genere Loxia) sono
specializzati nell'apertura di coni (un tipo particolare per ogni
specie) con i becchi potenti e incrociati. La nidificazione ha
luogo nel tardo inverno, quando i semi dei coni (cibo per i
giovani) maturano. Talvolta nidificano anche in estate o inizio
autunno. Le popolazioni di crocieri conducono spostamenti nomadi
e calano in regioni con ricca produzione di coni negli anni
corrispondenti. In anni di scarsa produzione intraprendono grandi
spostamenti in massa.
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Crociere
Il crociere (Loxia curvirostra, cm 16) � un robusto
fringillide dotato di mascelle che si incrociano all'estremit�,
grazie a questo strano, unico adattamento, riesce ad estrarre i
semi dai coni (pigne) delle conifere. Il piumaggio del maschio �
molto variabile e pu� spaziare da una colorazione
giallo-verdastra, con alcune penne rossastre, a interamente
rossa. Le femmine sono verde-brunastre con il groppone verde. I
giovani sono bruno-grigiastri, spesso con evidenti barre chiare
sulle ali. La stagione degli amori pu� gi� avere inizio a
febbraio, quando le pigne delle conifere (soprattutto abeti
rossi) sono mature. Il crociere, a causa della dieta a base di
semi, si reca regolarmente all'abbeverata presso le pozzanghere
in luoghi aperti.
In
annate in cui divengono abbondanti, dalla Scandinavia giungono in
Europa occidentale e orientale grosse ondate di crocieri. Le
popolazioni di crocieri sono molto variabili: in certi anni i
boschi riecheggiano dei loro richiami, in altri di scarsa
produzione migrano in massa. Pu� compiere invasioni molto al di
fuori dell'areale convenzionale, accontentandosi di alimenti
d'emergenza, tipo bacche di sorbo.
Talvolta � molto confidente. Di solito nidifica in
febbraio-marzo, d conseguenza i movimenti di massa possono
iniziare in agosto. Al di fuori della stagione riproduttiva si
sposta in gruppetti di 5-30 individui. Quando mangia � davvero
poco appariscente; sta appeso tra gli abeti (eccezionalmente
pini), sbattendo le ali e tenendo i coni con il becco per aprire
le scaglie. Canto (talvolta in volo canoro) sonoro ma esitante,
con richiami intercalati. Il
nido, una coppa di ramoscelli di conifere, muschio e licheni,
viene costruito sugli alberi. L'unica covata annuale, di 3/4
uova, � deposta spesso in pieno inverno in coincidenza con il
periodo di fruttificazione delle conifere. Le uova, deposte a
intervalli di un giorno l'una dall'altra, sono incubate dalla
femmina per 13-16 giorni. I nidiacei, nutriti da entrambi i
genitori, volano all'et� di 17-22 giorni. Il cibo de crociere �
costituito dai semi delle conifere (anche da insetti e bacche)
che estrae dalle pigne grazie al becco.
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Crociere di scozia
Il crociere di Scozia (Loxia scotica, cm 16,5) nidifica
stanziale in pinete scozzesi. E' una via di mezzo tra il crociere
e il crociere delle pinete, sia come dimensioni sia come
richiami.
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Crociere delle pinete
Il crociere delle pinete (Loxia pytyopsittacus, cm 17) �
specializzato in coni di pino. E' distribuito nella fascia a
conifere, ma � meno numeroso del crociere; non sono note
irruzioni di massa, salvo eccezioni. Ha lo stesso colore del
crociere, ma il becco � molto pi� pesante e spesso (contorno
della mandibola inferiore fortemente curvato a S). Talvolta �
confidente. Il crociere delle pinete (L. pytyopsittacus) � un
parente leggermente pi� grosso con un becco pi� robusto e il capo
massiccio dalla forma pi� squadrata. Si nutre principalmente di
semi di pino e, come un pappagallo, dopo aver spaccato una pigna
con il becco, la regge in una zampa fino a che non l'ha svuotata.
Il richiamo � simile e confondibile con quello del crociere.
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Crociere
fasciato
Il
crociere fasciato (Loxia leucoptera, cm 15) �
specializzato in coni di larice. E' raro. arriva accidentalmente
in Europa occidentale dall'est, in alcuni anni in grande numero,
dall'estate al tardo inverno. Mangia anche bacche di sorbo.
Confidente. Larghe barre alari bianche in tutti i piumaggi. Ha il
becco un po' meno massiccio dei crociere ed � pi� piccolo;
maschio di tinta pi� rosso-rosata. Richiamo comune tranquillo,
diverso da quel metallico glipp dei crociere � secco e piuttosto
piatto, ciek-ciek. Gli stormi in alimentazione (e talvolta anche
in volo) emettono un peculiare flebile cinguettio gracchiato e
nasale, cosiddetto "richiamo a tromba" (� anche l'allarme). Canto
relativamente lungo, ricco e variato, simile a quello dei
lucherino.
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Zigoli
Gli zigoli (famiglia Emberizidae) sono abbastanza piccoli,
hanno becchi corti e massicci, con bordi taglienti a forma di S.
Vivono in zone aperte con cespugli, spesso in aree coltivate con
siepi e alberi frangivento, anche in brughiere spoglie in quota,
saliceti, canneti e boschetti umidi. Solo lo zigolo boschereccio
abita boschi pi� chiusi. In primavera e autunno spesso sono
identificabili dal canto specie-specifici. I maschi sono pi�
colorati delle femmine. I giovani per la maggior parte sono
simili alle femmine. In alcune specie i sessi sono uguali.
Mangiano soprattutto semi sul terreno, ma i nidiacei sono nutriti
spesso con insetti e larve. Il nido � posto sul terreno o in
cespugli bassi. Covate di 3/6 uova, macchiate e screziate.
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Strillozzo
Lo strillozzo
(Miliaria calandra, cm 18) � il pi� pesante tra i fringillidi
europei e con l'aspetto pi� tozzo, quasi grande come uno storno,
dall'aspetto ricorda molto un'allodola. E' un uccello abbastanza
semplice, marrone chiaro e striato, nonostante questo ha un
affascinante stile di vita. I maschi a volte si accoppiano con
molte femmine e difendono il territorio cantando in continuazione
da posatoi o, se necessario, dal suolo. Il loro numero � calato
in molte aree dato che i metodi agricoli hanno ridotto il numero
di insetti in estate e semi d'erba in inverno. E' diventato, con
l'allodola il barometro dello stato di salute della campagna.
Al di fuori della stagione riproduttiva s'incontra in stormi. E'
bruno grigio, fittamente striato, senza altre peculiarit�. i
sessi sono
simili,
appare massiccio ed ha un volo pesante, con le zampe spesso
tenute a penzoloni.
Richiamo aspro e acuto, quasi uno schiocco. Di solito canta da
posatoi esposti, spesso da fili telegrafici. Canto metallico e
ripetuto. Nidifica abbastanza comunemente in zone aperte
coltivate e in bassopiani.
Il nido viene posto sul terreno fra l'erba folta e i cardi,
talvolta nei cespugli, e consiste in una coppa di steli d'erba,
crini e piccole radici. Di solito sono allevate 1 o 2 covate ogni
anno (raramente 3). La covata � di 4/6 uova (da 1 a 7) incubate
esclusivamente dalla femmina per 12-14 giorni. Essa si prende
cura della prole, nidicola, che vola all'et� di 12 giorni circa,
con la saltuaria collaborazione del maschio (che come gi� detto
sopra � poligamo). Lo strillozzo si nutre di semi di piante
erbacee, cereali e d'insetti (questi ultimi sono importanti
nell'alimentazione dei nidiacei). Nella parata nuziale il maschio
canta in volo, prima di lasciarsi cadere presso la femmina e di
inscenare una danza con le ali pendenti e vibranti e la coda
distesa. Questa specie in alcune zone mostra un comportamento
migratorio, in altre stazionario.
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Zigolo minore
Lo zigolo minore (Emberiza pusilla, cm 13) nidifica poco
comunemente nell'estremo nord-est europeo, irregolarmente pi� a
ovest. Predilige boschi aperti e umidi. Accidentale molto raro a
sud. In Italia forse migratore regolare.
Nel piumaggio nuziale ha
la testa bruno-rossiccia (nel maschio adulto anche il mento) con
strie nere ai lati del vertice (tipica striscia bruno-rossiccia
al centro). Nonostante la piccola taglia si pu� confondere con il
migliarino di palude, ma ha guance bruno-giallo-ruggine bordate
di nero (non scure e variegate di bianco-bruno-nero), con bordo
inferiore nero che non raggiunge il becco. Inoltre il becco � un
po' pi� lungo in proporzione, con profilo superiore diritto (non
convesso), piccole copritrici superiori bruno opaco (non
bruno-rossiccio), piedi pi� chiari e strie sulle parti inferiori,
di solito pi� sottili e pi� corte. Si possono notare un anello
perioculare chiaro e una barra bianco-camoscio sulle copritrici.
Canto tranquillo, variato, con motivi che ricordano, tra gli
altri, l'ortolano e il migliarino di palude.
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Zigolo boschereccio
Lo zigolo boschereccio (Emberiza rustica, cm 14,5) �
abbastanza comune nell'estremo nord-est europeo in abetaie umide,
talvolta in betulleti umidi disseminati di pozze e ruscelli.
Migra verso sud-est, ma alcuni individui si spingono pi� a ovest.
Il maschio in estate ha un tipico disegno bianco e nero sulla
testa, la banda pettorale, i fianchi bruno-rossicci e l'addome
bianco.
La femmina e il maschio in autunno, sono facilmente
confondibili con il migliarino di palude, ma quest'ultimo �
striato di scuro sul petto e sui fianchi, senza toni rossicci. Il
groppone del boschereccio � bruno-rossiccio, mentre nel
migliarino di palude � grigio-brunastro, nel boschereccio il
becco ha un profilo superiore dritto, mentre � convesso nel
migliarino di palude. Il richiamo � simile al tordo bottaccio,
pi� alto e distinto. Il canto � chiaro e melodioso, piuttosto
corto, un po' lamentoso come lo zigolo di Lapponia ma incerto
come quello della passera scopaiola.
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Zigolo dai sopraccigli
gialli
Lo zigolo dai sopraccigli gialli (Emberiza chrysophrys, cm
14) arriva accidentalmente, molto raro dall'Asia. Un po' pi�
piccolo del boschereccio. il maschio ha un cappuccio nero, una
striscia sul vertice bianca, il sopracciglio giallo che diventa
bianco anteriormente, una striscia sotto al mustacchio bianca e
mustacchio inferiore nero, parti inferiori bianche, striate di
scuro sul petto e sui fianchi. La femmina ha colori pi� smorti.
Il richiamo � simile a quello del boschereccio. Il canto ricorda
lo zigolo rutilo.
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Zigolo muciatto
Lo zigolo muciatto (Emberiza cia, cm 16) � facilmente
riconoscibile per il capo grigio striato di nero.
Il
maschio � l'unico zigolo privo di colorazioni olivastre o gialle,
mentre sfoggia le parti inferiori castano fulve e talvolta un
sopracciglio quasi bianco. La femmina � meno vivacemente
colorata, ma d'aspetto simile. Entrambi i sessi presentano una
sottile barra alare bianca e un distintivo groppone fulvo. Specie
strettamente affini sono lo zigolo nero, con il groppone
olivastro, e lo zigolo giallo, anch'esso cori il groppone fulvo,
ma con consistenti aree di giallo sulle penne. Le femmina di
zigolo nero presenta del giallo sulle copritrici del sottocoda ma
� priva di striature nere sul capo. Frequenta gli ambienti
accidentati montani e collinari con cespugli sparsi. Si nutre al
suolo e agita costantemente la coda mostrando il bianco delle
timoniere esterne. In inverno si trasferisce a quote inferiori,
dove spesso si unisce a venturoni e altri fringillidi. Nidifica
in Europa centrale e meridionale, su versanti montani rocciosi
con brughiere o densamente boscati. In inverno scende a quote
minori. Spesso si vede sul terreno, ma si posa volentieri anche
su alberi. Il richiamo � debole e sottile, oppure un fischio
molto acuto. Canta da posatoi esposti, con melodia piacevole,
veloce e variata come nello scricciolo, ma con voce stridula.
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Ortolano
L'ortolano (Emberiza hortulana, cm 16,5) � immediatamente
riconoscibile, da vicino, per via dell'anello perioculare
bianco-giailastro (quasi un occhiale). Il maschio adulto ha la
testa grigio-cenere-verde senza disegni e la gola giallo chiaro.
Le zampe e il becco sono rosati. Le timoniere esterne marginate
di bianco. Si distingue dall'ortolano grigio via della gola
gialla (non aranciata), per la testa grigio-cenere-verde (non
grigio-azzurra) e per la banda pettorale grigio-verdastra.
Il
giovane ha il groppone bruno-grigio striato, come una pispola
(non castano come nello zigolo giallo e nel muciatto). Il becco �
grigio. Il richiamo � chiaro e metallico e si sente anche dagli
stormi in migrazione, ripetuto 3-5 volte. Il canto � variabile
individualmente, ma sempre sonoro. Nidifica in modo abbastanza
sparso in zone aperte coltivate (pianura), con macchie di alberi
(Nord Europa), o in zone montane aperte con alberi sparsi (Sud
Europa).
Il nido, una coppa di erbe e
piccole radici, � posto fra l'erba e talvolta sul terreno e viene
costruito esclusivamente dalla femmina. Le due covate annuali si
compongono di 4/6 uova ciascuna, incubate solo dalla femmina per
11-14 giorni. I nidiacei, nidicoli, sono nutriti da entrambi i
genitori e volano all'et� di 10-15 giorni. Il cibo di questa
specie � composto di semi di piante erbacee e di insetti che
rappresentano l'elemento pi� importante dell'alimentazione della
prole. E di abitudini migratrici; migra in inverno nelle regioni
meridionali dell'areale di distribuzione.
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Ortolano grigio
L'ortolano grigio (Emberiza caesia, cm 16,5) nidifica in
Europa sud-orientale in zone secche e rocciose, con cespugli
isolati Assomiglia all'ortolano, ma ha la testa grigio-azzurra
(non grigio-verdastra) e gola aranciata (non gialla). L femmina �
riconoscibile dal maschio per i vertice nettamente striato e un
accenno di striatura pettorale. I giovani molto simili a quelli
dell'ortolano, indistinguibili sul campo. Si distinguono invece
da quelli dei muciatto per il groppone bruno pi� grigio di tono
(non bruno- rossiccio). Canto simile nella struttura di base a
quello dell'ortolano, sottile e mancante del tono musicale e
invariabilmente terminante con una sola nota, non con due o tre.
Vengono usati alternativamente due tipi di canto, uno un po' pi�
duro e profondo, l'altro pi� alto e quasi ronzante.
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Zigolo collogrigio
Lo zigolo collogrigio (Emberiza buchanani, cm 16,5)
nidifica nell'estremo sud dei Caucaso e pi� a est, in zone
spoglie o versanti montani, spesso oltre i 2000 m di quota, ma
occasionalmente a soli 400 m. Testa grigio-azzurra, parti
inferiori rosso-mattone opaco (molte penne con la punta bianca),
mancanza di banda pettorale scura, mento biancastro pi� chiaro e
gola con tonalit� rossiccio-bruna, sottocoda pi� chiaro. I sessi
sono simili, con la femmina pi� sfumata. I giovani sul campo sono
molto simili a quelli di ortolano e di ortolano grigio, ma con
debole striatura sul dorso. Canto che ricorda quello
dell'ortolano.
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Zigolo testa aranciata
Lo zigolo testa aranciata (Emberiza bruniceps, cm 169
nidifica nelle steppe e sulle montagne tra il Mar Caspio e l'Altai,
in zone aperte e secche con alberi isolati. Arriva raramente ed
accidentalmente in Europa occidentale. Il maschio ha la testa e
il petto bruno-rossi. La femmina � molto simile a quella di
zigolo capinero e pu� forse essere riconosciuta dalla macchia
gulare castana sfumata e dalla tonalit� un po' verdastra del
dorso. Il giovane � indistinguibile sul campo dal giovane z.
capinero: entrambe le specie non hanno bianco sulle timoniere
esterne e hanno sottocoda giallo chiaro. Il richiamo � tipo
Zigolo giallo, il canto � breve e piuttosto monotono.
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Zigolo rutilo
Lo zigolo rutilo (Emberiza rutila, cm 14,5) arriva
accidentalmente in Europa dalle foreste dell'Asia orientale. Ha
la taglia del boschereccio, il maschio � bruno-rosso intenso
uniforme sulla testa, gola, petto superiore e parti superiori,
giallo sull'addome. La femmina e i giovani hanno il groppone
bruno-rosso, peraltro simili a quelli dello zigolo giallo, da cui
si distinguono per dimensioni decisamente minori e mancanza di
bianco sulla coda. il canto � piacevole, breve, che inizia tipo
prispolone e termina tipo codirosso.
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Zigolo golarossa
Lo zigolo golarossa (Emberiza leucocephalos, cm 16,5)
arriva in Europa accidentalmente, dalla Siberia (nidifica dal
versante
europeo degli Urali al Mare di Okhotsk). Ha esigenze ambientali
analoghe allo z. giallo, del quale si pu� considerare
l'equivalente orientale (in Siberia occidentale, dove entrambe le
specie nidificano sovrapponendosi, occasionalmente si ibridano;
alcuni le considerano due sottospecie della stessa specie). E'
prettamente migratore, il maschio ha un marcato disegno bianco e
bruno-rosso sulla testa. La femmina e il giovane sono simili a
quelli degli z. gialli, ma con parti inferiori con colore di base
bianco anzich� giallo. Alcune femmine hanno anche un po' di
bianco sul capo. Richiami e canto tipo z. giallo.
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Zigolo cenerino
Lo zigolo cenerino (Emberiza cineracea, cm 16,5) arriva in
Europa accidentalmente, nidifica a Mitilene nel Mar Egeo.
Predilige zone spoglie e rocciose. Il piumaggio grigio-brunastro,
il maschio ha la testa chiara grigio-gialla uniforme, la femmina
ha una sfumatura giallastra solo sulla gola e la testa
bruno-grigia diffusamente striata. Il giovane � senza giallo, pi�
brunastro e pi� marcatamente striato. Canto semplice e sonoro, in
serie.
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Migliarino di palude
Il migliarino di palude (Emberiza schoeniclus cm 15,5) �
un uccello che dalle rive dei corsi d'acqua si � diffuso in
luoghi e habitat pi� asciutti come campi invernali e giardini
uniformi. Alcuni adesso si riproducono negli umidi giunchi e
nelle felci ai piedi dei pendii delle brughiere e in valli
paludose, ma la maggior parte sono ancora rintracciabili in
pianura, rive dell'acqua con paludi e distese di canne. Qui sono
facilmente avvistabili: i maschi spesso cantano in primavera, con
un tipico suono sobbalzante non musicale, anche se comunque
piacevole in un caldo giorno d'estate (da due a cinque note
ansimate seguite da altre note molto variabili). In primavera si
uniscono a ballerine e pispole migranti e si nutrono nei campi
con erba bassa a fianco di laghi e
serbatoi; in inverno vagano per i campi con stormi di fringuelli
o gironzolano da soli nei boschetti di salici sulle rive
dell'acqua. Il maschio in estate ha un caratteristico collare
bianco, cappuccio e bavaglino neri. Il collare � in pratica una
banda nucale che termina quasi al becco. La femmina
ha la testa con disegni marcati e gola chiara bordata da un
mustacchio inferiore scuro. Le timoniere esterne sono bianche. E'
confondibile con la femmina e il giovane di boschereccio, ma le
strisce su petto e fianchi sono nere (non bruno-ruggine). Un po'
pi� grande del Minore (carattere non sempre apprezzabile) e
mancanza di guance bruno-ruggine. Nidifica sul terreno o a poca
altezza da esso, tra ciuffi d'erba in zone umide.
Il nido � a coppa, fatto di sostanze vegetali; in esso il
migliarino di palude depone generalmente
4/5 uova (pi�
raramente 6/7) che sono incubate dalla femmina per un periodo di
12-14 giorni. Depone 2-3 covale l'anno. I nidiacei, nidicoli,
sono allevati da entrambi i genitori e restano nel nido per 10-13
giorni. Il migliarino di palude si nutre soprattutto di semi
nonch� di diversi invertebrati (piccoli molluschi, ragni, bruchi,
insetti e loro larve). E' un uccello generalmente stazionario con
diverse popolazioni rnigratrici. Vola a zig-zag.
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Migliarino
dei Pallas
Il migliarino del Pallas o polare (Emberiza pallasi, cm
13) arriva accidentalmente in Europa dalla Siberia orientale.
Differisce dal migliarino di palude europeo (a parte le
dimensioni) nel dorso pi� chiaro, grigio-giallastro e nel
groppone bianco-grigiastro. Piccole copritrici grigie o
grigio-brune, profilo del becco diritto, base della mandibola
inferiore rosa (individui della Siberia con piumaggio simile, ma
piccole copritrici bruno-rosse e becco spesso e tarchiato). Il
maschio in piumaggio mutato ha il collare giallino. La femmina ha
punteggiatura fine ai lati dei collo, che spesso si incontra in
una linea sottile attraverso il petto, ed � poco striata sotto.
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Zigolo giallo
Lo zigolo giallo (Emberiza citrinella, cm 16,5) si lascia
notare quando canta, nei mesi pi� caldi, e nel mezzo della
giornata, da un posatoio elevato, proprio mentre la maggior parte
degli altri uccelli � silenziosa. In inverno si riunisce in
stormi in campi di stoppie e gironzolano alla ricerca di semi.
Rimangono discreti finch� non sono disturbati, allora volano via
bassi, movendo la codae balzellando. Dormitori in boscaglie di
prugnolo, sterpaglie e ambienti simili. E' grande e con la coda
lunga. In tutti i piumaggi il groppone � bruno-rossiccio e bianco
sulle timoniere esterne, sfumature di giallo (poco nei giovani).
Il maschio adulto in primavera-estate ha il vertice e la gola
gialli uniformi
non
striati (in inverno gran parte dei giallo � offuscato dai margini
bruno-grigi delle penne). La femmina e il giovane sono molto meno
colorati e di solito pi� striati. Distinguibili dalle femmine e
dai giovani di zigolo nero per il groppone bruno-rossiccio (non
bruno-grigio). Canto peculiare e ben noto, varia individualmente,
talvolta la penultima nota � pi� alta delle altre, ma alcuni
individui hanno un canto pi� ronzante. Nidifica comunemente in
zone aperte con cespugli, ma anche in giovani piantagioni di
conifere, coltivi, gineprai, praterie con betulle, radure
boschive, ecc. Il nido � costruito fra i cespugli delle siepi e
fra l'erba alta e folta. La femmina costruisce da sola una coppa
di erbe e muschio (imbottita di crini). Ogni anno sono allevate 2
o 3 nidiate, ciascuna delle quali consiste di 3/5 uova (talvolta
2/15) incubate dalla femmina per 11-14 giorni. I nidiacei,
nidicoli, sono nutriti e assistiti da entrambi i
genitori e volano all'et� di 16 giorni. Lo zigolo giallo si nutre
soprattutto di semi. cereali, e in minor parte d'invertebrati
(insetti, aracnidi). All'inizio della stagione della riproduzione
le coppie si isolano dai piccoli stormi che si formano d'inverno
per la ricerca dei cibo e iniziano le parate nuziali, durante le
quali il maschio esegue a testa alta (il becco puntato al cielo),
con la coda dritta e le ali semiaperte vibranti, una danza
attorno alla femmina.
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Zigolo dal collare
Lo
zigolo dal collare (Emberiza aureola, cm 15) nidifica in
Europa nord-orientale, in arbusteti umidi e boschi di betulle. Il
maschio ha la con faccia nera, il vertice e la banda pettorale
bruno-castani contrastanti con le parti inferiori gialle e le
nette barre alari bianche (quasi come nel fringuello), visibili
anche nel pi� sbiadito piumaggio invernale. La femmina �
piuttosto somigliante a quella di zigolo giallo, ma ha il
groppone striato bruno smorto (non bruno-rossiccio), il
sopracciglio evidente e un accenno di striscia chiara sul
vertice; le copritrici mediane hanno la punta bianca a formare
una distinta barra alare parti inferiori bianco-gialle e camoscio
uniforme, striate soltanto sui fianchi e talvolta leggermente sul
petto. Il giovane � simile alla femmina, ma con disegni meno
marcati. Canto molto simile a quello dell'ortolano, ma pi�
debole.
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Zigolo nero
Lo zigolo nero (Embenza cirlus, cm 16,5) � un uccello di
caldi, soleggiati, spesso rocciosi pendii con cespugli
sparpagliati e erba potata. In Europa nord occidentale ama le
siepi e i campi aperti dove i pendii si affacciano alla costa.
Assomiglia un po' allo zigolo giallo (la femmina � molto simile)
ma nel Sud dell'Europa si trova pi� gi�, in posti pi� caldi, o in
pendii rocciosi coperti da arbusti, piuttosto che in rigogliosi
campi coltivati o in alti altipiani dove vivono gli zigoli
gialli. Sui campi invernali, arati o incolti, lo zigolo nero
trova abbondante grano spezzato e piccoli semi d'erba, vi
pascola
spesso in stormi con altri zigoli o fringuelli. Passato l'inverno
si distribuiscono nei loro territori di nidificazione. Il maschio
� riconoscibile dal disegno sulla testa. Si distingue dallo
zigolo giallo per il groppone bruno-grigio, non bruno-rossiccio,
dallo zigolo dal collare per il groppone non striato
o solo molto leggermente striato, insieme al sopraccoda,
dall'adulto dell'ortolano per il disegno sulla testa pi� marcato
e il becco grigio (non rosa). Il canto non somiglia a quello
degli altri zigoli, � un rapido trillo un po' aspro. Nidifica in
Europa occidentale e meridionale, in zone aperte con cespugli,
alberi e siepi. Il nido � posto nei cespugli (talvolta sul
terreno o su un piccolo albero) e consiste in una coppa di erbe,
muschio e radici. Sono deposte due o tre covate ogni anno,
ciascuna delle quali si compone di 4 uova.
Esse sono incubate esclusivamente dalla femmina per 11-13 giorni.
I nidiacei, nidicoli, sono nutriti e assistiti principalmente
dalla femmina e
volano
all'et� di 11-13 giorni.
Lo zigolo nero si nutre soprattutto di semi, ma anche d'insetti.
Nella parata nuziale il maschio adotta atteggiamenti simili a
quelli adottati dal maschio dello zigolo giallo e presenta alla
femmina, con il becco, degli steli d'erba, senza poi contribuire
alla costruzione del nido. Di abitudini generalmente stazionarie,
in alcune regioni compie degli spostamenti migratori.
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Zigolo
capinero
Lo zigolo capinero (Emberiza melanocephala, cm 16,5)
nidifica in Europa sud-orientale, in zone piuttosto aperte con
cespugli e alberi sparsi.
Il maschio � facile da riconoscere: testa nera, parti inferiori
gialle o bianco-giallastre, mancanza di bianco sulla coda. La
femmina � molto simile a quella dello zigolo testa aranciata, ma
ha dorso di tonalit� bruno-rossiccia (non verde-grigiastra). Il
giovane � impossibile da distinguere sul campo da quello dello
zigolo testa aranciata. Da alcuni autori quest'ultimo viene
considerato una razza dello zigolo capinero. Canto piuttosto
breve, ricorda quello dello zigolo di Lapponia.
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Zigolo di Lapponia
Lo zigolo di Lapponia (Calcarius lapponicus, cm
15,5) durante la migrazione e in inverno si vede in campi di
stoppie e praterie basse secche, soprattutto in coppie o
gruppetti. Trascorre molto tempo sul terreno, su cui corre
abilmente. Il maschio in piumaggio estivo � inconfondibile, ha la
faccia, la gola e il petto neri, una striscia bianca che parte
dietro l'occhio, il collare bianco e la nuca bruno-rossiccia. La
femmina ha colori e disegni pi� sfumati, la nuca rosso-volpe, una
striscia centrale sul vertice chiara in piumaggio invernale e il
disegno facciale di entrambi � pi� bordato di chiaro, ma la nuca
fulva � visibile. Il giovane ha un disegno insignificante su
faccia e nuca, ma con le copritrici maggiori rosso-ruggine, la
striscia centrale sul vertice chiara. La corporatura pi�
massiccia e la coda pi� corta della maggior parte degli altri
zigoli. Ha l'unghia posteriore piuttosto dritta. Canto breve e
cantilenante, con elementi tipici e frasi ripetute. Nidifica
abbastanza comunemente nella tundra aperta, nei pressi di salici
bassi e zone umide. Anche in pantani ad arbusti nella fascia
superiore a betulla.
Il nido, � posto in una depressione del terreno, consiste in una
coppa di erbe, muschio, crini e piume. L'unica covata annuale �
di 5/6 uova, deposte a intervalli di un giorno l'una dall'altra.
L'incubazione, compiuta principalmente dalla femmina, dura per
10/14 giorni. I nidiacei, nidicoli,
sono nutriti da entrambi i genitori e volano all'et� di 12/15
giorni. Questa specie ricerca il cibo sul terreno e si nutre
soprattutto di semi di piante erbacee e, nella buona stagione in
piccola parte anche d'insetti, che entrano nell'alimentazione dei
nidiacei. Lo zigolo di Lapponia compie dei movimenti migratori
per recarsi nelle pianure costiere con vegetazione erbacea di
regioni pi� meridionali, dove trascorre l'inverno, assumendo
anche comportamenti gregari.
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Zigolo delle nevi
Lo
zigolo delle nevi (Plectrophenax nivalis, cm 16) in estate
si trova solo lungo i picchi di Scandinavia e Scozia, aree
agricole e in alcuni luoghi dell'Islanda. In inverno si muovono a
sud, sulle coste della Gran Bretagna e i Paesi Bassi, dove si
nutrono seguendo le linee di alghe marine e relitti sulle spiagge
sabbiose o ciottolose. Sembrano quasi sparire quando si sistemano
per nutrirsi, improvvisamente volano in alto e lontano, brillando
di bianco mentre volano. Solo in estate i maschi di zigoli sono
veramente neri e bianchi. Molta gente vede il loro piumaggio
invernale, con marchi ruggine sul capo e solo un po' di bianco
sulle ali. La femmina ha la testa bruno-grigia, il dorso e le
copritrici alari nero-grigi e le secondarie bianche. In autunno e
in inverno entrambi i sessi hanno parti le superiori sfrangiate
di camoscio e sfumatura ruggine su testa, guance e petto, ma in
volo appaiono molto bianchi.
I giovani nel primo piumaggio (luglio-agosto) hanno la testa
grigia e il petto macchiettato di bruno. In autunno mutano,
acquisendo piumaggio simile a quello dell'adulto. In media,
comunque, hanno meno bianco sull'ala, la femmina immatura ha solo
la base delle secondarie bianca, a formare una larga barra alare
traslucida. Vola con lunghe ondulazioni lo stormo sembra
luccicare. il canto � breve e chiaro, che ricorda quello dello
zigolo boschereccio e di lapponia (senza il tono cantilenante di
quest'ultimo), emesso da un masso o durante una planata. Nidifica
abbastanza comunemente a quote elevate tra cavit� delle rocce,
vecchi edifici e nevai, sul
terreno. Il maschio talvolta � poligamo. Depone due covate
costituite generalmente da 476 uova (pi� raramente 7/8).
L'incubazione � effettuata dalla femmina e dura 10-15 giorni. I
nidiacei, nidicoli, sono alimentati per i primi tempi dalla sola
femmina poi da entrambi i genitori. Restano nel nido per 10-14
giorni circa. E' uno degli uccelli che vive pi� a nord. Si nutre
soprattutto di semi, ma anche di invertebrati (insetti, ecc.).
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- - Finito: ottobre 2009 - -
Bibliografia:
-
I chirotteri italiani, di Lorenzo Fornasari, Carlo Violani e
Bruno Zava.
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-
Insettivori e piccoli roditori del Trentino, di Roberta Locatelli
e Paolo Paolucci, Collana naturalistica della Provincia Autonoma
di Trento, Servizio Parchi e Foreste Demaniali.
-
Uccelli d'Europa, di Bertel Brunn e Arthur Singer, casa editrice
Mondadori.
-
Guida Pratica all'Ornitologia, di Rb Hume e Peter Haiman, casa
editrice I.S.B.N.
-
Birdwatching, di A. Van Den Berg, T. Van Der Have, G. Keijl, D.
Mitchell, casa editrice DeAgostini.
-
Uccelli, di Gianfranco Bologna, casa editrice Mondadori.
-
La Caccia, di Kurt G. Bl�chel, casa editrice Gribaudo K�nemann.
-
Nuovo Atlante degli Uccelli Nidificanti in Provincia di Treviso,
a cura dell'Associazione Faunisti Veneti, curato da Francesco
Mezzavilla e Katia Bettiol.
-
Ali, di Giuseppe Frigo, Fabio Garbin, Paolo Spigariol, casa
editrice Magnus.
-
Atlante Ornitologico, di Ettore Arrigoni degli Oddi, casa
editrice Hoepli.
-
Gli Uccelli d'Europa, casa editrice Fratelli Melita.